La 3eCososTenibile ha deciso di monitorare la progettazione del parco urbano di Bagnoli. La progettazione e (si spera) successiva realizzazione del parco, è parte di un progetto molto più ampio e ambizioso, che riguarda la riqualificazione e rigenerazione di un'area dove prima sorgeva una vecchia fabbrica: l’ILVA-Italsider, stabilimento siderurgico fondato nel 1905 e dismesso nel 1992. Considerato che sono passati 30 anni dalla dismissione della fabbrica senza significativi progressi, abbiamo provato a raccogliere dei dati che ci facessero capire le ragioni dell'immobilismo. Sommersi dall'enorme quantità di dati tecnici per noi indecifrabili abbiamo deciso di far partire la nostra ricostruzione dal 2013, quando tutta l'area è stata sequestrata per la mancata bonifica. Non è possibile realizzare un parco se i suoli e il mare restano gravemente inquinati. Per questo motivo è stato bloccato il progetto del Parco dello Sport, e ad oggi gli impianti sono inutilizzabili. Nel 2019 è stato bandito un concorso per aggiudicarsi i 250 ettari dell’ex area industriale di Napoli (Ex ItalSider), vinto da S.B. Arch. Studio Bargone Architetti Associati. Il progetto descrive il ritorno all’ideale di “Campania FELIX”, declinato secondo una interpretazione contemporanea del genius loci, che si esprime con l’esaltazione dei caratteri naturali, agricoli, cromatici, estetici e del benessere.
Abbiamo continuato a raccogliere informazioni relative alle aree verdi della nostra città e in particolar modo il nuovo parco urbano di Bagnoli. I dati rappresentano la quantità di parchi naturali presenti nei capoluoghi italiani, abbiamo notato che classificandoli in ordine in base alla percentuale, Napoli è al 3 posto con l'11,1% di parchi urbani. Basti solo pensare che l'area verde più grande è quella del Bosco di Capodimonte con circa 134 ettari. Abbiamo anche raffigurato visivamente i dati con alcuni schemi che alleghiamo via link. I risultati che ci aspettiamo confermano la nostra ipotesi sul fatto che Bagnoli possa essere un parco urbano a tutti gli effetti e quindi bisogna agire al più presto anche per garantire a persone che hanno visto l'ex area industriale di Napoli inquinare il nostro mare e di vedere un progetto che risanerà quella zona.