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Articolo di Data Journalism

La differenza sta nella discarica

Il problema dei rifiuti in Calabria non sta tanto nella quantità di rifiuti prodotti, ma nella loro scarsa differenziazione. Infatti, come risulta dai dati ISPRA 2021, ogni calabrese produce in media 381 kg di rifiuti all’anno, meno della media nazionale di 488kg. Però la Calabria differenzia il 53% dei suoi rifiuti, contro una media nazionale pari al 64%. Troppo di quello che non differenzia lo butta in discarica: la percentuale di rifiuti che vengono smaltiti  in discarica è circa il 28% in Calabria, superiore alla media nazionale che è il 19%.
Questo comporta varie implicazioni sia che economiche che ambientali. Partiamo dal dato economico: i materiali che vengono conferiti al CONAI (Consorzio NAzionale Imballaggi) sono “ripagati” attraverso il contributo ambientale, invece le amministrazioni pubbliche devono “pagare” i gestori per potere smaltire i rifiuti in discarica: mediamente 110€/ton in Italia, 170€/ton in Calabria. Questo si traduce in tasse salate che i cittadini calabresi devono pagare:348€/anno per una famiglia media in Calabria contro 314€/anno della media nazionale. L’impatto ambientale è ancora peggiore, sotto vari aspetti. Ma prima di trattarli occorre capire prima come funziona una discarica. Le discariche costituiscono dei "reattori biologici" nei quali avvengono delle reazioni. I rifiuti domestici reagiscono con l’acqua per dare una soluzione ricca in sali disciolti, materia organica e batteri: il percolato. I percolati contengono inoltre notevoli concentrazioni di metalli pesanti che inducono problemi tossicologici, se sversati nelle risorse idriche contigue.
Il biogas è il frutto della fermentazione anaerobica di sostanze di origine organica ad opera di numerosi batteri. Se il biogas prodotto in discarica viene captato e trasportato ad una centrale termoelettrica, viene trasformato in energia elettrica e termica e diventa una risorsa. Se invece viene scaricato in atmosfera diventa un problema, perché contribuisce all’ effetto serra. L’eccessivo ricorso alla discarica per lo smaltimento dei rifiuti, negli ultimi 30 anni, ha causato il collasso delle discariche presenti, con conseguente interruzioni del servizio di raccolta dei rifiuti, ammassi di rifiuti per le strade e trasferimento dei rifiuti fuori regione. Il decreto Ronchi, del 1997, introduceva la possibilità in situazioni di emergenza di creare depositi provvisori di rifiuti. Da noi però questi depositi provvisori diventarono delle vere e proprie discariche abusive che, non avendo sistemi di trattamento del percolato e del biogas, provocarono l’ inquinamento di centinaia di siti.
Sin dal 2003 la Commissione Europea ha dato corso a varie Procedure di Infrazione in materia di rifiuti. In particolare l’Italia è stata condannata a causa della presenza, sul territorio nazionale, di un consistente numero di discariche abusive ed incontrollate. Il Governo ha inviato nel 2009 alla Regione Calabria una lista di 447 siti regionali oggetto di procedura di infrazione, sui quali avviare azioni di bonifica.
La Regione Calabria ha dunque avviato una serie di azioni che hanno permesso di ridurre i siti inquinati a 77. I siti calabresi che all’anno 2012 permanevano in procedura di Infrazione erano 43, un numero ancora enorme rispetto ai 38 dislocati sul resto del territorio italiano. In particolare tra questi 43 siti c’erano 8 discariche abusive nella sola provincia di Vibo Valentia. Il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica nell'Agosto 2016 ha approvato un piano di investimenti per il rilancio del Mezzogiorno, che comportavano lo stanziamento della dotazione finanziaria del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC). Con il cosidetto “Patto per la Calabria” sono stati stanziati 80 milioni di euro solo per interventi in materia di bonifiche. Tra questi interventi rientra la bonifica della ex discarica di Zambrone (VV), in località Limpicella, una discarica realizzata a metà degli anni ‘80, utilizzata per circa un decennio e dismessa a metà degli  anni ‘90. In realtà, già nel 2008 era stato indetto un bando della regione Calabria per la bonifica dell’ex discarica. Nel 2016 fu approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, che prevedeva tra l'altro la bonifica dei siti che sono stati riscontrati ad alto rischio, e tra questi vi era ancora l’ex discarica in località Limpicella. Il progetto di bonifica è stato finanziato con i Fondi per lo Sviluppo e la Coesione dell’ Unione Europea con un importo di 1.030.403 €. L’appalto dei lavori è stato affidato per scorrimento di graduatoria alla UNYON CONSORZIO STABILE SCARL per un importo di 733.125€. I lavori, risultano completati al 70% sul sito di Open Coesione, in quanto non è stato aggiornato il nuovo importo dei lavori dovuto al ribasso d’asta. Il progetto dovrebbe essere quindi concluso, ma la conferma la avremo solo andando ad esplorare sul campo, ed intervistando i responsabili del progetto. Quindi arrivederci alla prossima puntata!