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Articolo di Data Journalism

Il valore dell'acqua.

Emergenza idrica: la dispersione d’acqua

Il 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 prevista all'interno delle direttive dell'Agenda 21.

Il tema scelto per il 2022 è "Acque sotterranee: rendere visibile l'invisibile".

Quasi tutta l'acqua dolce liquida del mondo è sotterranea. Con l'aggravarsi del cambiamento climatico, le acque sotterranee diventeranno sempre più critiche. Dobbiamo lavorare insieme per gestire in modo sostenibile ed efficiente questa preziosa risorsa e questo, purtroppo spesso non si verifica. Diciamo purtroppo, in quanto l’inefficienza ha ripercussioni negative a livello ambientale, sociale ed economico.

Limitando il nostro settore di indagine al territorio italiano ed a seguire alla regione Abruzzo, rileviamo che In Italia nel 2020 sono andati persi 41 metri cubi al giorno per km di rete nei capoluoghi di provincia/città metropolitana, il 36,2% dell’acqua immessa in rete (37,3% nel 2018). (fonte: https://www.istat.it/it/archivio/268242). La rete idrica presenta criticità che in alcune aree raggiungono livelli molto importanti. In capoluoghi come Chieti, Latina, Belluno o Siracusa oltre due terzi dell’acqua va perduta.

(fonte: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2022/04/02/perche-litalia-perde-41-metri-cubi-acqua-al-giorno-chilometro-rete-idrica/).

Nella provincia di Chieti oltre due terzi dell’acqua va perduta

Le notizie sull’interruzione della fornitura di acqua in alcuni comuni della provincia di Chieti sono un segnale di un problema che in tutto l’Abruzzo è storico, esteso e grave: la maggior parte dell’acqua che viene immessa nella rete idrica viene dispersa prima di raggiungere i rubinetti delle case e delle aziende. Nell’ultimo approfondimento di Osservatorio Abruzzo, sulle reti idriche regionali, viene ripreso anche dal sito web di Sky Tg24, che dedica una sezione ai territori del paese. L’intervento sulle infrastrutture che in Italia erogano l’acqua è quanto mai urgente. Eventi climatici come quelli registrati in questo mese hanno reso ancora più evidente come la dispersione della rete idrica sia un problema serio per il nostro paese, e nello specifico per l’Abruzzo….. In questo quadro, proprio l’Abruzzo è la regione con la maggiore dispersione idrica: 55,6% di quanto immesso in rete. Una cifra superiore di oltre 13 punti rispetto alla media nazionale e in crescita rispetto alla rilevazione precedente (nel 2015 era il 47,9%). (fonte: 19/07/22 https://www.openpolis.it/rassegnastampa/la-dispersione-idrica-in-italia-e-in-abruzzo/).

Nel quadro citato, trovano giusta collocazione le tantissime proteste e segnalazioni presentate da sindaci, comitati, associazioni e cittadini stanchi dei disservizi causati dalla cronica carenza di acqua. In passato questi problemi riguardavano perlopiù il periodo estivo ma negli ultimi anni stiamo assistendo ad un cambiamento di marcia: i disservizi sono iniziati infatti nel periodo invernale, già a partire dai mesi di gennaio e febbraio. In Abruzzo la situazione è così grave per diverse ragioni. La prima è dovuta al fatto che la rete idrica è vecchia: fu costruita a partire dagli anni Cinquanta con i fondi della cosiddetta Cassa del Mezzogiorno. Da allora gli interventi di manutenzione sono stati molto limitati e la struttura della rete è ancora quella dell’epoca. La seconda ragione, direttamente collegata alla prima, riguarda lo sviluppo urbanistico: negli ultimi decenni i piani urbanistici di quasi tutti i comuni abruzzesi hanno consentito la costruzione di migliaia di case e ville sparse sul territorio che hanno costretto i gestori delle reti ad ampliare in modo notevole le condutture. La rete è molto estesa e mal organizzata. Il risultato è che in molti casi nemmeno le società di gestione sanno quanti tubi ci sono nel terreno e soprattutto dove passano: in queste condizioni trovare i guasti è un lavoro lungo e complicato e non è un caso che da tempo venga sollecitata una mappatura precisa di tutta la rete idrica. Negli ultimi due anni le società che gestiscono l’acqua hanno commissionato alcuni cantieri per rendere la rete più efficiente. Per recuperare i mancati investimenti del passato, però, servirebbero progetti e risorse finanziarie.  Quest’ultime potrebbero essere attinte anche dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza): 25 agosto 2022 – Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha assegnato, nell’ambito del PNRR, 607 milioni di euro a 21 progetti volti a ridurre le perdite di acqua potabile nella rete degli acquedotti. I progetti finanziati consentiranno di attrezzare entro il 31 dicembre 2024 circa 27.500 chilometri di condotte ad uso potabile… Entro il 31 marzo 2026 si prevede di estendere tali interventi ad ulteriori 41.700 chilometri di condotte. (fonte: https://www.mit.gov.it/comunicazione/news/pnrr-mims-assegna-607-mln-per-ridurre-le-perdite-di-acqua-potabile-ottobre)