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Cohesion Policy for the high-school students

Articolo di Data Journalism

Uno scrigno da custodire

Una notte al museo? …non esattamente! Al museo dei Brettii e del Mare siamo andati in visita in una calda mattina di ottobre, all’inizio del nostro ultimo anno alla scuola media, e lì siamo stati tutti “catturati”. La visita è stata infatti l’occasione per comprenderne più da vicino l’importanza del museo per il nostro paese, quasi un filo conduttore tra passato e presente.  Così noi “Figli dei Brettii” non abbiamo avuto nessun dubbio: da semplici spettatori saremmo diventati giornalisti per monitorare un progetto voluto dalle politiche di coesione della Comunità Europea, trasformandoci in cittadini che studiano e vogliono accendere una luce sul luogo che promette di essere esso stesso un faro per tutta la città.

Cultura e arte sono inestimabili tesori per ogni cittadino, ma sicuramente esse rappresentano anche una vera ricchezza e la possibilità di migliorare l’economia dei luoghi in cui sono curate ed esposte. Tutta l’Italia è terra di arte e cultura, basti pensare che vi sono (fonte ISTAT, anno 2015) 4158 musei, 282 aree archeologiche e 536 parchi monumentali (Fig.1); in Calabria 155 musei che hanno accolto 149712 visitatori. Cetraro, borgo della “Riviera dei Cedri” sulla costa tirrenica della Calabria, ospita il Museo dei Brettii e del Mare, risorsa fondamentale per il territorio, luogo in cui storia e arte si raccontano. Viene ospitato in una dimora storica neoclassica, un palazzo signorile venduto dalla famiglia Del Trono a fine Novecento al Comune e diventato negli anni un contenitore culturale pulsante in ogni sua stanza, dalle mostre permanenti a quelle temporanee, dai convegni agli eventi musicali. Il Museo nasce nel 2011 e ad oggi offre una Sezione Archeologica che attraverso le bellissime anfore racconta l’anima marinara del nostro paese; una Sezione Storica che grazie al “Fondo Cartografico Losardo”, mette a disposizione dei visitatori carte geografiche che vanno da fine ‘400 al periodo post-unitario e plastici architettonici in legno, delle principali architetture civili e religiose cittadine. È presente, inoltre, una Biblioteca Civica che conta 15.000 volumi, tra nuove pubblicazioni e importanti donazioni fatte da famiglie del luogo. Ad oggi il museo viene gestito dalla cooperativa socio-culturale C.A.S.T.E.R., presieduta da Luigi Orsino, Storico dell’Arte, il quale ricopre anche il ruolo di direttore del museo e, insieme ai giovani della cooperativa, porta avanti i servizi di accoglienza, le attività didattiche e la nuova sezione multimediale curandone la promozione, la comunicazione e l’organizzazione di eventi e mostre.

Dal sito di OpenCoesione abbiamo reperito numerose informazioni sul finanziamento che ha interessato l’ente museale cittadino e lo stesso Direttore, contattato dai nostri blogger, ci ha confermato i dati spiegandoci come stati investiti i fondi per la riqualifica del Museo: “Tra il 2012 ed il 2013, grazie ad un progetto redatto dal Comune di Cetraro e finanziato nell’ambito del POR CALABRIA FESR 2007/2013 per 176.400,00 euro, è stato possibile realizzare la nuova sezione multimediale. La finalità degli interventi realizzati è stata quella di aumentare il livello di attrazione delle esposizioni e soprattutto di qualificare la dotazione dei servizi di fruizione del Museo attraverso l’impiego di nuove tecnologie. A tal proposito sono stati creati supporti multimediali a servizio degli utenti e dei visitatori, tra cui il laboratorio tridimensionale, le nuove guide audiovisive su tablet che sfruttano la tecnologia dei codici QR, le applicazioni per smartphone per le visite virtuali e le guide cartacee per un più agevole approfondimento delle collezioni esposte”.

Nel corso degli anni il museo ha attirato un buon numero di visitatori: i dati Istat (Fig.2) parlano di 1000 visitatori nel 2019, numero poi dimezzato nel 2020, molto probabilmente a causa della pandemia. A tal proposito il Direttore specifica che: “Sono stati avviati anche strumenti di fruizione on line, come video promozionali e altri strumenti di condivisione tramite il web, in questo caso però purtroppo l'ente museale non è in grado di acquisire dati sul numero di visitatori”. La cooperativa C.A.S.T.E.R. si è occupata di analizzare per conto proprio la tipologia di fruitori della struttura, considerando anche le visite al Museo concesse in occasione delle aperture straordinarie indette dal Ministero o dall’Amministrazione Comunale nell’ambito degli eventi culturali da essa organizzati a Palazzo Del Trono, nonché quelle di visitatori aventi diritto all’accesso gratuito tra cui disabili e loro accompagnatori, docenti, tour leader, guide turistiche, ricercatori, tesserati Icom, autorità dello Stato e bambini con età inferiore a 6 anni. Secondo i suddetti dati (Fig.3) il 30% dei visitatori è rappresentato da studenti/ricercatori ed il 25% addirittura da stranieri. Quest’ultimo dato evidenzia il ruolo di traino che l’attività del museo può avere sul turismo e conseguentemente sull’economia di tutta la cittadina.