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Articolo di Data Journalism

Questa metropolitana non s'ha da fare!

QUESTA METROPOLITANA NON S’HA DA FARE!!!

Sono più di trent’anni che si parla della costruzione di una metropolitana leggera che assolva da collegamento tra la città di Cosenza e il territorio della città di Rende, in cui ha sede il campus dell’Università degli Studi della Calabria (UNICAL). I primi progetti risalgono a circa quattordici anni fa ma, a tutt’oggi, nulla di fatto. I lavori, previsti in avvio entro il 31 ottobre 2019 non sono mai partiti e resta, attualmente, un cantiere aperto che paralizza il traffico della città, specie nelle ore di punta. Troppi intoppi hanno accompagnato questo progetto, senza contare il lento andamento delle opere pubbliche, finanziate in gran parte dal Fondo europeo di sviluppo regionale, e gli spostamenti dei fondi da un’opera pubblica all’altra. Sicuramente, i vantaggi sarebbero stati significativi sia in termini di smaltimento del traffico urbano, sia per la salvaguardia ambientale per minore emissione di CO2, sia per la riduzione del rischio di incidenti stradali che, nella provincia di Cosenza, tra il 2012 e il 2022, sono stati in numero di 9150. Per capirne di più abbiamo contato sulla presenza di un esperto, interno al nostro Istituto Comprensivo, l’Architetto Stefania Cirio, docente di Tecnologia, che ha introdotto le nozioni preliminari dell’infrastruttura dai materiali impiegati alla portata di capienza dei passeggeri, dalla distanza media tra fermata e stazione nonché la velocità. 

La metro-tranvia in progetto, che si snoderebbe su rotaie per 10 chilometri da Cosenza all’Unical, ha sollevato non poche proteste da parte dei cittadini che hanno costituito comitati autonomi e politici, mettendone in discussione sia il costo dell’opera che, inizialmente era quantificato in 169 milioni di euro sia una maggiore ecosostenibilità evidenziando criticità riferite:

  1. I 20 minuti necessari in auto si trasformerebbero in 45 minuti di viaggio
  2. I costi di manutenzione si ripercuoterebbero sulle casse comunali
  3. Si chiede di potenziare il percorso ferroviario esistente per snellire il traffico fino a Catanzaro, sede di altro importante ateneo universitario

Insomma, non tutti sono favorevoli alla validità della realizzazione del progetto i cui costi sono lievitati di quasi il 40%. Anche noi, al fine di verificare le opinioni dei cittadini residenti e non nei comuni di Cosenza e Rende, considerandoli a campione, abbiamo intervistato i docenti della Scuola Secondaria di I Grado del nostro Istituto Comprensivo che hanno risposto attraverso modulo

Google https://forms.gle/a1qKqZ5Y3PUJ6zFm7, nonchè 20 studenti universitari dell’ateneo che considerano positivamente la validità del progetto. 

La discussione sul collegamento tra Cosenza ed il suo polo universitario continua a movimentare gli animi tra proposte alternative e l’associazione Ferrovie in Calabria, composta da ingegneri e tecnici della linea ferrata che ritengono più veloce il collegamento già esistente tra l’Unical e i centri dell’entroterra, ed in particolare dell’area del Savuto. Il movimento di persone che dai comuni serviti dalla Ferrovia di Cosenza, ad es. Marzi – Unical è riguardevole e, prendendo in considerazione il solo vettore ferroviario, a circa 120 persone al giorno, lo stesso viene compromesso da numerosi disagi rappresentati dalla mancanza dell’integrazione tariffaria ed il funzionamento “a metà” delle coincidenze dei treni con le navette da/per l’Unical. Cosicché, questi utenti si troverebbero a raggiungere l’ateneo rendese, stimando i tempi di percorrenza per la tramvia, ad impiegare addirittura più tempo (40 minuti) che per raggiungere il capoluogo bruzio dal comune di Rogliano (35 minuti).

E’ del 26 febbraio 2021 la notizia uscita su “Il Quotidiano” secondo la quale la città di “Cosenza dice addio alla metroleggera: dalla Commissione europea la pietra tombale”.

La metroleggera, dunque, non sarà più realizzata; la Commissione Europea lo ha decretato rispondendo a una specifica interrogazione dell’europarlamentare M5S Laura Ferrara nella quale chiedeva chiarimenti circa lo stato dell’arte dell’iter progettuale. Nella lettera di Bruxelles, datata 29 gennaio 2021, a firma di Elisa Ferreira, si legge che “con una modifica del programma approvata di recente, il grande progetto per un sistema di collegamento metropolitano tra Cosenza, Rende e Università della Calabria è stato ritirato dal programma operativo Calabria 2014-2020 del Fondo europeo di sviluppo regionale-Fondo sociale europeo (Fesr-Fse). I finanziamenti – è stato specificato – sono stati riorientati verso interventi a sostegno del settore sanitario, delle piccole e medie imprese e dell’istruzione per rafforzare la capacità regionale di risposta alla crisi Covid-19 nel quadro dell’iniziativa di investimento in risposta al Coronavirus Plus”.

La non attendibilità della conclusione del progetto entro il 2023 è stato un altro nodo critico: adesso la Regione conta di trasferire la somma sul Fondo Sviluppo e Coesione 2021/2027 ma previa “verifica della fattibilità tecnica – recita la delibera di Consiglio – e della sostenibilità economico-finanziaria del progetto per le successive valutazioni di merito”.

Le comunità di tutte le aree interessate all’opera, attendono fiduciose, seppur tra perplessità e speranze.