In una cittadina in provincia di Agrigento, Licata , prima del 2012 dominava uno stato di disagio a causa dell'assenza di uno strumento di indagine, quale la risonanza magnetica presso l'Ospedale San Giacomo d'Altopasso, che provocava i cosiddetti "viaggi della speranza" verso il nord Italia.
L’ospedale in quel periodo soffriva la carenza di personale sanitario e di finanziamenti utili per il miglioramento delle strumentazioni ospedaliere.
Uno spiraglio di luce si ebbe con il finanziamento FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) programmato dalla regione siciliana che voleva potenziare i poli sanitari regionali ed adottare tecnologie avanzate per la qualificazione dei servizi. L'attuatore e il beneficiario è stata l'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento.
Il costo pubblico stimato è stato pari a €935.850,89, finanziato per il 50% dall'Unione Europea (€467.925), per il 35% dallo Stato (€327.548) e per il 15% dalla regione Sicilia (€140.378).
Osservando i dati rileviamo che l'inizio effettivo del progetto previsto in data 01/01/2012 è stato effettuato il 02/08/2012 e la fine che era prevista per il 30/09/2012 è stata anticipata al 26/09/2012.
Con questo finanziamento è stata installata la risonanza magnetica nel reparto di radiologia dell'ospedale San Giacomo d'Altopasso diretto dal dottore del dipartimento delle scienze radiologiche Angelo Trigona.
All'inizio gli operatori erano disorientati perché non sapevano utilizzare il nuovo macchinario; ma grazie ai corsi di formazione realizzati all'interno della struttura, sono riusciti a creare un’equipe ben preparata.
I licatesi, oggi, sono fieri di poter vivere in un luogo che offra loro ottimi servizi sanitari, evitando i cosiddetti "viaggi della speranza", inoltre anche persone dell'agrigentino vedono in Licata un ottimo punto di riferimento per i loro accertamenti in ambito ospedaliero e nello specifico diagnostico.
