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L'economia del mare pulito

La Calabria è una lingua di terra bagnata per 3/4 dal mare. Una penisola nella penisola, insomma. Ben 800 Km di coste incantevoli, dai nomi evocativi come Costa Viola, Costa dei Cedri, degli aranci, dei gelsomini.Gemma tra le gemme vi è la Costa dei Dei, che lambisce il comprensorio vibonese, 55 km di costa tra le più variegate, in cui si alternano tratti di spiaggia dalla sabbia finissima ad altri rocciosi e impervi. Lungo la costa si trovano non solo località famose in tutto il mondo, come Tropea, Pizzo, Capo Vaticano, ma anche distretti agroindustriali prestigiosi, come quelli della cipolla, dell' olio, del vino, del tonno, del formaggio.Questa costa è stata scoperta negli anni '60 dagli "stranieri", tedeschi, inglesi e francesi, che hanno costruito, ben nascosti tra la vegetazione costiera, villaggi turistici esclusivi dove migliaia di turisti ogni anno trascorrono le loro vacanze, da Maggio ad Ottobre.Anche questo lembo di terra calabrese ha assistito al fallimento di vari insediamenti industriali, per cui oggi l'inquinamento è principalmente di tipo urbano. Eppure ogni anno, in estate, il mare si sporca.

Il monitoraggio di Goletta Verde ha evidenziato come, su 5 punti di campionamento sulla costa vibonese,3 siti siano fortemente inquinati: alla foce del torrente Ruffa, alla foce del torrente Murria, alla foce del fosso S. Anna. Si tratta di inquinamento da batteri fecali, non industriale o chimico, dovuto quindi ad un' inefficace o inesistente depurazione delle acque.Eppure i depuratori ci sono. Ecco l'esigenza di monitorare i progetti, come quello da noi scelto, che sono volti a rifunzionalizzare i depuratori esistenti ed i sistemi di collettamento delle acque reflue. Già,  perchè per essere depurate, le acque di scarico ci devono arrivare al depuratore, mentre spesso vengono riversate direttamente nei torrenti o nel mare.Ma ad avere il mare sporco, non ci guadagna nessuno. Nè il turismo, nè l'agricoltura, nè la pesca, nè la salute di tutti, anche di quellil che lo inquinano.

La nostra ricerca vuole accendere i riflettori su questo problema, ma anche sulle opportunità che sono racchiuse in esso. Come studenti dell' indirizzo di Chimica e biotecnologie dell' Istituto tecnico industriale di Vibo Valentia siamo consapevoli che una corretta gestione degli impianti di depurazione può facimente risolvere il problema e rilanciare tutta l'economia calabrese. Ci vogliamo affiancare agli enti titolari del progetto monitorato per spronarli ad attuare quanto hanno progettato, per monitorare quanto essi realizzeranno e per far loro sentire il nostro sostegno in quanto tecnici e possibili operatori futuri sugli stessi sistemi di depurazione delle acque.