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Articolo di Data Journalism

LA RINASCITA DELLO ZOO PARTENOPEO

Un debutto prestigioso:

Lo zoo di Napoli è nato nel 1940 ma, a causa della seconda guerra mondiale, aprì al pubblico soltanto nel 1949 a Fuorigrotta, nell’area della Mostra d’Oltremare. Si tratta del secondo zoo aperto in Italia, dopo quello di Roma, divenuto luogo d’eccellenza e famoso in tutta Europa per ricerche scientifiche volte alla salvaguardia di specie animali a rischio di estinzione nel loro habitat naturale.

Il fallimento dello zoo: 

Lo zoo ha vissuto, a partire dagli anni ’80, un lungo periodo di abbandono dovuto a debiti accumulati dalla società che lo gestiva.

“Lo zoo di Napoli costa troppo sia dal punto di vista economico, che morale: per questo deve chiudere”

Questo messaggio dell’ENPA– Ente Nazionale Protezione Animali – destinato all’amministrazione comunale di Napoli, ribadiva lo stato di degrado in cui versava da anni lo zoo e la necessità, da parte dell’amministrazione comunale, di chiuderlo definitivamente. Ed infatti lo zoo chiuse i battenti nel 2003. Dopo il fallimento della società che precedentemente gestiva l'area ed il conseguente stato di lento degrado, la struttura è stata rilevata dall'ingegnere Francesco Floro Flores nell'ottobre 2013.

Una nuova realtà: 

L'azienda di Flores, il cui capitale sociale ammonta a 10.000 €, ha partecipato al bando POR-FESR 2014-2020 Campania aggiudicandosi un finanziamento pari a 199.999€ più altre risorse, stanziate da privati, che ammontano a  67.039 €, per un totale di 267.038 €. Rispetto ai finanziamenti iniziali, risultano finora investiti in opere di ristrutturazione e riqualificazione pagamenti per circa 190.000 €, di cui 80.000 € nel 2020, 71.166 € nel 2021 e 28.834 € nel 2022.

A fronte di questi primi investimenti si è potuto osservare non solo una significativa rivoluzione culturale della mission aziendale del nuovo ente gestore della struttura, ma soprattutto un progressivo miglioramento dell’evoluzione dello zoo. 

Fra il 2019 e il 2021 lo zoo ha fatturato le seguenti quote: 

  • 2019: euro 2.157.050,00 
  • 2020: euro1.644.312,00   
  • 2021: euro2.835.661,00

L’ evidente flessione di fatturato nel 2020 rispetto al 2019 è da imputare alle restrizioni sociali imposte dalle normative anti-covid, tuttavia nell’anno successivo, 2021, si può notare un significativo incremento del fatturato che supera di gran lunga anche quello del 2019.

Un bioparco urbano all'avanguardia: 

Ciò testimonia un riacquistato prestigio presso i cittadini napoletani ma, per superficie e per varietà di specie ospitate, lo zoo di Napoli rappresenta una realtà di spicco anche nel panorama dei bioparchi urbani a livello nazionale. Infatti lo zoo di Napoli si estende su una superficie di 10 ettari ed ospita 105 specie animali, in confronto ad esempio sia al Bioparco di Roma che occupa una superficie di 17 ettari ed ospita 150 specie, sia al Bioparco di Palermo con una superficie di 6 ettari che ospita 55 specie animali, e al Parco faunistico Le Cornelle di Bergamo che si estende su una superficie di 12 ettari ed ospita 120 specie.

Nelle varie sezioni dello zoo di Napoli, dedicate ai differenti biomi terrestri, si annoverano specie rare o in via di estinzione come: tigre di Sumatra e la tigre del Bengala bianca provenienti dall'Asia; i pappagalli delle famiglie Amazzone fonte blu, Caicco testa nera, Ara gialloblù, Parrocchetto guance verdi provenienti dalle Americhe; antilopi, gattopardi, giaguari, giraffe, ippopotami, suricati, lemuri e leoni dall'Africa; emù e wallaby dall'Oceania.

La biodiversità esiste:

A inizio 2016 arrivano allo zoo esemplari che mancavano da anni come giraffe, elefanti, ippopotami e il coccodrillo del Nilo.
Lo Zoo di Napoli, in collaborazione con Leonardo Immobiliare, ha dedicato itinerari tra l'ambiente circostante e la conservazione del pianeta, a sostegno della conservazione delle specie e dell'importanza delle piante.
Un mix ponderato dei laboratori dello zoo, ma incentrato sul trasmettere un messaggio su cosa si può e si deve fare per proteggere l'ambiente.
Lo Zoo di Napoli, infatti, si è occupato di temi importanti, sensibilizzando le persone sulle specie animali in via di estinzione, sui segreti e le virtù delle piante, nonché sulle buone pratiche applicate nella vita di tutti i giorni, raccogliendo i rifiuti e riciclando tutto ciò che è il possibile.
In definitiva i punti cardine dell’agenda 2030 dell’Onu, base imprescindibile dei laboratori didattici e dei tour guidati sullo sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità per un pianeta ed una società più sana. E soprattutto con un futuro ancora possibile.

 

Tariffe d'ingresso:
Il costo d'ingresso al nuovo giardino zoologico di Napoli è molto contenuto e prevede degli sconti per i disabili, bambini e accompagnatori. Si varia da una tariffa intera di 15€ a una ridotta di 10€ e gratuito per gli under 3, over 70 e disabili. In base alle recensioni dei visitatori della struttura, si rileva un elevato grado di soddisfazione per la varietà di servizi offerti, la pulizia degli ambienti e le condizioni di custodia degli animali