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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

Alla RICERCA della goccia perduta
perdita idrica nel Comune di Bojano

 

E’ la prima volta che noi studenti della 3°B dell’I.I.S.S. “Lombardo Radice” di Bojano prendiamo parte ad un progetto di monitoraggio ASOC, e lo facciamo ansiosi ed entusiasti di intraprendere un percorso formativo che, auspicabilmente, sarà utile sia per noi che per il nostro territorio.

E’ stata per noi una scoperta imbatterci per la prima volta nelle politiche comunitarie della coesione, comprenderne le sue finalità e gli ambiti di applicazione. Tra le varie tematiche, quella della tutela ambientale è ormai dibattuta in tutto il mondo e noi, uomini e donne del futuro, abbiamo deciso di occuparcene partendo dalla cura della nostra piccola, ma per noi grande realtà cittadina. L’ interesse che ci ha spinti alla scelta del progetto mira a fare chiarezza sulla situazione idrica della nostra città, Bojano, paese che pur essendo noto per l’abbondanza di acque nel sottosuolo, si trova fare i conti con un acquedotto che “fa acqua da tutte le parti”. Il momento risolutivo per la scelta del progetto ha avuto luogo durante un seminario che Istat Molise ha tenuto nella nostra scuola in occasione della “Giornata Italiana della Statistica”, durante il quale i referenti Istat hanno illustrato i 18 Goal dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile 2030 dell’ONU. Tra essi, nell’ambito del Goal 6, “Acqua pulita e igiene”, che si pone come obiettivo la garanzia per tutti di “disponibilità e gestione sostenibile dell’acqua …”, ci è stato mostrato, attraverso dati certi, come in Molise l’efficienza della rete idrica (acqua erogata pari a circa 53% dell’acqua immessa nella rete) è al di sotto della media nazionale (circa 59%) e notevolmente al di sotto, ad esempio, di quella della Valle d’Aosta (81%). Abbiamo riconosciuto in questa tematica mondiale, tanto importante da essere fissata come uno degli obiettivi delle Nazioni Unite, la nostra problematica locale e, pertanto, ci siamo convinti nel procedere in questa direzione.

Così, tra i vari progetti finanziati disponibili sul portale Opencoesione, si è deciso di prendere in considerazione quello riguardante la ristrutturazione dell’acquedotto comunale, non più adatto a garantire un’adeguata distribuzione idrica all’intera popolazione a causa, per lo più, di perdite nella rete e al mancato capillare raggiungimento della stessa nell’intero territorio cittadino.

Molti altri, tutti allo stesso modo interessanti, sono i progetti finanziati con i fondi delle politiche di coesione come quello che prevede la costruzione di un sottopasso ferroviario o della metropolitana leggera, oltre a quelli finanziati, e ormai conclusi, volti all’ incentivazione dell’imprenditoria locale in difficoltà o alla costruzione del polo scolastico cittadino nel post sisma del 2002. Tutti questi, di fatto, si mostrano non poco utili alla comunità ma il nostro team ha ritenuto prioritario un intervento di analisi sull’iniziativa riguardante la rete idrica considerando non solo le ingenti perdite economiche ed idriche causate dal malfunzionamento di quest’ultima ma anche i notevoli disagi cui va incontro la stessa comunità.

Abbiamo scelto come nome del nostro team “Mind the Drop” al fine di stimolare la nostra comunità a   prestare attenzione anche solo alla più piccola dispersione idrica, stando cioè “attenti alla goccia”.  Ci siamo resi conto della notevole somiglianza tra il nome da noi scelto e il ridondante messaggio divulgato nelle subway londinesi “mind the gap”: “attenti al vuoto”. Il nostro logo, pertanto, prendendo spunto dallo stemma della celebre “underground” o “tube” (come i tubi delle nostre condotte idriche) di Londra, è composto da una goccia rossa che rappresenta l’emergenza idrica e da una barra rettangolare di colore blu, colore dell’oro blu, in cui è riportato il nome del team.

Per garantire la buona riuscita di questa iniziativa abbiamo preso in considerazione attitudini e propensioni di ogni singolo componente della classe, ed assegnato a ciascuno il ruolo più adatto tra quelli proposti dal Team ASOC. L’attribuzione dei ruoli, volta ad ottimizzare i tempi di lavoro e a lasciare spazio alla creatività di ognuno di noi, è avvenuta in base alle capacità ed alle attinenze individuali.

Ricollegandoci al concetto di acqua e dell’acquedotto, abbiamo paragonato ogni componente del team ad una goccia d’acqua che contribuisce a dar vita ad una “falda acquifera” che, a sua volta, alimenterà la sorgente e, quindi, la rete idrica comunale: Falda 1-Storyteller: Sergio, Erika e Francesco2, Falda 2-Designer: Gioela, Sandrino, Andrea Pallina, Falda 3-Blogger: Anna, Roberta e Andrea Dig, Falda 4-Social media manager: Marzia e Nicla, Falda5-Analisti e coder: Gloria e Chiara. Il nostro “impianto di pompaggio” attraverso il quale il progetto potrà confluire in tubi a prova di perdita è il seguente: Project manager: Francesco 1, Scout: Frida, che, coadiuvando il lavoro dei singoli gruppi, faranno confluire l’acqua dalla sorgente alle tubature. Il tamponamento delle perdite idriche sarà il nostro obiettivo quotidiano! Con la progettazione della nostra ricerca abbiamo, in questo primo step, predisposto le “valvole” attraverso le quali ridurre o auspicabilmente eliminare le perdite.

I lavori sono in corso, speriamo di poter contribuire a quel cambiamento radicale che permetta di poter porre fine allo spreco di un bene primario quale è l’acqua. Cercheremo di risalire, forse controcorrente, i tubi del nostro impianto di distribuzione dell’acqua per arrivare, alla fine di questo percorso, ad essere cittadini più consapevoli e sicuramente certi di aver contribuito, quanto meno, a risvegliare l’interesse dei nostri concittadini verso un problema serio che riguarda l’intera comunità di bojanese.

Abbiamo iniziato la nostra ricerca con due certezze:

  1. A Bojano ci sono le perdite idriche, poiché vediamo di frequente, anche nelle giornate di sole, pozzanghere e rivoli d’acqua per le strade del nostro paese che sgorgano copiosi dall’asfalto;
  2. i costi delle bollette sono elevati rispetto all’ effettivo consumo d’acqua da parte dei cittadini e lo avvertiamo dalle lamentele continue della collettività.

Per scoprire qualcosa in più ci siamo documentati attraverso la stampa on line ed abbiamo scoperto che, dove più dove meno e fatta eccezione per alcune regioni del nord, queste perdite accomunano, purtroppo, tutta la nostra penisola. Abbiamo studiato report e relazioni tecniche dell’Arpa, del WWF, di Moliseacque grazie a cui ci siamo chiariti le idee rispetto agli impianti di distribuzione, all’entità delle perdite, a come tamponarle e alla qualità dell’acqua.

Procedendo nel lavoro di ricerca l’attenzione di alcuni di noi è stata attirata da un’altra problematica, quella legata allo sgradevole sapore che ha l’acqua che esce dai nostri rubinetti, cosa che induce molti bojanesi all’utilizzo dell’acqua imbottigliata piuttosto che al consumo di quella fornita dalla rete idrica comunale. Di fatto, ciò comporta spese aggiuntive per i contribuenti che si ritrovano a pagare non solo un’acqua potabile e non bevibile ma anche ad acquistare acqua in bottiglia, inconsapevoli che spesso la stessa può essere contaminata dalle microplastiche rilasciate dai contenitori durante il trasporto e dall’ esposizione del prodotto alle temperature esterne.

Alla luce di tutto ciò il nostro lavoro di ricerca si articolerà attraverso questi quattro filoni: lo spreco delle risorse idriche, lo spreco delle risorse economiche e finanziarie, i danni per l’ambiente e i danni per la salute umana.