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Articolo di Data Journalism

Dal Convento alla Casa della storia

Il nostro team, nella disamina dell’ex Convento dei Carmelitani in Morciano di Leuca, attualmente denominato “Palazzo Strafella”, ha focalizzato l’attenzione su un particolare aspetto della destinazione d’uso per la quale è stato avviato l’intervento di recupero del bene.

Infatti, il progetto di valorizzazione della struttura ha previsto la realizzazione, al suo interno, di una “casa della storia” che impegnasse coloro che volessero ripercorrere il vecchio asse viario turistico-religioso che collegava Gallipoli con il Santuario di Leuca. L’idea progettuale, quindi, partendo da un’attenta analisi del contesto storico sociale ed economico di cui fa parte il Comune di Morciano di Leuca, si è sviluppata nell’intento di valorizzare l’aspetto storico e architettonico del Palazzo conferendogli, con una “destinazione di accoglienza”, una nuova fase della sua vita, consci che la vera valorizzazione dei monumenti architettonici passa dalla loro fruizione.

Dalla data di aggiudicazione definitiva, 12/02/2016, alla ditta La Meridionale Costruzioni con sede legale a Monteroni di Lecce (bando di gara con "Procedura Aperta" a mezzo del criterio dell'Offerta Economicamente più vantaggiosa), i lavori si sarebbero dovuti concludere in data 28/10/2016.

In realtà, ci sono state due sospensioni con relative proroghe dei lavori:

in data 24.05.2017 è stata concessa una prima proroga di 75 (settantacinque) giorni naturali e consecutivi per

cui l’ultimazione dei lavori veniva fissata al 04.09.2017;

-in data 11.07.2017 veniva concessa una sospensione parziale dei lavori con ripresa degli stessi in data 18.08.2017 e la consegna ultima per il 10.10.2017.

I lavori sono stati ultimati il 09/11/2017. Il progetto è concluso.

Altro dato da noi analizzato è stato quello relativo alla spesa impegnata e alla tipologia di finanziamenti.

L’Importo complessivo /costo pubblico monitorato è stato pari a € 736.280,46, somma assegnata al Comune di Morciano di Leuca dalla Regione Puglia, Area Politiche per la promozione del territorio dei saperi e dei Talenti, Servizio Beni Culturali, sulla scorta della Determina Dirigenziale n. 267 del 26/10/2015.

Il tema in esame è il legame tra patrimonio culturale e turismo; nella banca dati dell’ISTAT sono presenti informazioni sulle destinazioni turistiche italiane nel corso degli anni, suddivise in base alla motivazione del viaggio (vacanza e lavoro). Si evince come il numero dei visitatori che ha scelto la Puglia quale meta turistica per vacanza è tendenzialmente in aumento nel periodo compreso tra il 2014 e il 2019, anche se non è dimostrabile il nesso tra questo dato e il patrimonio culturale della Regione.

Un altro dato che è stato preso in considerazione riguarda la spesa pubblica erogata nel settore Cultura e Servizi ricreativi nei Comuni della Puglia, in particolare del Basso Salento.

In Puglia, tolto San Marco la Catola che investe 306 euro per cittadino, tutti gli altri Comuni non raggiungono i 200 euro pro-capite. In particolare, il comune di Morciano con 3247 abitanti ha una spesa pro-capite in tutela dei beni e delle attività culturali di 1.05 Euro. Il totale speso nel bilancio 2021 per questa voce di spesa è stato di 3200 euro.

Castrignano del Capo ha 5193 abitanti ed una spesa pro-capite di 9.7 euro. Il totale speso nel bilancio 2021 per questa voce di spesa è stato di 49896.53 euro.

Patù ha 1.7 abitanti ed una spesa pro-capite in tutela dei beni e delle attività culturali di 77.9 Euro. Il totale speso nel bilancio 2021 per questa voce di spesa è stato di 131503.53 euro.

Salve ha 4561 abitanti ed una spesa pro-capite in tutela dei beni e delle attività culturali di 8.35 Euro. Il totale speso nel bilancio 2021 per questa voce di spesa è stato di 37463.56 euro.

Corsano ha 5432 abitanti ed una spesa pro-capite in tutela dei beni e delle attività culturali di 19.79 Euro. Il totale speso nel bilancio 2021 per questa voce di spesa è stato di 102872.89 euro.

Montesano Salentino ha 2687 abitanti ed una spesa pro-capite in tutela dei beni e delle attività culturali di 320.22 Euro. Il totale speso nel bilancio 2021 per questa voce di spesa è stato di 832253.06 euro.

Un’analisi solamente quantitativa ha chiaramente dei limiti che è bene evidenziare. È però comunque un buon punto di partenza per capire come si strutturano i bilanci comunali anche rispetto ad un argomento tanto importante quanto spesso sottovalutato.

Tornando al nostro Bene culturale, dall’intervista effettuata al Sindaco del Comune è emersa la volontà di recuperare un’area a cui la comunità era affettivamente legata, perché luogo della giovinezza degli anziani dove erano soliti ritrovarsi da ragazzini: “PALAZZU STRAFELLA” facente parte di un tutt’uno con la Chiesa dei Carmelitani e del Castello. Fu il Barone Rodolfo Sambiasi che nel lontano 1507, demolendo parte del Castello feudale con il relativo torrione, diede via alla grande costruzione del Convento dei Carmelitani. La presenza dell’Ordine a Morciano fu motivo di grande prestigio per il paese: per tutto il Cinquecento e il Seicento Morciano divenne una scuola di cultura e, come scrisse Luigi Maggiulli, qui “vi fiorirono illustri teologi e filosofi sacri”. Negli anni ’60, una parte del Convento veniva irrimediabilmente demolito e sostituito da moderne abitazioni.

L’idea recente, quindi, è stata quella di valorizzare funzionalmente il palazzo Strafella per la creazione di una casa di storie e di ospitalità, “Lu Cumentu”, dal nome dialettale della parola “Convento”, una casa della storia che potesse offrire un’attività culturale responsabile, in cui la storia religiosa e civile, la campagna e l’enogastronomia fossero una fetta importante accanto al turismo balneare, già vocazione del territorio.

Ciò è confermato anche da circa 40 interviste fatte a gente del luogo, che confermano l’utilità dell’intervento di recupero e valorizzazione del bene. Tra le risposte più significative:

la fruibilità del patrimonio storico-culturale permette una maggiore offerta culturale sul territorio, anche fuori dalla stagione strettamente estiva”

“il recupero dei beni culturali permette un’offerta diversificata rispetto all’offerta balneare”

Il recupero e la valorizzazione dei beni culturali del territorio generano cultura e occupazione per le nuove generazioni”.

Il nostro augurio è che una parte sempre più cospicua degli investimenti pubblici possano essere destinati alla valorizzazione dell’ex Convento, magari creando anche opportunità occupazionali per le nuove generazioni.

 

FONTI:

OpenCoesione

ISTAT

Regione Puglia

OpenBilanci