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I Principi di Ausentum hanno scelto di monitorare il progetto sul recupero del castello di Ugento perché colpiti dal fascino della struttura e dall’imponenza degli oneri di recupero (circa 4,5 milioni di euro). In particolare il team ha accolto la sfida di fare luce su un progetto di cui ha beneficiato il comune di Ugento per il restauro di una struttura di proprietà privata.
I lavori di recupero hanno previsto:
- interventi di ristrutturazione degli edifici;
- la posa in opera di pavimenti, rivestimenti e infissi in legno;
- il restauro di intonaci e affreschi;
- la realizzazione di un'area museale archeologica a fruizione pubblica.
La ricerca ha monitorato:
- la convenzione tra pubblico e privato in termini economici e di gestione del bene;
- i benefici del progetto sul territorio.
Il monitoraggio è stato significativo nella fase iniziale di ricerca e durante l’uscita sul territorio. Nello specifico:
- le analisi iniziali hanno messo in evidenza le lunghe tempistiche antecedenti la presentazione del progetto; già nel 1994, infatti, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali aveva sollecitato il comune di Ugento alla presentazione di un piano di recupero;
- l’incontro con il vicesindaco, referente del progetto, ha fatto luce sui quesiti del team e spiegato le iniziali difficoltà dell’amministrazione a concordare l’acquisto del castello e la conseguente scelta di stipulare una convenzione per il recupero e la gestione condivisi del bene; sono inoltre stati chiariti i dettagli dell’accordo: le responsabilità di gestione, le attività di fruizione pubblica e privata.
La proprietà privata del castello non garantisce in alcun modo una vision sulle prospettive future da parte dell'amministrazione comunale; la parte pubblica resta, di fatto, subordinata alle volontà dei privati e alla loro disponibilità alla gestione condivisa del bene. Obiettivo futuro dei Principi di Ausentum è proprio quello di seguire le proposte di gestione successive al periodo di fruizione condivisa, sottoscritta nel settembre 2013, e di monitorare l’eventuale incremento dei benefici economici sul territorio che il progetto ha già incentivato.
