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Articolo di Data Journalism

AVERE O ESSERE? MEGLIO BEN...ESSERE!

“Homo faber fortunae suae” sosteneva Appio Claudio, affermazione ancora valida per noi ragazzi del ventunesimo secolo se sapremo cogliere e valorizzare il notevole patrimonio calabrese.

Una Spa a Cotronei? Potrebbe essere una grande opportunità per fermare l’esodo dalla Calabria, per contrastare il problema occupazionale.

E’ pur vero che in Italia ci sono tante Spa: secondo il Rapporto 2018 presentato da Federterme, sono 323 gli stabilimenti termali italiani distribuiti su 154 comuni. E allora perché il turista dovrebbe scegliere proprio quelle di Cotronei? Perché la Calabria è una terra con tremila anni di storia, culla di grandi civiltà: Greci, Romani, Bizantini, Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi hanno lasciato un segno. È una Regione dove la natura è ancora incontaminata: lunghissime spiagge costeggiano un mare pulito e splendido. In Calabria sgorgano le acque termali più antiche d’Italia: le Terme Luigiane, lodate da San Francesco di Paola; le Terme Caronte, famose al tempo dei Greci; le Terme di Spezzano, di Antonimina a Locri, della Sibaritide e Cassano Jonio, le Terme di Galatro. Acque che hanno tramandato le proprie qualità terapeutiche attraverso i secoli.

Le terme di Cotronei sono inserite in un contesto territoriale particolarmente vocato allo sviluppo turistico che, oltre ad essere ricco di straordinarie risorse ambientali, di beni storici e culturali, vede la presenza di  numerose cliniche e case di riposo, i cui utenti potrebbero diventare potenziali curisti. Le terme quindi in un’ottica di implementazione delle imprese sanitarie già esistenti, ma anche come impulso per crearne di nuove. Un’area, pertanto, ricca di straordinarie risorse: dal mare alle montagne della Sila fino a Santa Severina, uno dei borghi più belli d’Italia che, con le sue 20.000 presenze all’anno, potrebbe essere una preziosa risorsa a cui attingere e con cui fare rete.

Il vecchio dilemma amletico “Essere o non essere” risolto da Eric Fromm in “Avere o essere”, a Crotone potrebbe avere uno sviluppo inaspettato “Avere  o  Ben...essere?” Leggendo le infografiche rileviamo che la dimensione dell’avere è pianamente soddisfatta, quella dell’essere è molto carente. Le criticità rilevate dai dati dimostrano che non siamo proattivi e non sappiamo cogliere il principio di sussidiarietà (art. 118 della Cost.), normativa che favorisce l’autonoma iniziativa dei cittadini per lo svolgimento di attività di interesse generale.​ I dati ISTAT relativi al turismo raccontano di un settore produttivo ancora incapace di sfruttare le potenzialità. Con solo 3369 imprese, Crotone si colloca agli ultimi posti tra le città scelte a campione. Quanto ai flussi turistici, con 950 mila presenze nel 2017 è ritornata ai livelli del 2007. E’ evidente che dove l’imprenditorialità è alta il turismo è fiorente. Manca, dunque, dalle nostre parti l’educazione all’imprenditorialità, competenza chiave raccomandata dall’UE che ha anche fornito il quadro di riferimento ENTRECOMP. Abbiamo bisogno di leader visionari, come propone Daniel Goleman in “Stili di leadership”, avere ben chiara la vision per trasmetterla e condividerla. Il profeta Gioele sosteneva che “Gli anziani sognano, mentre i giovani hanno le visioni”, fondamentali per vedere i loro sogni realizzati. Come istituzioni scolastiche siamo chiamate a incrementare l’educazione all’imprenditorialità, puntando su un turismo integrato che rompa l'isolamento cronico del territorio. Attraverso la creazione di infrastrutture, i turisti potranno godere delle bellezze storiche, artistiche e naturali che la provincia offre. Allora, la grande occasione potrebbe essere puntare in modo più incisivo sul settore termale con una logica di rete tra le imprese che porterebbe, secondo Federterme, alla creazione di 15 mila nuovi posti di lavoro. Quale migliore opportunità? Cotronei dovrebbe prendere a modello le Thermae Bath Spa, piccola cittadina della Gran Bretagna, prototipo della moderna città di cura balneare, associata al divertimento: la città dell’otium, della mens sana in corpore sano. Bath è un anticipatore intellettuale di un nuovo modello di turismo integrato in cui tutti i fattori sono correlati. Insomma l’integrazione sembra essere la strada vincente! Bisogna affiancare il turismo termale al patrimonio artistico e culturale, paesaggistico, enogastronomico, aspetto strategico e competitivo.

Il nostro territorio può fare del turismo il volano del proprio sviluppo economico. Occorre creare un  sistema di governance, variegato di subsistemi, che lavori in rete per concorrere alla creazione di un prodotto “turistico integrato”. Uno sviluppo in tal senso potrà realizzarsi solo se noi giovani sapremo potenziare la nostra competenza all’imprenditorialità, convinti che solo la conoscenza è foriera di cambiamento. Allora, potenza e atto si baceranno e diventeranno ben-essere!​