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CASA DELLA SALUTE

Il progetto:

Ascoltando le esperienze passate delle classi precedenti e seguendo i consigli dei docenti di riferimento, abbiamo aderito alla partecipazione al progetto ASOC. Ci ha incuriosito il poter contribuire in maniera attiva e creativa alla rivalutazione della città di Nuoro. Nonostante la pandemia che ci ha colpiti il Marzo scorso  e che quindi ha portato ad un diversa modo d’interagire un po’ in tutti i campi  noi comunque partecipanti di Asoc ci siamo interassati di questo progetto e vorremo contribuire in maniera attiva e creativa alla rivalutazione della città di Nuoro. 

Una volta giunti al primo appuntamento coi docenti e il direttore dell’Europe Direct di Nuoro, ci è stato presentato il progetto nella sua interezza e successivamente ci sono stati forniti ulteriori particolari e materiali, che ci hanno portati all’inizio della prima fase di lavoro, che ci ha visto impegnati nella scelta del nome.

Scelta del nome:

Abbiamo deciso di dare come nome al nostro progetto new old hospital (NOH). Abbiamo deciso di inserire questo termine che vuole intendere lo scopo e le prospettive future della struttura. Noi membri del progetto di conseguenza, abbiamo scelto di chiamarci i “muratori della salute”. 

Obbiettivi:

Gli obbiettivi a capo della ricerca e mirati al successo di questa struttura sono la costruzione di una casa della salute efficiente, disponibile e centrale. Un posto che si occupi dei cittadini nuoresi e di provincia e che gli dia la possibilità di effettuare visite controlli di qualità.      

Il logo:

Per questo progetto i nostri designer  hanno realizzato un logo che rappresenta il passaggio dal vecchio ospedale (old) al nuovo (new). Nel disegno viene infatti rappresentata la lettera H: sotto appare vecchia e rovinata, a stento rimane in piedi; la ragnatela rappresenta il disuso di una struttura che potrebbe essere giovevole per la nostra città. In alto invece appare nuova, moderna e addirittura splendente, ed è questo lo scopo del nostro progetto, innovare una struttura utile per il bene di ogni cittadino.                         

 

Storia:

“Risale ai primi del Novecento il primo semplice disadorno nucleo del “Vecchio” Ospedale San Francesco destinato ai degenti e posto a monte di una vasta area"

Fino alla seconda metà dell’800 a Nuoro non esisteva alcun ospedale e, in occasione delle diverse epidemie di colera e vaiolo, solo il Convento dei Frati Minori Osservanti costituiva luogo di cura e assistenza. Questa situazione si protrasse fino all’autunno del 1854 quando una pandemia colerica invase la Sardegna.

Il colera tra il settembre 1855 e il 1856 uccise 43 persone. Ma il peggio arrivò nel 1860. Nel 1863, il consigliere comunale Deledda avanzò al Consiglio l’idea di costruire un vero ospedale ricorrendo a contribuzioni da parte dei comuni della zona, con uno stanziamento iniziale dell’Amministrazione di Nuoro di 3.000 lire. Nel 1883 si costituì la Pia Opera dell’Ospedale San Francesco che, con la partecipazione del Comune di Nuoro, della Congregazione di Carità e il contributo di facoltose famiglie avviò il processo di realizzazione. Soltanto nel 1900 si riuscì a costruire, in località “Sa ‘e Marine”, il primo nucleo dell’Ospedale che divenne operativo nel 1904. Il progetto, curato dall’arch. Pietro Nieddu, prevedeva una spesa di 35.000 lire, generosamente coperta dal contributo di quaranta facoltose famiglie che donarono 1.000 lire ciascuna, rendendo così possibile la realizzazione dell’ospedale ai primi del XX secolo.

Anima dell’iniziativa furono due illustri personaggi: il can. Pasquale Lutzu e il dott. Pasquale Muzio rispettivamente tesoriere e medico chirurgo dell’Opera Pia dell’ospedale. Il dott. Muzio rese possibile l’ampliamento del primo edificio e nel 1933, dopo la prima ristrutturazione, assunse l’incarico di direttore del Reparto di Chirurgia. Nello stesso anno l’Ospedale disponeva di 50 posti letto con assistenza limitata alle urgenze chirurgiche, ostetriche e mediche, come risulta dal rapporto stilato dal prof. Francesco Satta Galfrè, neo direttore del nosocomio.

Il 21 aprile del 1933 l’Ospedale venne inaugurato solennemente alla presenza delle autorità civili e religiose. Con finanziamenti vari, compreso un finanziamento di lire 500,00 da parte del Governo, fu realizzato un piano terra ed un piano rialzato per una capienza di 50 posti letto. Benito Mussolini, capo del governo, che anni prima aveva favorito con particolari finanziamenti gli ampliamenti succedutisi, venne a Nuoro nel 1935 e visitò l’Ospedale accompagnato dal prof. Francesco Satta. Lo visitò ancora il 13 maggio 1942 in occasione della sua ultima visita a Nuoro e in Sardegna. Per consentire l’apertura di nuovi reparti e la collocazione di adeguate apparecchiature scientifiche, tra il 1948 e il 1961, l’ospedale venne ulteriormente ampliato. La necessità di rispondere alla domanda sempre crescente di assistenza sanitaria comportò, già dalla seconda metà degli anni 70, il graduale abbandono del nosocomio che trasferiva, così, le attività sanitarie verso il nuovo presidio ospedaliero, in località Biscollai. 

 

Cronologia di sviluppo del Vecchio Ospedale.

1900  fabbricato via Brigata Sassari e fabbricato interno, oggi demolito
1930 fabbricato via Demurtas e corpo di collegamento con i precedenti
1940/48 nuovo fabbricato cortile interno e corpo di collegamento
1950 corpo d’angolo su via Deffenu e via Demurtas
1960/65 sopraelevazione complesso ante 1950 e realizzazione fabbricato su via Deffenu
1970/80 sopraelevazione e ampliamento corpo d’angolo anni 50, nuovo fabbricato adiacente l’originario edificio degli anni 30 su via Demurtas – Sopraelevazione su via Deffenu.

 

Restauro Conservativo e Recupero Funzionale del Vecchio Ospedale San Francesco.

L’intervento di Restauro del Vecchio Ospedale San Francesco di Nuoro si caratterizza per le operazioni di straordinaria manutenzione e adeguamento dell’edificio. Nel corso dei lavori sono state demolite le opere risalenti agli anni 60/80 (corpo di fabbrica aggiunto sulla via Demurtas – vecchia cabina elettrica dell’ENEL e scale esterne in cemento armato sulla via Brigata Sassari). Per ragioni normative, storiche e di architettura, il complesso è stato ricondotto alla sua immagine degli anni 50, quando le opere caratterizzanti l’edificio rendevano riconoscibili gli elementi storici della crescita planimetrica e altimetrica di cui si è riqualificata e attualizzata l’immagine. Durante l’intervento si è proceduto al ripristino delle facciate e alla riorganizzazione degli spazi interni nel rispetto delle norme sull’accreditamento sanitario.La conservazione degli elementi più significativi, come il portone d’ingresso, il cancello storico e la pavimentazione rappresentano gli interventi più qualificanti del restauro, che conta, tra l’altro, anche nella ricostruzione degli spazi verdi antistanti la scalinata monumentale, già esistente nel 1930, riproposta e attualizzata.