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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Natura e Ricerca

“L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto” è con questa frase del ministro francese Schuman, pronunciata in occasione di un discorso a Parigi nel 1950 considerato l’atto di nascita dell’UE, che le Prof.sse Napoli e Scalia, che ci guideranno in questo importante monitoraggio civico, hanno aperto il primo incontro svoltosi il 14 novembre 2019, nell’aula informatica del plesso San Francesco del Liceo "G.V. Gravina"  di Crotone.

Nel corso della prima riunione le  docenti hanno presentato il progetto, spiegando in cosa consistono il monitoraggio civico,  le politiche europee di coesione e le principali finalità. A lavorare al progetto ASOC  siamo noi:  7 alunni del 4 A LES e tutti i componenti (18)  del 4A Linguistico. Decidiamo di incontrarci dopo una settimana, il 21 novembre, e nel frattempo di navigare in internet per conoscere meglio i due siti di riferimento:  http://www.ascuoladiopencoesione.it/ e https://opencoesione.gov.it/it/

Nel secondo incontro la squadra viene suddivisa in gruppi, a cui vengono assegnati i ruoli seguendo le direttive fornite sul sito ASOC.

RUOLI

NOMINATIVI

Head of the research

Beatrice Calizzi

Project Managers

Riccardo Cristiano e Denise Margot Rossano

Storytellers

Antonella Stirparo e Gabriela Tosto

Coders e Analisti

Ester Brescia, Sara Orlando, Benedetta Siniscalchi, Maria Lourdes Lorenzano, Aurora Ranieri, Mario Mesoraca e Domenico Mercuri

Designers

Maria Lucrezia Giuliani, Ivana Trivieri, Andrea Pugliese e Dilaila Tosto

Bloggers

Francesca Mannolo, Angela Poerio, Alessandra Campisi, Danila Melchionda, Federica Lentini e Luigina Nicoletta

Social Media Managers

Martina Iurato e Luisa Demme

Passiamo alla scelta del progetto, vagliando le diverse ipotesi presenti sul sito Opencoesione.gov.it. Dopo una lunga discussione, il gruppo decide di lavorare sul progetto ‘POLO RINNOVABILI’, utilizzando la parola chiave ENERGIA.  Il progetto riguarda prevalentemente la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica, temi per noi molto interessanti, ma  soprattutto ciò che ha colpito la nostra attenzione è il fatto che, tra una lunga lista di progetti finanziati e non realizzati ( il che purtroppo in qualche modo conferma la cosiddetta  “spesa cattiva”), questo, peraltro dall’importo considerevole, si  sia  concluso positivamente. L’obiettivo del gruppo  è infatti quello di ottenere una rivalutazione della nostra terra da parte di chi l’ha sempre giudicata arretrata e incapace di spendere adeguatamente i fondi dell’Unione Europea. L’Ente beneficiario NET Natura Energia e Territorio è uno dei poli di innovazione regionali calabresi che, attraverso raggruppamenti d’imprese e di Organismi di Ricerca, opera per stimolare e attivare processi d’innovazione in materia di Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e Tecnologie per la Gestione Sostenibile delle Risorse Ambientali. Il  consorzio NET Scarl è l’ente gestore del Polo di Innovazione  ed è  composto da 14 soggetti privati, 5 a maggioranza pubblica e 65 soci fra imprese e OdR, , ma anche da  importanti centri di ricerca universitaria, come l’UNICAL (CS) e l’Università degli Studi Mediterranei (RC) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche. La finalità del percorso è la salvaguardia del territorio, l’adeguato sfruttamento delle energie rinnovabili, la costruzione di centri sostenibili e di efficienza energetica e la diffusione dell’innovazione tecnologica.

IL NOME DEL NOSTRO TEAM

Dopo aver individuato il percorso, si passa alla scelta del nome del team. Tra i papabili:  “Re-search”, “Un pieno di energia” e “Polo Sud”, ma è “fUll Energy” a vincere la sfida! La particolarità del nome sta nelle lettere maiuscole ‘U’ ed ‘E’, che appresentano la sigla dell’Unione Europea, mentre ‘full energy’ rimanda al tema del progetto, ossia energia e innovazione,  seguito anche per l’ideazione del logo.Nel corso del secondo incontro abbiamo approfondito la conoscenza di queste tematiche grazie alla conferenza tenuta dal Dott. Vincenzo Facente, membro del Consiglio di Amministrazione del  Polo Net Energia, Natura e Territorio.  Il Dott. Facente ci  ha spiegato il funzionamento e la gestione dei fondi relativi ai  progetti di coesione europea, il cui obiettivo è cercare di riequilibrare i notevoli divari esistenti, a livello di sviluppo economico e di tenore di vita, tra i diversi  Paesi dell’UE (in questo caso tra le diversi regioni italiane). La programmazione finanziaria dell'Unione Europea per la crescita economica e la coesione dei paesi membri è stabilita in periodi della durata di 7 anni ed il prossimo periodo coprirà gli anni 2021-2027. Sono rappresentati dai c.d. fondi strutturali e di investimento anche detti fondi SIE. I fondi indiretti sono finanziati dalla Commissione Europea ma sono gestiti, attraverso la pubblicazione di bandi,  dalle autorità locali nazionali, come i ministeri ( PON), o regionali (POR). Alle regioni con maggiori difficoltà economiche (regioni dell’Obiettivo 1, tra cui la Calabria) vengono riservati fondi di entità maggiore rispetto a quelle che presentano una migliore situazione economica. Ogni regione, alla luce di quanto appena riportato, definisce un proprio programma (POR, Programma Operativo Regionale), stabilendo quindi i progetti da realizzare. Ma allora domandiamo: “perché la Calabria non riesce a migliorare la propria situazione economica?” A questa domanda, il Dott. Facente risponde dicendo che, molto spesso, la causa è da ricercare nella dimensione delle aziende stesse: esse sono troppo piccole (nanismo imprenditoriale) e poco organizzate e non riescono a gestire bene i finanziamenti pubblici, che quindi ritornano alle casse dell’Unione Europea. Da qui, e da molti altri fattori, tra cui la lentezza delle pubbliche amministrazioni, deriva la così detta “spesa cattiva del Sud”. Nei successivi incontri, il team fUll Energy prosegue negli step indicati nel sito  http://www.ascuoladiopencoesione.it/ , riuscendo così ad individuare tante preziose informazioni.   

La Smart Specialisation Strategy (S3), strumento utilizzato in tutta l’Unione europea per migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche per la ricerca e l'innovazione, è concepita a livello regionale e punta a migliorare  la competitività della regione, potenziandone le eccellenze e le vocazioni. Nell’ultimo ciclo di programma, la Regione  Calabria ha adottato una strategia S3 che  individua 8 aree di innovazione legate alla valorizzazione della base produttiva e al miglioramento della qualità della vita: Agroalimentare, Edilizia Sostenibile, Turismo e Cultura, Logistica, ICT e Terziario innovativo, Smart Manufacturing, Ambiente e Rischi naturali e Scienze della Vita. Il progetto presentato dal polo NET si inserisce nell’area Ambiente e Rischi naturali e riguarda  temi come i rifiuti, la gestione delle risorse naturali, il risparmio energetico, la qualità delle spese, il rischio idrogeologico, la protezione anti-sismica e la riduzione delle emissioni nocive ha avuto grande impatto nella Regione Calabria, coinvolgendo anche istituti scolastici e costruendo differenti centri laboratoriali e di ricerca, mentre gli effetti nella nostra provincia sembrerebbero essere stati di gran lunga inferiori. Ed ora il nostro scopo sarà proprio quello di fare chiarezza su tutto questo!