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FONDAZIONE DANIELA E PAOLA ONLUS

Primo incontro.

In una delle sue  lezioni di italiano, il prof. Luigi Camisa, trattava il tema del terrorismo e da lì ci ha raccontato una sua esperienza di vita che lo ha segnato profondamente.

La sua compagna di classe Daniela venne a mancare durante un attacco terroristico insieme alla sorella Paola il 23 luglio del 2005; erano partite per un viaggio premio presso a Sharm el Sheik, in Egitto.

I coniugi Bastianutti, genitori delle due ragazze, hanno deciso di trasformare la loro tragedia familiare in un atto d’amore, dando vita ad una comunità socio-educativa, intitolata “Fondazione Daniela e Paola Onlus”. Quando le professoresse Rausa e De Pascalis ci hanno manifestato il loro interesse per ASOC, hanno proposto a noi ragazzi dell’IISS A De Viti De Marco di Casarano delle classi 4B SIA e 4E AFM, il monitoraggio civico di un progetto portato a termine con un finanziamento europeo. Presi dalla curiosità, navigando sul portale ASOC, abbiamo preso in considerazione il tema “inclusione” e da ciò è emerso che il Professor Bastianutti ha ricevuto circa 250.000 € per la nascita dell’attuale comunità.

Da qui è scaturito il nostro interesse di monitoraggio civico per la fondazione.

Il primo step della nostra attività è stato quello di poter incontrare  il presidente della fondazione e fortunatamente siamo riusciti nel nostro intento. Ciò si è tenuto nell’auditorium della nostra scuola il giorno 26 novembre 2021. Subito dopo la sua presentazione, il signor Bastianutti ci ha narrato l’avvenimento che l’ha condotto verso questo percorso, zeppo di ostacoli ma anche di grandi soddisfazioni.

Secondo importante argomento affrontato è stata la differenza esistente tra fondazione e onlus esponendo le difficoltà che ha dovuto affrontare nel mettere insieme enti territoriali e agenzie del territorio: tribunale e servizi sociali dei minori, agenzie delle entrate e procure per minori.

I bambini accolti in struttura hanno diversa provenienza, e tante storie di abbandono e frustrazione, sofferenze che bisogna imparare a leggere per poi poter dare loro aiuto, ascolto, accoglienza. Proprio per questo il presidente ha pensato ad un luogo neutro, all’interno della comunità; uno spazio  con specchio spia, da cui osservare i bambini nei loro momenti di giochi, in cui viene fuori, spontaneamente il loro vissuto e le loro paure.  I minori vivono la comunità con entusiasmo, con tanti problemi da dover affrontare ogni giorno, con sacrificio scelgono la sfida di una vita migliore