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#fermialporto di Sant’Agata di Militello

#fermialporto di Sant’Agata di Militello

 

Occuparsi di monitoraggio civico scegliendo il progetto di una grande opera pubblica non è cosa semplice: lo hanno compreso i ragazzi del Liceo Scientifico "Leonardo Sciascia - Enrico Fermi" di Sant'Agata di Militello, in provincia di Messina, che nell'anno scolastico 2016-2017 hanno approfondito l'intervento in corso nella cittadina per la realizzazione di un nuovo porto commerciale e turistico e in particolare i lavori per la realizzazione della diga foranea e per il prolungamento della banchina. Sant’Agata di Militello è considerato il porto dei Nebrodi, la catena montuosa alle spalle della cittadina. Di fronte, invece, c’è l’arcipelago delle Eolie.

In particolare, l'intervento monitorato dai ragazzi - dal valore di 6,2 milioni di euro e relativo al ciclo di programmazione 2007-2013 - ha rappresentato il primo stralcio, oggi concluso, di un investimento più ampio, che ha visto il Comune siciliano ottenere nel ciclo 2014-2020 un nuovo finanziamento relativo agli interventi per il completamento del porto, del valore di 35 milioni di euro, il cui cantiere si è aperto nel febbraio del 2018.

 


Il Team #fermialporto

 

"Quando abbiamo iniziato il nostro percorso, nell'ambito dell'alternanza scuola lavoro, il progetto era completamente arenato" sottolinea la professoressa Mariella Giuffrè, che ha accompagnato il team #fermialporto. "Abbiamo così sollecitato un po' tutti, dall'amministrazione comunale all'Autorità portuale. Abbiamo anche chiesto aiuto ad una emittente privata della zona, Onda tv, e con loro abbiamo intervistato i pescatori, facendoci raccontare dai più anziani quali fossero le loro aspettative" ricorda Giuffrè. "Abbiamo collegato il monitoraggio civico a un progetto di giornalismo, coinvolgendo uno scrittore-giornalista locale, Franco Blandi, che ha guidato i ragazzi".

Quelle interviste, dopo cinque anni, le ricorda ancora Alessia Scilipoti, una delle studentesse del team #fermialporto. Oggi ha 23 anni e vive a Milano, dove studia per la laurea magistrale in Flauto traverso al Conservatorio dopo una laurea in Ingegneria. "Ci ha colpito il regime di insicurezza in cui i pescatori lavoravano, il mancato completamento delle opere legate al porto che rendeva incontrollabile la forza del mare e metteva a rischio le loro imbarcazioni. Il sentimento prevalente in me era la delusione" racconta.

Il disappunto dei ragazzi di #fermialporto era legato anche alla ricostruzione della storia del progetto: "L'idea iniziale risaliva agli anni Ottanta, poi tutto è andato molto lentamente: con vari passaggi e appalti poi finiti male. Effettivamente, dopo il nostro intervento, i lavori sono ricominciati. Probabilmente la nostra azione di monitoraggio civico ha mosso un po’ l’interesse dei responsabili" sottolinea Alessia.

 

“Complice anche un cambio nell'amministrazione comunale”, riprende la professoressa Giuffrè, "si è riusciti a consegnare i nuovi lavori, nel 2018: abbiamo pensato che quello fosse il momento giusto, che si stava realizzando qualcosa. Anche il sindaco, che all'inizio cambiava l’espressione del viso quando ci vedeva, poi ci dava spiegazioni, ci mostrava documenti". Il responsabile unico di progetto è stato molto disponibile nei confronti dei ragazzi, i quali due anni dopo sono tornati a verificare lo stato d'avanzamento del progetto, realizzando nell'ambito dell’iniziativa ASOC Experience anche un secondo report Monithon, pubblicato nel maggio del 2019.

"I lavori sono ancora in corso. Nel frattempo i ragazzi sono usciti dal liceo e noi stessi non siamo tornati di nuovo a vedere. Finché abbiamo ciclicamente sollecitato l'attenzione pubblica, promuovendo anche incontri con la cittadinanza, sembrava che la cosa si fosse sbloccata. Adesso sembra di nuovo arenata" spiega Giuffrè.

 

 

"Abbiamo fatto il possibile" sottolinea la professoressa, che ricorda anche la difficoltà di realizzare un'azione di monitoraggio civico su un progetto così imponente in un piccolo centro come Sant'Agata, che conta poco più di diecimila abitanti. Per la studentessa e l’insegnante, però, l'opera dev'essere completata: "Cambierebbe il volto dei Nebrodi", facendo riferimento all'area interna e parco naturale regionale di cui Sant'Agata di Militello è considerata la porta. 

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