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Data Card - Le politiche di coesione e le aree umide

31 Gennaio 2024

 

Il 2 febbraio è il World Wetlands Day, in cui le Nazioni Unite celebrano la Convenzione relativa alle zone umide di importanza internazionale, firmata a Ramsar, in Iran, nel 1971 che si pone come obiettivo la tutela internazionale delle zone umide “mediante la loro individuazione e delimitazione, lo studgio degli aspetti caratteristici, in particolare dell'avifauna, e la messa in atto di programmi che ne consentano la conservazione degli habitat, della flora e della fauna”.

Oggetto della Convenzione sono la gran varietà di zone umide: le paludi e gli acquitrini, le torbiere, i bacini d'acqua naturali o artificiali, permanenti o transitori, con acqua stagnante o corrente, dolce, salmastra o salata, comprese le distese di acqua marina, la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri.

​​Ad oggi sono 172 i Paesi che hanno sottoscritto la Convenzione e sono stati designati più di 2.400 siti Ramsar per una superficie totale di più di 250 milioni di ettari. In Italia le zone umide d’importanza internazionale riconosciute e inserite nell’elenco della Convenzione di Ramsar sono ad oggi 57, distribuite in 15 Regioni (ben 9 nella sola Sardegna), per un totale di 73.982 ettari.
Come ricorda il materiale predisposto dalla Convenzione per il World Wetlands Day 2024, le zone umide sono in pericolo, dato che si stanno perdendo tre volte più velocemente delle foreste, che più dell'80% di tutte le zone umide è scomparso dal 1700 e che questa tendenza si sta accelerando: dal 1970, infatti, almeno il 35% delle zone umide è andato perduto.

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