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Articolo di Data Journalism

Belvedere di San Leucio: il λευκός perduto

Indagare sull’ignoto è tanto interessante quanto necessario quando si parla del proprio territorio, eppure pochi scelgono di procedere nella direzione della consapevolezza di ciò che li circonda. Il λευκός team ha per questo scelto di analizzare uno tra i luoghi di importanza storico-artistica più sottovalutato della regione Campania. Si tratta del Complesso Monumentale Belvedere di San Leucio, il quale pur essendo patrimonio dell'UNESCO spesso è guardato con occhio superficiale, o peggio, non guardato affatto!

Di conseguenza per comprenderne il valore è giusto cominciare a soffermarsi sull'importante storia relativa al complesso. È il 1750 quando Carlo III acquista la tenuta dai Gaetani di Sermoneta, principi di Caserta. Al momento dell’acquisto il terreno è ricoperto da boschi ricchi di cacciagione e vegetazione. È solo nel 1776 che si inizia a parlare di “San Leucio”. In quest'anno, infatti, nasce la colonia conosciuta come "Real Colonia San Leucio", costituita dall'architetto Francesco Collecini e basata su uno statuto del 1789 che stabiliva leggi e regole. All'origine ne fanno parte soltanto 17 famiglie che più tardi formeranno un nucleo di appena 214 abitanti. È il re Carlo di Borbone, consigliato dal ministro Bernardo Tanucci, a dare inizio ad un processo di arricchimento per la colonia. Ad attestare la ricchezza dell’antica colonia vi sono oggi delle produzioni di seta Conservate nel  Vaticano, al Quirinale e nello Studio Ovale della Casa Bianca. Ciononostante oggi la città ha conservato un quantitativo esiguo dell’antico splendore.

E dunque è missione del λευκός team monitorare il progetto affinché possa essere l'occasione per ritornare all'antico splendore di questa località. Il progetto, infatti, riguarda il SISTEMA INTEGRATO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL COMPLESSO MONUMENTALE DEL BELVEDERE DI SAN LEUCIO. Il programmatore è la regione Campania e il beneficiario è il comune di Caserta. L’opera di ristrutturazione è finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Come stabilito dal POR Campania FESR, ha come asse lo sviluppo urbano sostenibile e, più precisamente, come obiettivo specifico il riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche. Il turismo campano infatti è significativo per l'economia italiana, essendo una regione ricca di attrazioni e strutture storiche come lo stesso Belvedere. Questo però negli ultimi anni ha risentito fortemente della situazione pandemica. E non è il solo. Anche i lavori di ristrutturazione sono stati rallentati proprio per questo motivo. Anzi in questo caso si è addirittura ad un punto morto. Gli indicatori di realizzazione del progetto sono ben chiari: parlando per quantità numeriche assolute, per la creazione di reti tematiche dei beni culturali erano previsti 6 num (unità dei misura degli indicatori), per i piani di promozione e gestione complessiva dell'intera offerta culturale 9 num, per le piattaforme di valorizzazione dei sistemi turistici integrati tramite progetti ICT 10 num, la superficie oggetto di intervento sarebbe dovuta essere di 27.500 MQ. In realtà nessuna di queste previsioni è stata realizzata. Infatti sebbene l'inizio fosse previsto per il 01/09/2021 e la fine per il 30/05/2022, il progetto non è stato avviato. La domanda è lecita: per quale motivo non sono stati rispettati gli obiettivi previsti? La prima risposta plausibile potrebbe riguardare la mancanza di finanziamenti. In realtà non è così: nonostante infatti i pagamenti monitorati corrispondano a € 0,00, il costo pubblico monitorato ammonta a € 2.064.480,00. Nello specifico l’Unione europea ha versato il 75% della somma (corrispondente a  € 1.548.360), il fondo di Rotazione ha erogato il 18% (€ 361.284) e la regione l’8% (€ 154.836). Sorge a questo punto un’altra domanda: considerata l’importanza storica e culturale del complesso, per quale motivo la regione ha finanziato solo l’8% del progetto? Sarà forse colpa della poca importanza che viene riconosciuta al luogo?

La pandemia ha causato gravi danni in ogni ambito, sociale, politico ed economico, partendo dal turismo e arrivando ai lavori di restauro, ma la maestosità di strutture come il Belvedere di San Leucio deve essere valorizzata in ogni momento.

Il team ha intenzione di trovare una risposta ai tanti interrogativi affinché ogni realtà, che sia grande e celebre come la Reggia di Caserta, o meno nota come il Belvedere di San Leucio, abbia il giusto rilievo. Il territorio casertano possiede un immenso patrimonio culturale ed è compito dei cittadini far sì che splenda di λευκός.