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Articolo di Data Journalism

Il turismo culturale, propulsore dello sviluppo territoriale e antidoto contro l'illegalità

“Ci sono tesori nascosti nel cuore di uomo e ci sono tesori nascosti nel cuore di una città. Mi auguro che presto gli Arazzi possano avere una sede più adeguata nella Chiesa del Collegio ed accrescere così lo splendore della città di Marsala e della provincia di Trapani.”

È singolare come dietro queste parole, pronunciate nel lontano 2004, dall’allora arciprete della Chiesa Madre di Marsala, Padre Giuseppe Ponte, si celino le nostre stesse speranze! Oggi come allora, i nostri cuori si riempiono di attesa, traboccano di fiducia, ogni volta che ci accingiamo a ripercorrere le tappe della storia degli Arazzi e ad immaginare di ridisegnarne il futuro! Storia e leggenda, notizie certe e mistero si intrecciano per tessere una delle più affascinanti pagine della città di Marsala: dalla tempesta che incrociò i destini della Regina d’Inghilterra, Maria I Tudor e di monsignor Antonino Lombardo, gli “octo peccia pannorum de razza laborata serico et lana” ne hanno fatta di strada! Correva l’anno 1589, quando il destino di otto splendidi Arazzi Fiamminghi si legò indissolubilmente a quello della nostra Chiesa Madre. Per secoli la storia sembrò non curarsene, finchè nel 1984 ottennero sistemazione in un piccolo edificio, la cui chiusura fu decretata nel 2021. (Infografica dinamica)

Da allora, le speranze di chi ha a cuore le vicende degli Arazzi e di chi è un convinto assertore del turismo culturale sono riposte nel progetto che stiamo monitorando: il “sogno” che stiamo tessendo è finanziato con risorse del Po Fesr Sicilia 2014-2020 e rientra tra le linee di intervento del “Patto per il Sud”. Il costo ammonta a € 3.000.000.00. Ad aggiudicarsi i lavori per un importo di 1.837.999 euro, l’associazione temporanea d’Imprese costituita dalla I.Co.Ser. s.r.l. e dalla D’Alberti Costruzioni s.a.s.

Nonostante gli ultimi dati sul turismo non siano esaltanti, il 2021 è stato un anno soddisfacente. I numeri dell’Ufficio Statistica del Libero Consorzio di Trapani parlano chiaro: per quanto riguarda il movimento turistico di italiani e stranieri per comune - facendo un raffronto fra gli anni 2019-2020 e 2021 - il maggior incremento rispetto al 2020 se lo aggiudica Erice, +33,4% di arrivi, seguita al secondo posto da Marsala con +30% di arrivi e, al terzo, da Trapani, con +24,9% di arrivi.

Andando più nello specifico, per quanto riguarda il movimento turistico di stranieri per comune, Marsala si attesta al primo posto con un incremento di +88,7% e al quarto posto con un incremento di +19,4%, dopo Erice, San Vito e Trapani, per quanto riguarda gli arrivi e le presenze dei turisti italiani.

I dati sul turismo, in qualche modo, ci confortano. L’industria turistica, tuttavia, continua a caratterizzarsi per vacanze di stanziamento e soggiorno fisso soprattutto al mare. Fra i dati reperiti, infatti, del turismo culturale… nessuna traccia.

Siamo, allora, scesi in campo, a caccia di dati, cimentandoci in una vera e propria inchiesta: al fine di conoscere l’opinione pubblica sugli Arazzi e sul nostro progetto, abbiamo somministrato ai nostri concittadini un sondaggio, avvalendoci anche dei canali social.

Al questionario hanno risposto 283 persone di varia età e con diversi titoli di studio, il 68,6% delle quali conosce la travagliata storia degli Arazzi. Per la maggior parte dei marsalesi, la tutela degli Arazzi potrebbe fungere da “driver” per il turismo di Marsala: il 42,8% degli intervistati dice di essere assolutamente d’accordo, il 26,5% si dichiara d’accordo, il 24,4% è molto d’accordo. Il 33,9% degli utenti concorda pienamente con noi riguardo al fatto che la valorizzazione del patrimonio turistico-culturale possa essere considerata un fattore propulsivo in termini economici per la Regione Sicilia ed il 40,6% sostiene fermamente che il turismo culturale possa porsi come antidoto contro l’illegalità. Il 44,2%, infine, si dice assolutamente concorde nell'affermare che l’inserimento del Museo degli Arazzi all’interno di un itinerario più ampio potrebbe tradursi in un’ulteriore opportunità di valorizzazione territoriale.

Tante le riflessioni, scaturite dalla nostra inchiesta e, con esse, altrettante domande.

Una domina su tutte: e se si tornasse a viaggiare per amore della cultura?

Vi è stato un tempo in cui il viaggio veniva intrapreso allo scopo di conoscenza e di arricchimento culturale e il turista era colui che viaggiava per formarsi, per istruirsi, per erudirsi. Che bello sarebbe se la cultura potesse diventare l’innesco di una rivoluzione territoriale! Che bello sarebbe se il nuovo Museo degli Arazzi potesse imporsi all’attenzione pubblica quale nuova stella polare di una rotta culturale! In attesa che dalle autorità preposte arrivino risposte esaurienti, continueremo a tessere strenuamente la trama e l’ordito del nostro sogno, animati dal sostegno della cittadinanza e sospinti dalla tenacia dei germogli che stanno timidamente affiorando dalla nostra ricerca e che ci auspichiamo costituiscano le premesse di beneauguranti sviluppi futuri.