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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

IL CAMMINO DELL'ARTE

Il punto di partenza della ricerca

La scelta di occuparci dei i finanziamenti erogati per la ristrutturazione del Polo Museale Santa Maria della Scala di Siena è nata da due diverse motivazioni, una di ordine pratico, l’altra più connessa al nostro percorso scolastico. Dopo aver appurato, infatti, che i progetti portati a termine o in corso sul territorio comunale di Colle Val d’Elsa, in cui si trova la nostra scuola, erano già stati oggetti di monitoraggio da altri precedenti team, del nostro o di altri istituti del territorio, abbiamo rivolto la nostra attenzione sul resto della provincia. La nostra attenzione è ricaduta sul Santa Maria della Scala per la rilevanza del progetto, sia in termini di finanziamenti stanziati sia in termini di importanza artistico-culturale del complesso. Inoltre la nostra classe si è già misurata, per ragioni didattiche legate allo studio della Storia dell’Arte, con le vicende storico-artistiche di Siena in età medievale, e in particolare dell’area della cosiddetta “acropoli” dove sorge il Duomo di Siena e, dirimpetto, proprio l’antico Spedale di Santa Maria della Scala. Abbiamo dunque ritenuto che “adottare” questo progetto ci consentisse da un lato di mettere in atto una buona pratica di cittadinanza attiva, dall’altro di affinare le nostre competenze in materia di storia e di storia dell’arte attraverso un vero e proprio “compito di realtà”.  

 

Dati e informazioni trovate

Una volta scelto il progetto di cui occuparci, ci siamo informati riguardo alla struttura del Santa Maria della Scala partendo dalla sua interessante storia e arrivando a ciò che è adesso. Il Santa Maria della Scala sorge sulla via Francigena, antica via percorsa dai pellegrini diretti a Roma, e venne istituito dai canonici del Duomo come ospedale nel XII secolo. Se un tempo all'interno della struttura venivano curati i pazienti, adesso il termine cura è inteso come tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, ovvero come l’obiettivo proprio di  un museo; un museo aperto però anche alla promozione di nuovi linguaggi e all’ampliamento della già ricca offerta culturale senese mediante iniziative rivolte all’arte contemporanea. All'interno dell'attuale complesso museale troviamo sette diversi livelli architettonici, tra cui un tratto coperto del percorso della via Francigena, inglobato nell’edificio-quartiere. 

Si tratta di una struttura architettonica dalla complessa stratificazione, che va dalle tracce della fase etrusca e romana fino all’adeguamento alla funzione di ospedale nel corso del XX secolo. Si tratta dunque di una struttura comprensibilmente complessa e fragile, che in passato ha comportato problemi di gestione, soprattutto rispetto ai consistenti flussi turistici che interessano la città. L'obiettivo che ci siamo  posti è quello di verificare se l'intervento finanziato ha prodotto miglioramenti sia in termini di fruibilità del polo museale sia in termini di flussi turistici. 

Dopo aver scelto il nome, il logo ed averlo realizzato abbiamo cercato informazioni nel web, in particolare dal sito di Opencoesione (https://opencoesione.gov.it/it/), attraverso il quale siamo venuti a conoscenza dei dati relativi ai pagamenti che risultano effettuati dal 2015 al 2018 e ciò ci fa intuire che il progetto sia ancora in corso di realizzazione. Altri dati utili sul santa Maria della scala, nonché sull’offerta culturale che propone li abbiamo ricavati dal sito ufficiale dell'ente (www.santamariadellascala.com), dal sito del Comune di Siena e da quello della Rete dei Musei Senesi (http://www.museisenesi.org/). Ulteriori informazioni di contesto sul numero di accessi alle strutture museali del territorio e alla loro incidenza sul turismo e l'economia locale si possono reperire sul sito della Regione Toscana e dell'Istat (www.istat.it). Informazioni e notizie sugli interventi strutturali nonché sulle iniziative culturali promosse dal museo sono reperibili negli archivi della stampa locale e nazionale, online e cartacei (e.g.: http://www.ilcittadinoonline.it/; https://corrieredisiena.corr.it; http://www.sienafree.it/). 

I prossimi passi

Nella realizzazione del nostro percorso avremo senz’altro bisogno di acquisire dati tecnici sulla tipologia e sulle modalità dei lavori di ristrutturazione finora effettuati sul complesso e sui risultati prodotti da questi interventi (miglioramento degli standard di sicurezza, di accessibilità anche in relazione alla normativa a tutela delle disabilità, potenziamento della fruibilità delle opere d’arte in relazione, ad esempio, all’illuminazione). Nei prossimi step contiamo di approfondire le informazioni già in nostro possesso e di trovarne altri attraverso sopralluoghi, raccolta di documenti storici e degli atti relativi agli interventi più recenti, ma anche interviste con rappresentanti delle istituzioni comunali, come l'assessore alla cultura del Comune di Siena e il direttore del Polo museale, e regionali, in particolare i funzionari incaricati della Soprintendenza ai Beni Archeologici, Artistici e Culturali per le province di Siena e Grosseto e della Regione Toscana. 

Tutti i dati raccolti saranno poi elaborati tramite la realizzazione di grafici e tabelle per mettere in evidenza l’andamento delle erogazioni e gli effetti da esse prodotti nel corso degli anni. Per concludere, il nostro punto di arrivo  di questa ricerca è quello di mettere a confronto l’entità della ricaduta del Polo Museale Santa Maria della Scala sulla vita culturale cittadina, sui flussi turistici e, da ultimo sull’occupazione, con le informazioni disponibili sull’incidenza economica del settore cultura nella Regione Toscana nonché a livello nazionale.