qualifiCa-rafa, un nome nel quale abbiamo condensato l’identità della politica di coesione scelta, il PUC di riqualificazione di Piazza Carafa in Chieti Scalo (fondi PAR FSC Abruzzo 2007-2013). Un’iniziativa lodevole per un’area nel cuore di Chieti bassa, circondata da scuole/abitazioni/esercizi commerciali, luogo di ritrovo di ragazzi di varie fasce di età. Il PUC, al momento in fase di sospensione per varie ragioni (tra cui un’indagine recente a carico di un’azienda che stava realizzando i lavori, per truffa ai danni di un ente pubblico, nella quale non è coinvolto il Comune) persegue più finalità: la riqualificazione urbana, la promozione della competitività/attrattività e innovazione dei territori urbani e la diffusione di servizi avanzati di qualità, il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, la promozione di investimenti nel patrimonio edilizio esistente, il perseguimento di una prospettiva sociale a beneficio di tutti gli abitanti ed, in particolar modo, delle categorie sociali ‘vulnerabili’ a basso reddito. Il PUC di riqualificazione di Piazza Carafa ha attratto la nostra attenzione per il suo forte risvolto sociale e di inclusione, e per il fatto che avrebbe potuto darci un’idea a 360° di cittadinanza, poiché coinvolge insieme gli aspetti tecnico-logistici-architetturali dell’urbanizzazione e gli aspetti anche più delicati del vivere (Piazza Carafa ha patito negli anni tanti problemi, così come abbiamo riscontrato dagli articoli sulla stampa web rintracciati…traffico/sovraffollamento/degrado/microcriminalità, ecc). Il Comune, nella persona del Dr. Di Lullo del V settore (LL.PP.) ci ha fornito dati storici e procedurali circa la vicenda del PUC, mostrandoci gli scenari possibili per la ripartenza. Comprendere le difficoltà della situazione è stato il nostro obiettivo primario.
E’ stato difficile avere subito informazioni e dati dal Comune di Chieti: il PUC ormai attivato da giunte ed amministrazioni precedenti era fermo da tempo. Si erano avvicendate due imprese edili e, cosa che non ci aspettavamo, nel mese di marzo sarebbe uscita fuori l’indagine dei carabinieri sull’ultima ditta incaricata dei lavori per truffa ai danni di ente pubblico. Abbiamo comunque insistito nel cercare un dialogo: la nostra prof. Lorenza Di Fabio ha incontrato l’assessore LL.PP. Stefano Rispoli in febbraio 2022. E si è cercato di avere, inoltre, un dialogo con referenti direttamente incaricati di seguire la situazione. Nel frattempo abbiamo dato vita ad una nostra identità di team ed abbiamo edificato i nostri luoghi virtuali (logo, wall-bacheche, pagine social e pagina youtube). Al fine di redigere un articolo di data journalism ed infografiche dedicate, abbiamo ampliato la nostra conoscenza sulla riduzione del divario centro-periferia nelle città ( argomento portante anche di alcuni provvedimenti europei), sul senso di fiducia e la percezione dei cittadini verso la municipalità (che abbiamo appreso essere in calo negli ultimi anni, fenomeno del quale ci siamo chiesti il motivo), sulle strategie di miglioramento della qualità della vita (costi del vivere e dell’abitare/green economy/risparmio energetico) facendo ricerca su fonti giornalistiche nazionali ed istituti di ricerca. Ci siamo però resi conto di necessitare di una interazione mirata circa le procedure e lo storico del PUC. Il Comune ci ha messi in contatto con il Dr. Giovanni Di Lullo-referente del V settore (LL.PP.) esperto di rendicontazione, che ci ha esposto con grande disponibilità tutta la vicenda del PUC stesso. Abbiamo quindi dato vita a ben due incontri, una prima videoconferenza per comprendere le questioni che hanno frenato i lavori, ed una seconda videoconferenza in forma di tavola rotonda nel corso della quale abbiamo creato uno scambio a più voci. Eravamo partiti da singole interviste, abbiamo capito che invece era importante generare un dialogo autentico ed in contemporanea tra più ‘attori’ del territorio: Comune - Dr. Giovanni Di Lullo, Scuola - D.S. Prof.ssa Sara Solipaca, noi studenti con la Prof.ssa Lorenza Di Fabio, esperti - Dr.ssa Annalisa Michetti Europe Direct Chieti, cittadini nonché lavoratori delle scuole della piazza messe in sicurezza - Prof.ssa Enrica Polidoro (docente scuola primaria Via Lanciano), per generare un confronto proattivo che rendesse la percezione di tutti gli attori in campo.
La tavola rotonda in videoconferenza ci ha offerto un paio di spunti di riflessione interessanti: il fatto che i lavori siano comunque a buon punto e che, pur nella necessità di ripartire celermente, ci siano procedure e tempi ineludibili legati al codice degli appalti; l’importanza della comunicazione tra ente pubblico e cittadino. Ci ha fatto riflettere la possibilità di ottimizzare la comunicazione al cittadino attraverso la digitalizzazione sempre maggiore dei documenti e la divulgazione con strumenti mirati sul singolo progetto. Mentre da parte del cittadino abbiamo capito quanto sia importante uscire dalle dinamiche informative superficiali per evitare percezioni errate delle attività degli enti pubblici territoriali. Cosa che abbiamo compreso proprio attraverso questa nostra esperienza di monitoraggio. Abbiamo, quindi, deciso di realizzare come elaborato finale, ma anche come comunicazione proattiva con il Comune, una nostra ipotesi virtuale di come avremmo eseguito i lavori nella piazza. Ma era necessario un sopralluogo dettagliato del posto. Ad accompagnarci il padre di una nostra compagna di classe, architetto e docente/RSPP di una delle scuole situate in piazza - Prof. Mauro Latini, unitamente alla nostra prof coordinatrice di progetto, Lorenza Di Fabio che ci ha seguiti e supportati fattivamente durante tutto il percorso. Abbiamo approfondito la storia del luogo, anche negli aspetti di urbanizzazione ed edilizia, concentrandoci sui lavori del PUC negli aspetti tecnici edili ed urbanistici. Questo ci ha aiutati a realizzare la nostra simulazione virtuale con video-spiegazione. Contiamo di mantenere un dialogo con il Dr. Di Lullo del V settore del Comune e con la giunta, poiché anche grazie alla stampa abbiamo acceso un piccolo riflettore su questa situazione e vorremmo che la nostra esperienza potesse fungere da acceleratore per la ripresa e l’ultimazione dei lavori.