Il progetto da noi scelto è quello riguardante il “corridoio ciclabile Cagliari Viale Marconi-Quartu”. La decisione è stata dettata dalla nostra passione per la bici, ma anche dal nostro impegno per l’ambiente. Ci ha entusiasmato l’idea di un percorso ininterrotto in bicicletta all’interno dell’area metropolitana e ci siamo messi subito all’opera:
abbiamo trovato informazioni sul sito,
abbiamo ricevuto mappe e delibere dal Comune di Cagliari,
abbiamo raccolto, tramite l’ISTAT, dati fondamentali per la nostra ricerca come: intensità del traffico, frequenza di incidenti e tipo di mobilità.
Il nostro obiettivo è di contribuire a un’inversione di rotta per quanto concerne gli spostamenti: usare sempre più mezzi non inquinanti e, “in primis”, la bici.
Il cuore della nostra attività di monitoraggio è stato l’intervista con l’assessore alla Mobilità di Cagliari, dottor Alessio Mereu, che è stato estremamente chiaro nell’illustrarci le finalità del progetto:
- incentivare la mobilità sostenibile
- aumentare la sicurezza,
- ridurre l'inquinamento.
Il progetto è stato interamente finanziato con il "PON Metro 2014/2020" nell’ambito delle attività previste dall’Agenda 2030.
Elemento decisivo per la nostra indagine è stato il sondaggio, esso ci ha permesso di raccogliere informazioni “primarie” dai cittadini sulle tematiche della nostra ricerca.
Importantissimi sono stati anche i social: un nostro post in sardo, “Sa bicicletta no inquinara s’aria” (la bici non inquina), è stato molto apprezzato.
Siamo giunti ormai al termine ed è tempo di bilanci.
Il nostro progetto non è stato ancora avviato per motivi tecnici, ma lo sarà a breve e noi potremo seguirne lo sviluppo. Osserveremo se saranno rispettati i criteri stabiliti:
- la pista deve essere in sede protetta rispetto alle altre corsie,
- la pista deve essere collegata alle altre già esistenti.
Quando il progetto sarà completato, andremo a valutare l’impatto che esso e il bike sharing avranno avuto sulla mobilità sostenibile. Anche se è un corridoio di soli 2,4 km, ci piace pensarlo come una “sezione” fondamentale di un’opera più ampia e come segnale di un cambiamento sociale: vivere in armonia con la nostra città, rispettandola e valorizzandola.
