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Articolo di Data Journalism

Paradiso Perduto

La località calabrese “Lorica” è da molto tempo nota per i suoi impianti sciistici i quali fino al 31/03/2014 (inizio previsto dei lavori) prevedevano un impianto di risalita a cestovia e due ski-lift  altamente inadeguati per tempistiche eccessive e sicurezza. Con l’obbiettivo di rimodernare i sopracitati impianti sciistici che altrimenti avrebbero terminato fisiologicamente il loro ciclo,e in modo da promuovere la competitività e l’innovazione del territorio valorizzandone il patrimonio naturale in relazione allo sviluppo turistico,l’Unione Europea (75% in entrambi i progetti ) la regione Calabria (21% nel progetto “innevamento artificiale”) e il Fondo di rotazione (25% nel progetto “sostituzione cestovia con cabinovia” e 4% nel progetto “innevamento artificiale “) hanno contribuito ad un finanziamento complessivo di 9.407.000,00€ [“sostituzione cestovia con cabinovia-valle del cavaliere -codecola di coppo”]  e 5.980.000,00€ [“impianti valle dell’inferno e innevamento artificiale “] per un totale di 15.307.000,00€ di cui realmente investiti 13.830.935,05€ (fonte opencoesione).I dati che abbiamo analizzato evidenziano e chiariscono  le motivazioni del finanziamento e i presupposti per trasformare l’infrastruttura in una risorsa.

 

 

Gli indicatori che hanno motivato l’unione Europea ad avviare i finanziamenti sono stati gli incoraggianti dati relativi all’affluenza annuale della cestovia nel  periodo 2005-2013 ,escludendo 2014 e 2015 (inizi lavori),di circa 28.000 abbonamenti/biglietti,anche in relazione all’impianto sciistico di Camigliatello Silano dove,seppur si scii per un periodo di tempo più breve vista la notevole differenza di quota (1272 m Camigliatello,1928 m Botte Donato sede degli impianti lorichesi) si registra una media di circa 66.350 abbonamenti/biglietti (fonte ex ARSSA Calabria).Un impianto ristrutturato quindi ,tenendo presente il potenziale del territorio e i precedenti incassi con una obsoleta cestovia ,aumenterebbe in modo esponenziale i guadagni e l’impatto turistico  sul territorio,pareggiando se non superando gli accessi di Camigliatello dove è presente un impianto di risalita ad ovovia(come quello previsto per Lorica).
Per quanto riguarda la sostenibilità economica del progetto,in assenza di dati ufficiali si possono fare alcune stime relative all’unica vera stagione sciistica del nuovo impianto,ovvero quella del 2018/2019 che ha registrato 19.368 accessi.Assumendo che il prezzo medio per “accesso giornaliero” sia pari a 25 €, i ricavi ammonterebbero a circa 484.000,00€ (19.368 accessi x 25 €). Se il prezzo medio fosse pari a 30 € per accesso, i ricavi totali aumenterebbero a 581.000,00 €(1). Dal lato dei costi, le voci di spesa da considerare sono numerose: le più importanti sono quelle energetiche, per le risorse umane, il costo del carburante, i costi delle squadre di evacuazione e soccorso e i costi annuali di manutenzione. I costi totali oscillano tra 8.000,00 € e 10.000,00 € al giorno. Pertanto, considerando solo i giorni di effettivo utilizzo degli impianti, l’attività nel 2018-2019 ha generato una perdita che oscilla tra 220.000,00€ e 400.000,00€ euro (2). Si tratta di un servizio che genera perdite, senza mercato e che non riceve l’attenzione da parte dei privati.
Non è una novità che le attività direttamente legate agli impianti di risalita generino perdite di esercizio. Accade spesso e ovunque, ma qualche soluzione esiste.
A Lorica, il risultato finanziario di una stagione sciistica sarebbe meno disastroso se gli accessi unici fossero 60.000 all’anno,risultato alla portata degli impianti lorichesi tenendo in considerazione i risultati relativi agli accessi precedentemente mostrati.
   

 

 

Questo obbiettivo tuttavia ad oggi appare irraggiungibile per vie delle problematiche giudiziarie prima e burocratiche poi,che hanno rallentato il progetto,come si evince dai ritardi nelle tempistiche (fine prevista finanziamento “sostituzione cestovia con cabinovia” : 30/06/2016-“impianti valle dell’inferno e innevamento artificiale “ :30/11/2014; fonte opencoesione).L’infrastruttura infatti,che richiede come espresso dai dati elencati una gestione seria e programmata se si vuole tenere all’attivo,è bloccata per la stagione 2019/2020 e rischia di rimanere in tal modo anche per gli anni a venire,rendendo vano un enorme e potenzialmente straordinario finanziamento europeo.Cercheremo quindi di andare a fondo nella vicenda,provando a capire cosa blocca realmente questo “paradiso perduto”.