Infondo, in fondo al mar, ci sta qualcosa da cercar…
Il 9 gennaio nella sede di Taranto del Liceo Artistico V.Calò gli esperti amici Asoc (Gruppo SpeleoStatte: geologo Bartolomeo Pontassuglia e la biologa Maria Venerito) e la dott.ssa Daniela Spera, esponente di Legamjonici, hanno tenuto una lezione sul Bacino del Mar Piccolo al nostro team “Pescatori di idee”, utilssima per analizzare i dati raccolti nella fase di progetto.
Molti cittadini di Taranto da tempo manifestano e reclamano per la difesa della vita, della salute e dell'ambiente. E, promuovendo iniziative d’impegno civile, sollecitano le autorità per gli interventi di risanamento. Il malessere nella nostra città è anche evidenziato dai dati pubblicati su “Il Sole 24 Ore”, che ogni anno relega la provincia di Taranto agli ultimi posti della classifica sulla qualità della vita in Italia.
Dalla L.349 dell'8/7/1986 con successiva istanza della Regione Puglia del 1988, il territorio jonico fu dichiarato “area ad elevato rischio di crisi ambientale”. Il 30/11/1990 venne predisposto il Piano di disinquinamento e risanamento del territorio. Con il D.Lgs n.22 del 5/2/1997 vennero definiti i siti di interesse nazionale, quali “Aree del territorio nazionale, classificate e riconosciute dallo Stato Italiano, che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari”.
Tra i siti inseriti dal Ministero dell'Ambiente nelle politiche di Coesione, programmazione 2014-2020, vi è il progetto: “Interventi di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione del bacino del Mar Piccolo di Taranto I e II stralcio”.
Il bacino del Mar Piccolo ha sempre destato interesse per il suo complesso e particolare sistema idrogeologico. L’inquinamento ha determinato una grave situazione ambientale, in particolare a carico dei sedimenti marini, con modalità di formazione, caratteristiche chimico-fisiche e tipi di contaminazione molto variabili. Quella dei sedimenti contaminati è una problematica piuttosto recente e, soprattutto nel nostro Paese, ricerche e risorse investite in tale settore risultano molto limitate.
Nel Mar Piccolo, inoltre, le correnti e la navigazione di natanti portano in superficie i sedimenti presenti sul fondale rendendoli biodisponibili per microrganismi planctonici e mitili, creando un danno ambientale di notevole entità all’intero ecosistema. Infatti, l’accumulo di metalli pesanti e PCB nei prodotti di maricoltura li rende non commerciabili, danneggiando l'economia locale.
Nel Secondo Novecento oltre all’inquinamento industriale, il sito ha subito le conseguenze dell'espansione urbana, con l’alterazione di tutti i corsi d’acqua presenti nell'area, spesso ricettacolo di scarichi inquinanti. Emblematiche sono le attuali condizioni del canale d’Aiedda che raccoglie le acque reflue di ben dieci Comuni del comprensorio sversandole nel bacino.
L'area è stata oggetto di un intenso processo d’industrializzazione che ha portato alle condizioni di ”Alto rischio ambientale” come sancito dal D.M. n° 349 del 8/7/1998. In seguito, con il D.M. n. 468 del 18/09/2001, Taranto fu inserita nel "Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale" per la presenza di impianti quali: il centro siderurgico ex ILVA, le raffinerie ENI, il cementificio Cementir. L'intensa attività industriale nel tempo ha determinato la produzione di reflui e rifiuti causando una profonda contaminazione.
In questi ultimi anni la qualità delle acque dal punto di vista microbiologico è migliorata grazie a nuovi impianti di depurazione. Al contempo, non c'è stata analoga diminuzione della contaminazione di tipo chimico.
La situazione ambientale del Mar Piccolo è al centro dell’interesse delle Istituzioni Pubbliche. Il 26 luglio 2012 è stato stipulato un Protocollo d’intesa per l’individuazione degli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto. Commissario straordinario è la dott.ssa Vera Corbelli, nominata con D.P.C.M. dell’8/7/2014 con successive proroghe annuali fino all’ultima del 24/7/2019. Il Commissario straordinario ha in corso una serie di interventi sul Mar Piccolo, articolati in 9 misure, indicate nell’infografica.
Nel 2019 il Commissario straordinario ha avviato i primi bandi riferiti agli interventi finanziati nella programmazione 2014-2020, e sembra che sarà rispettata la previsione di inizio lavori per il 01/7/2020.
Tra gli interventi già avviati nella precedente programmazione, la rimozione dei materiali di natura antropica presenti sul fondale ha fornito dei dati che dimostrano come la situazione ambientale del sito sia complessa e, in particolare, che oltre all’inquinamento di origine industriale vi sono anche le gravi conseguenze dei comportamenti irresponsabili di varia origine.
Alla luce di queste considerazioni, riteniamo opportuno continuare a raccogliere altre informazioni e a studiare per comprendere meglio i tanti aspetti riferiti alla nostra ricerca.