Il progetto "SIRIMAP" si occupa di brevettare nuovi sistemi di rilevamento delle plastiche nei mari e nella messa a punto di successive strategie di recupero e riciclo.
Sensibili al tema ambientale abbiamo scelto il progetto tanto più perché il referente principale è il DAC.
I primi dati raccolti sono risultati insufficienti e generici, sia in merito alla ripartizione delle risorse che sull'avanzamento e le caratteristiche del progetto.
A seguito dell'intervista al referente abbiamo ottenuto maggiori informazioni sugli attori coinvolti e le metodologie di ricerca e studio per la creazione dei sistemi di rilevamento e recupero.
Il nostro scopo è constatare quanto le tecnologie brevettate possano essere impiegate contro l'inquinamento dei mari e come i fondi europei siano effettivamente ben spesi.
L'intervista al dottor Valerio Striano, referente del SIRIMAP per il DAC ci ha positivamente sorpreso e ha segnato un punto di svolta nel percorso.
Temevamo che il progetto fosse fermo a causa della pandemia e abbiamo appreso che seppur più lentamente stava procedendo.
Abbiamo finalmente capito che il progetto è articolato in due fasi:
1) Ricerca industriale.
2) Sviluppo sperimentale, con annessa realizzazione di prototipi.
Uno degli scopi della ricerca è acquisire immagini satellitari per la mappatura di macro e mesoplastiche e l'identificazione di zone di accumulo, che siano distinguibili dai microrganismi.
Purtroppo data la vastità e il carattere teorico del progetto di ricerca industriale, non abbiamo potuto constatare con mano la realizzazione dei prototipi e la loro applicabilità.
Abbiamo capito che anche le migliori idee a salvaguardia dell'ambiente e del futuro devono passare per il vaglio della realtà e ciò che si può concretamente realizzare. L'idea che ci siano dei satelliti che riescano a individuare le microplastiche nei mari, per poi eliminarle e contribuire alla sopravvivenza dell'ecosistema marino nella nostra regione, come in qualsiasi altro posto del globo ci è parsa molto stimolante.
Durante il nostro percorso ci siamo resi conto di aver messo le mani su un progetto enorme, difficile da monitorare, incontrando difficoltà nel reperimento dei dati e nella possibilità di vedere applicate le tecnologie messe a punto.
Ci auguriamo che in futuro accresca la sensibilità, pubblica e privata sull'argomento, che più settori siano coinvolti e che maggiore sia la trasparenza dei dati.