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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca di dati e informazioni

Our way

1)  Il punto di partenza della nostra ricerca è stata, strano a dirsi, la nostra stessa identità. Quella che consideravamo e consideriamo, tuttora, tale. Siamo partiti, infatti, dal nostro essere alunni del corso Turistico della nostra Scuola, l’ITET “G.Garibaldi” di Marsala. Interessati da sempre, e per definizione stessa, al fenomeno Turismo in tutte le sue possibili declinazioni, attenti a tutte le sue dinamiche sottese e desiderosi di “leggere” il territorio nelle sue accezioni più ampie, guardando, anche e soprattutto, al suo passato più glorioso.Da questo assunto, ci siamo mossi alla ricerca di un progetto che si confacesse alla nostra fisionomia scolastica e, quindi, ai nostri interessi. Un progetto che unisse Turismo ad Ambiente, perché riteniamo che non ci possa essere turismo, svago, sviluppo e bellezza senza sostenibilità e rispetto dell’ambiente. Accompagnati, in questa avventura, fin dall'inizio, dall'Associazione Culturale "Nonovento" di Marsala e dal centro EuropeDirect di Trapani. E, dopo aver considerato il ventaglio di possibilità offerte da ASOC, abbiamo, infine, unanimamente, scelto l’Intervento di riqualificazione ambientale, restauro archeologico, valorizzazione dell’Isola di Mozia nella laguna dello Stagnone di Marsala (CUP:G82C15000140006). Le motivazioni di questa scelta sono state molteplici. Innanzi tutto, perché viviamo in questo splendido ma, anche, “difficile” lembo di terra, ne siamo innamorati e vorremmo che tutti lo fossero. Perché i nostri social sono inondati da foto che lo ritraggono, è vero, ma noi riteniamo che ciò non basti. Assolutamente no. Amare un luogo non significa esibirlo ingenuamente, come figurina o cammeo, in una sorta di fiera delle vanità. Amare un luogo significa, per noi, prendersene cura, o, quantomeno, controllare che lo si faccia adeguatamente e nelle sedi deputate. Perché questo luogo magico lo merita. E tutti noi, in fondo, lo meritiamo. Per noi Marsalesi DOC, visitare Lo Stagnone di Marsala non è una semplice escursione. E’ un viaggio sentimentale, un viaggio dell’Anima. Tutto è chiave di lettura della nostra cultura più atavica. Tutto serve a conoscere meglio chi eravamo, in passato, e chi siamo, adesso. Dal vento al sale, passando per mosaici e mulini. Accanto a fenicotteri rosa e flora incontaminata. Tutto ci parla di Storia e di Bellezza ma, anche, di Lavoro e sudore dell’Uomo. Acque basse, bellezza naturale, monumenti archeologici, Mozia, l’isola principale dell’arcipelago dello Stagnone di Marsala è il diamante dell’area vasta delle saline di Trapani. E rappresenta una delle maggiori attrazioni turistiche della Sicilia occidentale. 

 

-2) Bene, abbiamo scoperto, proprio attraverso e grazie ad ASOC, che Mozia è, anche, oggetto di un intervento di riqualificazione e valorizzazione con un progetto finanziato dal PO FESR Sicilia 2014/2020. 

Un intervento da 4 milioni e mezzo di euro complessivi di restauro archeologico e riqualificazione ambientale e paesaggistica, per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale dell’isola. Con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile nel settore turistico-culturale.

Wow, che dire !!! Quella di cui sopra è, per noi, cifra stratosferica che ci ha fatto capire quanto, spesso, si sia inconsapevoli di quanto avvenga nel proprio territorio e ci limiti ad ammirarlo passivamente. L’intervento è suddiviso in tre parti: • Lavori di rilevamento topografico  • Lavori di realizzazione percorsi, sistemazione del verde e degli arredi esterni e realizzazione rete dati WIFI  • Lavori di restauro archeologico  • Lavori di restauro archeologico 

Il 26 marzo 2020, la Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Trapani, beneficiaria del progetto, ha avviato la procedura di gara telematica per i lavori di restauro conservativo delle strutture archeologiche, con una base d’asta di 2.165.252,33 euro. Il restauro è incentrato sui mosaici presenti nell’isola, sulle strutture murarie in calcarenite e in mattoni crudi, spesso preservate per almeno un metro di altezza. Dal Tofet alla Necropoli, dal Santuario di Cappiddazzu alla Casa dei Mosaici, dalla Casermetta alla Porta del Sud e al Khoton, i lavori saranno legati alla riqualificazione anche del paesaggio isolano, con la sistemazione dei percorsi di visita, migliorando i sentieri in terra battuta e creando un’adeguata segnaletica relativa non solo ai siti archeologici, ma anche alla fauna e alla flora. Alle esigenze di protezione e tutela di alcuni monumenti archeologici, particolarmente esposti alle intemperie, saranno coniugate quelle della produzione di energia da fonti rinnovabili. Si prevede, infatti, la realizzazione di nuove coperture archeologiche. Il progetto prevede poi la predisposizione di un archivio informatico su base cartografica per la gestione dei dati archeologici territoriali, che possa funzionare da piattaforma per la comunicazione su vasta scala delle informazioni prodotte nell’ambito delle attività di ricerca archeologica sull’isola. Sono inoltre previsti, tra gli altri: • Il posizionamento, in punti strategici, di alcuni cannocchiali Focus ( strumenti per l’osservazione naturale assistita ) con relativa banca dati ipermediale multilingue; • l’esecuzione di rilievo aerofotogrammetrico dell’isola; • l’implementazione di un sistema informativo territoriale (SIT); • l’installazione di un servizio di bike-sharing, con due tipologie di mezzi, la classica bici a pedali e quella a pedalata assistita, entrambe dotate di antenna Gps ed equipaggiate con telecamera Gopro.

A questo punto, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo cercato, sul web, articoli e documenti, estratti da OpenData della Pubblica Amministrazione comunale, provinciale e regionale, che potessero illuminarci sull’opera prevista. In particolare, abbiamo trovato, il bando di gara, il contratto di appalto e la determina aggiudicazione definitiva. Avremmo voluto, infine, contattare l’amministrazione comunale per un significativo incontro informativo ma la situazione pandemica in corso, purtroppo, al momento, ce lo impedisce. Ci ripromettiamo, tuttavia, non appena possibile, magari con l’anno nuovo, Covid19 permettendo, di effettuare sopralluoghi, contattare ed intervistare, se possibile, i principali attori dell’intervento in questione e monitorare doviziosamente le fasi di avanzamento dello stesso. Rendere, in ultima istanza, testimonianza di quanto è accaduto, sta accadendo ed accadrà.

3) A quale scopo, a lungo termine, ci potreste domandare? Per verificare e valutare le enormi potenzialità del territorio. Territorio che si presta a molteplici e svariati attività in ambito turistico e che ci apre scenari immensi in cui poter sperare di agire, prima o poi, anche noi da protagonisti. Fra le tante attività, ricordiamo: - Visitare Mothia, isola-museo a cielo aperto e scoprire tutte le sue meraviglie - Visitare il Museo del Sale - Saline Ettore Infersa - Noleggiare una canoa o una barchetta a vela e godere di una traversata - Praticare Windsurf e/o Kitesurf - Praticare Birdwatching ( numerosi gli esemplari di fenicotteri rosa residenti in laguna ) - Immortalarne, con la macchina fotografica, gli splendidi tramonti, famosi, ormai, in tutto il mondo per la loro speciale bellezza - Ristorarsi presso i diversi ed ottimi ristoranti tipici lungo la strada che si snoda davanti a voi - Passeggiare, con guida, attraverso le saline - Partecipare, come “Salinaio per caso”, alla raccolta del sale mentre una guida ne spiega tutto il processo di produzione - Praticare Saliturismo (Turismo Esperienziale), di cui ha parlato, pure, una blogger di viaggi, tale Marzia Parmigiani, (traveltherapists.it), ad agosto 2020 : coccolarsi e prendersi cura di sé. Magari nella Spa a cielo aperto sulla crosta di sale dell’Isola Lunga.