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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Dai problemi alle soluzioni: il percorso di costituzione e attivazione della Task-force BO.SA.NA.

Il 2020 è stato un anno di grave emergenza globale, in cui due temi hanno fatto da padrone: l’ambiente, per gli effetti sempre più visibili del cambiamento climatico che anche in Italia e in Sardegna sta lasciando delle ferite molto profonde come nel caso dei recenti avvenimenti nel Comune di Bitti, in cui le forti piogge hanno portato distruzione e morti; la salute, a causa dell’esplosione della pandemia di Covid-19. Entrambi i temi toccano direttamente il territorio di Bosa: la città è soggetto a rischio idrogeologico, con particolare riferimento alle esondazioni del Fiume Temo (unico fiume navigabile dell’isola); il Covid-19 ha fatto malati e vittime. Da tale riflessione è quindi nata la “Task-force BO.SA.NA” (Bosa tra Salute e Natura), composta da un gruppo di 28 studenti del Liceo di Bosa frequentanti il terzo anno dell’indirizzo classico e scientifico. Per questo nel logo, è stata sostituita la S di BO.SA.NA (aggettivo qualificativo del territorio) con il simbolo della sanità e presenta i colori viola, rosso e verde: il viola è infatti il colore della salute, il verde è il colore dell'ambiente e il rosso come segno di amore e cura.

Partendo da tale riflessione, sulla piattaforma Opencoesione sono stati selezionati due interventi su cui concentrare il monitoraggio civico e in particolare: 

  1. il primo dal titolo “Opere di difesa idraulica della città di Bosa”, rientrante nel settore strategico “Ambiente” e nell’asse tematico “Cambiamento climatico, prevenzione e gestione dei rischi ambientali” per l’acquisto di servizi di “Studio e progettazione”. Tale progetto, finanziato attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-20 con uno stanziamento di 2,7 milioni di € che ad oggi è allo 0% di spesa, ha l’obiettivo di rafforzare il quadro strategico previsto nei documenti tecnici elaborati per il contrasto del dissesto idrogeologico della città di Bosa, proiettando la mitigazione del rischio su un periodo di almeno 50 anni. L’ente programmatorie è la Regione Autonoma della Sardegna mentre l’attuazione è stata affidata al Commissario Straordinario Delegato per la realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, ruolo in capo all’Assessorato ai Lavori Pubblici su mandato del Presidente della Regione. 
  1. Il secondo dal titolo “La Casa della Salute di Bosa”, afferente al settore strategico “Inclusione sociale”, avente l’obiettivo di migliorare e incrementare la qualità e il livello di adeguamento dei servizi socio-sanitari alla popolazione, attraverso lo sviluppo di infrastrutture volte a favorire l’equità di accesso dei soggetti più fragili (bambini e anziani), il potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata, la de-ospedalizzazione e il potenziamento della rete di assistenza territoriale. Tale progetto è stato programmato e attuato dalla ATS Sardegna, nel biennio 2015-17, arrivando a spendere l’81% di 1,2 milioni di € stanziati per l’intervento attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). Già nel corso dell’a.s. 2017-18, l’intervento è stato oggetto di investigazione da parte del team “Health Home” dell’ITC Pischedda di Bosa ma, al di là delle informazioni raccolte in quell’occasione, ad oggi non si dispone di nessuna informazione aggiuntiva circa l’organizzazione, il funzionamento e i risultati della Casa della Salute di Bosa.

Il percorso della “Task-force BO.SA.NA” inizia con l’incontro virtuale con il Dott. Luca Pirisi, economista esperto di management pubblico, della sanità e dei fondi europei, direttore della Associazione ProPositivo che dall’a.s. 2015-16 è nella rete degli amici di ASOC. A causa del Covid-19 per il momento non è possibile frequentare le attività in presenza e per questo è stato definito un calendario settimanale di incontro attraverso la piattaforma Meet. Considerando la composizione del gruppo appartenente a due classi differenti, per un numero totale di partecipati elevato, con il Dott. Pirisi è stato sviluppato un questionario per raccogliere dati anagrafici e attitudinali, con cui sono stati mappate le competenze, le priorità e gli interessi dei singoli studenti. Tale esercizio ha permesso di arrivare alla creazione di 4 gruppi di lavoro, composti in media da 7 studenti, per i ruoli di:

  • Project manager e Head of Research, composto da 5 ragazze e un ragazzo;
  • Analisti e Coder;
  • Storyteller e Blogger;
  • Social Media Manager e Designer.

Una volta creati i gruppi di lavoro, i project manager hanno provveduto alla creazione della cartella “Drive” dedicata al progetto, in cui è stato raccolto il materiale formativo e informativo necessario per lo svolgimento della Lezione 1. In particolare, seguendo l’ordine delle pillole presenti sulla sezione “Didattica” del sito di A Scuola di Opencoesione, il team ha lavorato alla compilazione del modello Canvas, di modo da chiarire gli elementi salienti del progetto. In particolare, con la guida del gruppo dei social media manager è stato scritta la breve descrizione di 280 caratteri che sarà usata per il primo tweet sui social, nonchè il format di comunicazione e le strategie di coinvolgimento. In tale ottica, il gruppo prevede la produzione di contenuti grafici e ideo da diffondere sui social media e pagine web. Oltre a questo è stata prevista anche la scrittura di comunicati stampa da inviare alle testate locali circa l’avanzamento del monitoraggio ma anche l’organizzazione di incontri pubblici in presenza (o in digitale nel caso di impossibilità legata alla pandemia) per una divulgazione più diretta alla popolazione studentesca dell’I.I.S. Pischedda di Bosa e di tutta la comunità del territorio di Bosa.. 

Il team degli “Analisti e Coder” ha lavorato alla definizione dell’elenco dei dati di contesto utili all’inquadramento del territorio di Bosa. Come punto di partenza è stato ovviamente considerata la piattaforma di Opencoesione, per raccogliere maggiori informazioni (es. Altri progetti seguiti dai soggetti attuatori), ma anche il portale “Storie di progetto” della Regione Sardegna in cui però sono raccolte le medesime informazioni. In particolare sono stati identificate diverse tipologie di dati e alcune delle fonti informative disponibili:

  • Demografici, relativi a numerosità, età, sesso dei cittadini (fonte: ISTAT);
  • Ambientali, riguardo all’estensione e alle caratteristiche del territorio, compresa la storia idrogeologica e gli avventi avversi (Fonte: Comune di Bosa, Assessorato regionale all’Ambiente);;
  • Socio-sanitari, circa le principali patologie, l’organizzazione dei servizi (fonte: ATS Bosa).
  • Socio-economici, relativi al reddito della popolazione, disoccupazione (fonte: Ministero dell’Economia e delle Finanze);
  • Educativi, riguardo il numero di scuole, studenti, titolo di studio  (fonte: MIUR).

Per la raccolta di tali dati e di tutte le informazioni necessarie allo sviluppo del progetto, la “Task-force BO.SA.NA” ha deciso di utilizzare diverse tecniche di ricera:

  1. Raccolta dei dati primari attraverso:
    • Questionari rivolti alla popolazione per ottenere risposte circa la percezione sulla condizione personale, sul contesto locale e sui temi oggetti del monitoraggio (rischio idrogeologico e potenziamento dei servizi socio-sanitari);
    • Interviste alle istituzioni pubbliche come ad esempio: Comune di Bosa, Regione Sardegna e in particolare il Centro Regionale di Programmazione (Soggetto Attuatore POR 2014-20), il Commissario Regionale per il dissesto idrogeologico, la ATS Sardegna, la ASL di Oristano,  il Distretto Socio-sanitario di Bosa.
    • Reportage fotografici e audio-visivi sul territorio.
  2. Raccolta e analisi di dati secondari di natura:
    • Istituzionale: delibere, accordi, report, analisi e studi;
    • Accademica: articoli scientifici, pubblicazioni;
    • Giornalistica: articoli di giornale, inchieste, reportage.

L’attività di ricerca delle informazioni punterà alla raccolta di tutto il materiale scritto o grafico presente sul web e funzionale alla ricostruzione della storia progettuale.

Partendo dalla base della ricerca, è stato così redatto il report di racconto del processo e del progetto ed è stata avviata la comunicazione attraverso i vari canali social creati dal team.