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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Horti Urbani Interamani (HUI): la parola verde della conca ternana

HUI: Horti Urbani Interamnani.

Il punto di partenza.

La classe 1 A del Liceo Classico ‘G.C. Tacito’ è costituita da un gruppo di 31 alunni, che hanno scelto di monitorare un progetto di inclusione sociale del Comune di Terni legato alla (mancata) realizzazione di orti urbani nei quartieri cittadini. La tematica risulta particolarmente cara alla classe, sia per il senso di radicamento e affetto verso il territorio – assai vulnerabile – della conca ternana, sia perché classe ha già lavorato a progetti di tema ambientale, realizzando filmati e cortometraggi che si collegano al tema trattato.

Nel corso dell’A.S. 2018/2019 la classe, nel quadro di un bando MIUUR e MiBACT – Piano Nazionale di Cinema per la Scuola – VisioniSostenibili, ha partecipato ad alcune lezioni tenute da un esperto dell’Arpa di Perugia sull’Agenda 2030 dell’Onu, analizzata dal punto di vista sia ambientale che politico. Nel programma rientrava la proiezione del film An inconvenient Truth, relativo alle iniziative ambientaliste di Al Gore, e di altre opere cinematografiche di tematica affine. La classe è poi stata guidata nella realizzazione di un cortometraggio dal titolo Gaia, di cui i ragazzi hanno scritto, recitato e filmato la sceneggiatura. Il cortometraggio, incentrato sul tema della sensibilizzazione all’uso responsabile delle materie plastiche, è stato presentato a Terni il 5 giugno 2019 e una seconda volta il 5 ottobre u.s. durante l’Umbria Green Festival.

Nel quadro delle attività di alternanza scuola-lavoro (PCTO), dal 19 al 22 novembre u.s., la classe ha lavorato all’ideazione di una Start up innovativa che si occupi della fornitura di ortaggi biologici prodotti nell’area ternana con filiera corta e a KM zero.

Regna nel gruppo la consapevolezza che il tema degli orti urbani è davvero caro alla popolazione del luogo e che l’iniziativa può fornire opportunità concrete per migliorare il rapporto dei cittadini con una terra martoriata da una forte industrializzazione. Può inoltre permettere l’avvio di iniziative di imprenditoria giovanile e contribuire concretamente a lenire l’impatto dei trasporti inquinanti sulla regione, permettendo di recupere le proprietà e il valore della terra e fornendo prodotti agricoli di qualità a cittadini di ogni generazione, senza gravare, con trasporto e chimica agraria, sul fragile e assai prezioso ambiente naturale ternano.

La sigla del progetto è costituita dall’acronimo di tre parole latine: Horti Urbani Interamnani. La formula vuole dare solennità all’iniziativa, da una parte legandola alle materie curricolari della classe, tra cui certamente spicca il latino, e dall’altra inserendola a pieno titolo nella storia plurimillenaria della nostra città, Interamna Nahars, di cui ci vogliamo prendere cura monitorando e incentivando la realizzazione degli orti urbani ternani.

Si è scoperto, navigando tra i progetti di OpenCoesione, che il Comune di Terni aveva ottenuto nel 2016 un cospicuo finanziamento per la realizzazione di questi luoghi di riappropriazione della natura da parte dei cittadini. Il fatto che non sia stato speso finora un solo euro dei molti stanziati, ha suscitato l’intera classe fortemente interdetta e delusa, specialmente in considerazione del futuro di giovani cittadini che amano la città e il territorio in cui vivono e/o studiano e che prestano particolare attenzione ad ogni iniziativa che possa tutelare l’ambiente, già tanto vessato, nel quale diventeranno adulti e nel quale sono saldamente inserite le loro radici.

Il progetto selezionato nel quadro della partecipazione ad ASOC 1920 si inserisce dunque a pieno titolo nel portfolio di esperienze maturate finora dall’intero gruppo classe e nella gamma delle tematiche in assoluto più sentite e partecipate. Presenta evidenti segni di concretezza e permette ai partecipanti di sviluppare contemporaneamente un elevato numero di competenze chiave, non ultima quella imprenditoriale.

Dati e informazioni trovate

Durante la fase esplorativa del progetto ci siamo informati presso persone che conoscono bene la realtà cittadina e che ci hanno reso nota la delibera del 19 novembre 2019, con la quale il comune di Terni ha sbloccato il progetto relativo agli orti urbani. Successivamente abbiamo consultato fonti giornalistiche e la documentazione in essi richiamata. Particolarmente utile si è rivelato un contributo pubblicato sul portale di UmbriaOn (http://www.umbriaon.it/orti-urbani-a-terni-ce-una-novita-via-libera-alla-vendita-dei-prodotti-piccola-ma-incentivante-possibilita/), che ha permesso indirizzare la sensibilità comune in una direzione fortemente condivisa da tutti.

Azioni da mettere in campo

Non c’è stato il tempo materiale, nella fase esplorativa che si è appena conclusa, per cercare fonti più dettagliate in merito alla storia pregressa del progetto – contesto, normative e documentazione giuridica, pianificazione finanziaria e amministrativa – e al destino dei finanziamenti europei, mai sfruttati e scaduti il 25 settembre 2019. Nelle prossime settimane sarà compito dell’intero gruppo approfondire lo studio delle dinamiche passate, presenti e future, cercando e analizzando in dettaglio le fonti documentarie relative al progetto e mettendosi sulle tracce degli attori politici attivi al momento della presentazione della richiesta di finanziamento e ai loro attuali successori. L'obiettivo finale è quello di monitorare le azioni dell'attuale amministrazione in merito al progetto scelto e conribuire attivamente, con gli strumenti e le occasioni che avremo a disposizione, alla realizzazione di orti urbani e all'intercettazione dei bisogni reali della popolazione ternana. L'agenda delle varie fasi di programmazione è ancora in corso di definizione, ma sono stati presi contatti con le realtà associative della zona e si sono individuati i canali di contatto con le istituzioni.

 

N.B.: La foto illustrativa della campagna ternata è tratta da Wikipedia (https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Campagna_ternana.jpg). Il terreno incolto simboleggia bene la realtà rurale che necessita di essere curata e curstodita. La pianta al centro della foto, spoglia, dormiente e ben illuminata da una luce giallastra, è emblema di un progetto rimasto disatteso nonostante la sua chiara centralità.