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Articolo di Data Journalism

RA-RV NEL CONTESTO MUSEALE DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

L'indirizzo di studi di grafica e comunicazione tradizionalmente rivolge l'attenzione ad artefatti stampati e si trova a fare i conti con la continua evoluzione digitale e con nuove metodologie comunicative. Il monitoraggio del progetto del MUDEFRI, ci ha portato a considerare la realtà museale ed il grado di digitalizzazione dei musei del nostro territorio. Sono stati analizzati i dati forniti dall' ISTAT e dal MiBACT. Le rilevazioni dell’ISTAT e del MiBACT sono di tipo censuario e indicano la presenza di diverse tipologie museali ed il numero di visitatori. Non siamo riusciti a trovare dati relativi alla virtualizzazione. Dal confronto con il referente dell'ISTAT abbiamo avuto la conferma che le rilevazioni si adeguano all'evoluzione tecnologica con un po' di ritardo. Abbiamo condotto una nostra indagine costruendo un questionario con domande relative alla popolazione museale e alla virtualizzazione.

 

I dati raccolti provengono da fonti diverse. Il sito di Opencoesion dà la descrizione generale del progetto MUDEFRI, i dati economici e lo stato di avanzamento del progetto. Il progetto è stato finanziato dalla regione Friuli Venezia Giulia per un importo di 60.000,00 euro. Nel sito dell'Istat e del MiBACT abbiamo trovato i dati censuari dei musei. Sono censiti ufficialmente in Regione circa 200 musei di cui una decina statali con un numero di visitatori pari a 2,5 milioni annui. Sul campo abbiamo ricavato i dati sulla popolazione museale di circa 80 musei e sul tipo di dispositivi e servizi digitali offerti a supporto delle visite.

 

La ricerca ha condotto a dati che ci hanno permesso di capire la realtà museale. Abbiamo scoperto un insieme diversificato di musei e realtà molto differenti per quanto riguarda la digitalizzazione. Si va da musei tradizionali a musei totalmente digitali come il MUDEFRI.

 

In particolare eravamo interessati a capire quanto venisse utilizzata la RA (Realtà Aumentata) e la RV (Realtà Virtuale). Alla mancanza di informazioni pubbliche abbiamo sopperito con i nostri dati e abbiamo ricavato che quasi tutti i musei utilizzano virtualizzazioni tradizionali quali video o presentazioni ma si stanno attivando rispetto alla RA-RV. Al momento della scrittura di questo articolo, la raccolta dei dati non è ancora terminata e continuerà almeno fino a quando il progetto lo consentirà, poiché i 

musei ai quali abbiamo inviato i questionari per e-mail tendono a collocare la mail nello SPAM e devono essere contattati uno per uno al telefono. Altre attività che potrebbero venire intraprese sono diverse. Ad esempio si potrebbe indagare su come i cittadini affrontano la ricchezza del patrimonio culturale, oppure si potrebbe confrontare la realtà regionale e nazionale con la realtà europea.

 

Una considerazione rispetto alla popolazione museale che ci ha colpito è come sono mutate le abitudini dei visitatori a causa della situazione emergenziale COVID. Dalla nostra ricerca si ricava che la richiesta di fruizione museale virtuale è aumentata mentre si è ridotta quella di presenza.

 

La raccolta di dati sul campo riguarda i dispositivi che vengono messi a disposizione dei visitatori ed i servizi digitali per l'accesso ai contenuti. I dispositivi maggiormente utilizzati sono gli smartphone, i tablet, i touchscreen ed i video proiettori. Vengono meno usati i visori VR. L'accesso ai contenuti si basa su video e QRcode. Ancora pochi sono i percorsi immersivi tipici della RV.

 

Una considerazione che è sorta strada facendo riguarda la vita futura di musei simili al MUDEFRI. Dall'intervista con la direttrice è emersa la preoccupazione per il futuro del museo. L'accesso ai finanziamenti non è agevole per le realtà museali emergenti e completamente digitali che spesso non prevedono pagamento di biglietti di ingresso e non sono contemplate come tipologia museale. Per alcune realtà già consolidate le procedure sono ben codificate mentre per le nuove realtà l'approvazione è saltuaria e non prevede procedure ben codificate di accesso. A nostro avviso, non prevedere di supportare con forme di finanziamento future un progetto che è stato finanziato con 60.000 euro e che è stato regolarmente condotto e portato a termine, può rappresentare uno spreco qualora il progetto non continui a vivere ed evolvere.