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Articolo di Data Journalism

Porto di Taranto: aumento trasporto merci, ottimo il numero dei passeggeri

Il porto di Taranto è posizionato nel Cuore del Mediterraneo, a 172 miglia nautiche dalla rotta Suez e Gibilterra, in posizione strategica rispetto alle rotte principali tra Oriente e Occidente, ed è lo snodo ideale per il traffico commerciale tra l’Europa ed il resto del Mondo e per il traffico a corto raggio nazionale ed Euromediterraneo.

Situato sulla costa settentrionale dell’omonimo Golfo, il Porto di Taranto, è costituito da un’ampia rada denominata Mar Grande e da un’insenatura interna, il Mar Piccolo.

Le infrastrutture portuali sono distribuite lungo il settore Nord occidentale del Mar Grande (Porto Mercantile e Porto Industriale) e immediatamente fuori di esso in direzione ovest (Molo Polisettoriale e 5° Sporgente).

La circoscrizione territoriale dell'Autorità Portuale   si estende dal confine del Molo di ponente del Castello Aragonese alla riva sinistra del fiume Tara.

Il Porto di Taranto rappresenta il luogo in cui si svolgono e si rinnovano relazioni di carattere culturale, commerciale, industriale, sociale e umano. Il tema della “cultura del mare” è al centro della vision di sviluppo del porto di Taranto, un progetto ambizioso che mira a sostenere la nascita di iniziative volte al recupero dell’identità culturale connessa al rigenerato binomio porto-città. Il mare quale trait d’union tra il porto e il territorio, elemento identificativo della città di Taranto in grado di disegnare un processo virtuoso di rigenerazione urbana sostenibile e rilancio di competenze e professionalità legate al settore marittimo e portuale.

Si punta, a valorizzare la strategia di sviluppo del Porto di Taranto ricorrendo a nuovi modelli di innovazione e crescita sostenibile, in grado di rafforzare la relazione tra il porto, l’isola della città vecchia e l’area industriale siderurgica nella definizione di un processo di rigenerazione urbana, ambientale e socio-culturale. Ciò in linea con i principi della circular economy e nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile sottesi all’Agenda 2030 dell’ONU che, attraverso l’uso strategico e virtuoso delle risorse a disposizione, stimolino la definizione di nuovi modelli di business tesi a conciliare la tradizione marittima con nuove visioni di sostenibilità in grado di favorire la transizione verso una economia competitiva che muova i propri passi dal settore portuale.

Il trasporto marittimo è la spina dorsale del commercio internazionale e della catena di approvvigionamento manifatturiera, movimentando oltre 4/5 delle merci commercializzate a livello mondiale. In questo contesto, è evidente l’importanza rivestita dai porti commerciali, che diventano le vere e proprie porte di accesso ai mercati interni per i traffici marittimi, in grado di trasferire le merci dalla nave alla destinazione finale, e viceversa.

Per stilare la classifica dei 15 più grandi porti italiani si è preso in considerazione il numero delle tonnellate che transitano nei singoli scali ogni anno, essendo un dato che, a livello di porti di dimensioni “medie”, risulta maggiormente significativo. Dalle statistiche stilate da Assoporti si evince come il porto di Taranto risulta uno dei 15 porti più importanti d’Italia. Per l’anno 2019 esso si pone all’undicesimo posto con un  traffico merci pari a 18 milioni di tonnellate e al secondo posto per  la movimentazione di rinfuse solide circa 9 milioni di tonnellate.

Nel 2020, a causa della pandemia, il volume dei traffici del porto di Taranto si attesta sui 15 milioni di tonnellate con un decremento di -12,9% rispetto al 2019 ma nonostante ciò  mantiene la sua posizione tra i porti più importanti italiani

L’anno trascorso è stato di ripresa per lo scalo ionico. In termini assoluti, nel 2021 c’è stato rispetto al  2020 un aumento di 1.751.199 tonnellate di merci che sono complessivamente passate da 15.777.984 a 17.529.183 di tonnellate. Nei numeri globali, 14.027.713 tonnellate sono costituite da rinfuse solide e liquide. Cresciuti soprattutto gli sbarchi,  17,8 per cento, rispetto agli imbarchi,  3,7 per cento. La maggiore movimentazione negli sbarchi ha riguardato le materie prime destinate alle industrie, tra rinfuse solide con 1.082.678 tonnellate e liquide 8.524.488 tonnellate. In aumento i container passati come teu da 5.512 a 11.841, con un aumento dell’11,1 per cento, ma bisogna considerare che solo a luglio 2020 il terminal container di Taranto é stato riattivato dal nuovo concessionario, il gruppo turco Yilport, dopo una fermata durata cinque anni (prima c’era Evergreen) e che anche il 2021 per il concessionario ha costituito una fase di avvio e di posizionamento nel mercato. Inoltre tra arrivi e partenze c’è stato un movimento di 1.977 navi, il 4,9 per cento in più, ma il dato nuovo è l’affermarsi nel 2021 del traffico croceristico a seguito dell’attività fissa inaugurata dalla compagnia MSC. Sono transitati dal porto di Taranto, grazie a MSC, 80.309 passeggeri e di questi 16.177 si sono imbarcati o sono sbarcati a Taranto.