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Articolo di Data Journalism

Il cedro e il turismo

Per la ricerca dei dati necessari a questo progetto abbiamo usato Istat (istituto nazionale di statistica) dove abbiamo trovato informazioni relative al turismo e gli open data (dati pubblici riguardanti il progetto) che ci hanno permesso di creare due grafici. Con i dati ricavati abbiamo dedotto che: il turismo gioca un ruolo decisivo nell’economia di Santa Maria Del Cedro. La cittadina si trova in provincia di Cosenza, conta circa 5000 abitanti e offre una struttura urbana suddivisa in: centro storico cittadino, frazione Marcellina, frazione marina e Pastina. Complessivamente la superficie territoriale misura 18,42km2 . Lo sviluppo turistico nella zona marina si è evoluto grazie alla presenza di villaggi, case vacanze e strutture ricettive. La presenza delle vaste spiagge che affacciano sul Tirreno favorisce un turismo prevalentemente balneare. Come si può evincere dal grafico realizzato  con la rielaborazione dei dati Istat nel mese di Giugno si contano 1431 arrivi con 6000 presenze, nel mese di Luglio 2.060 con 13.100 presenze, nel mese di massima affluenza, Agosto, arriviamo a 2.700 arrivi con 18.500 presenze.

Dal secondo grafico  si evince che il picco della produzione di cedro in Calabria avvenne tra il 1930 e il 1940 quando il raccolto raggiunse gli 85.000 quintali. In quegli anni il 50% della produzione veniva collocato sul mercato estero degli Stati Uniti e dell’ Europa centro settentrionale. A partire dagli anni 70 si registrò un calo che portò la produzione media intorno ai 35.000 quintali e negli anni 80 intorno ai 25.000 quintali fino ad arrivare ai giorni nostri con una produzione tra i 4.000 e i 7.000 quintali di prodotto per una superficie coltivata di circa 70/60 ettari.

Secondo noi l’obiettivo che si dovrebbe raggiungere (di cui avrebbe bisogno questo territorio) è quello di promuovere un turismo dilungato in tutti i mesi dell’anno; non solo per accogliere visitatori e far conoscere loro le bellezze del territorio e l’unicità dei suoi sapori ma anche per creare maggiori offerte di lavoro ai giovani che invece scelgono come alternativa la via dell’emigrazione per affermarsi.