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Articolo di Data Journalism

Il 'nostro' Palazzo...

La costruzione del Palazzo Reale di Napoli è iniziata nel 1600, seguita da Domenico Fontana, ed è terminata nel 1858. Fu la residenza storica dei viceré spagnoli per oltre centocinquanta anni, della dinastia borbonica (1734 al 1861), di Giuseppe Bonaparte e Gioacchino Murat durante il dominio francese (1806 al 1815), ed infine, dopo l'Unità d'Italia passò alla famiglia Savoia.

La facciata fu modificata nel 1753 da Luigi Vanvitelli che trasformò in nicchie e varchi esterni del porticato, nelle quali nel 1888 Umberto I di Savoia fece inserire le statue dei capostipiti delle dinastie regnanti.

Il sito, di interesse nazionale, ha iniziato a presentare la necessità di lavori di restauro tanto da rientrare in un Progetto di restauro rientrante nel Programma PON FESR Cultura e Turismo del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo che ha come obiettivo specifico il miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale nelle aree di attrazione. Il costo totale del progetto si aggira su  1.490.400,00 euro. Il 75% del fondi sono stati forniti dall'Unione Europea e il 25% dal Fondo di Rotazione, ma ad oggi sono stati consegnati solamente 835.128,52 euro. Il Decreto dell'Autorità di Gestione del Ministero dell'Interno che ha dato avvio al Progetto risale al Novembre 2016.

In particolare stiamo monitorando i lavori di restauro delle facciate che danno sul Giardino Romantico, un'area adibita a verde fin dall'età angioino, e che sono in comune con il Teatro San Carlo. Le opere da realizzare prevedono la pulitura delle superfici lapidee, il rifacimento degli elementi architettonici a stucco e degli intonaci, le tinteggiature, il restauro di ringhiere e grate, degli infissi monumentali esterni e dei portelloni, la sistemazione dei canali di gronda, dei timpani e dei balconi su una superficie di circa 4.290 mq.

Attraverso l’Opendata di OpenCoesione, abbiamo verificato che la tabella di marcia inizialmente prevista non è stata rispettata. Il progetto, ancora in corso, presenta un ritardo, ad oggi, di un anno sulla data di fine ed è iniziato con un mese di ritardo rispetto allo stanziamento dei fondi a causa di vari rinvii del bando e di ritardi nell'attuazione.

I lavori hanno subito un forte rallentamento nel periodo di pandemia, ma l'accesso al Giardino romantico è stato comunque sempre garantito offrendo ai visitatori un'area che ha consentito di tener vivo il legame tra il palazzo e la città. Da maggio 2021 sono ripresi anche i lavori di manutenzione dei giardini diretti dall'architetto paesaggista Marco Ferrari, con il ripristino dell'impianto di illuminazione e il restauro degli antichi lampioni ottocenteschi. A fronte dei 185.499 visitatori del 2016, in piena pandemia (2020) il Palazzo è stato visitato da 68.461 persone (di cui 43.103 paganti) con un introito netto di 154.653,64 euro, segno dell'attrattiva che non ha mai smesso di esercitare. Forse con un processo di digitalizzazione e di applicazione delle tecnologie digitali come la possibilità di visite virtuali tramite il sito web del Palazzo le visite sarebbero state maggiori… 

Ci auguriamo che tale restauro possa contribuire ad un incremento del turismo nella nostra città, ma anche la possibilità per i napoletani di avere a disposizione un ulteriore polmone verde, oltre alla Villa comunale, al Bosco di Capodimonte e alla Villa Floridiana. Intanto già nel 2021 all'interno del giardino Romantico si è tenuta la prima edizione del festival culturale, con tanti eventi in orario serale tra i cortili del palazzo al chiaro di luna.

Ora che le restrizioni causate dall'epidemia di Covid si stanno allentando, vogliamo fare un sopralluogo in sito e intervistare sia parte degli operai della ditta di ristrutturazione che i responsabili dei lavori.