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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Team OPEN WOOD TEAM 1516

Report Lezione 3

Breve descrizione dell'evento realizzato

Venerdì 18 marzo ci siamo recati per la seconda volta al Bosco di San Francesco, questa volta per incontrare il responsabile FAI del bosco, dott. Luca Chiarini e il signor Leonello Armillei, responsabile della Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, che era l’ente attuatore del progetto. Attualmente la Comunità Montana non esiste più essendosi trasformata in Agenzia Forestale Regionale. Questa volta siamo entrati dall’ingresso di Piazza della Basilica Superiore e dopo aver attraversato la Selva, parte di bosco di proprietà del Sacro Convento di Assisi, ci siamo inoltrati nell’area appartenente al FAI fino a raggiungere il complesso monastico di Santa Croce, dove era stato fissato il nostro appuntamento. Lì abbiamo dapprima intervistato Il dott. Chiarini che ci ha illustrato nei dettagli come è avvenuta la bonifica del bosco, la riapertura dei sentieri e la loro messa in sicurezza, nonché la ristrutturazione degli edifici. Ci ha anche dato informazioni sui fondi utilizzati, sulle iniziative messe in essere dal FAI per il loro reperimento, sui progetti futuri e sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Abbiamo così scoperto che il piano per la riqualificazione ha una durata ventennale e dunque occorrono ancora altri 15 anni di lavori per la realizzazione completa del progetto. Quindi abbiamo intervistato il signor Armillei, il quale ci ha esposto quali sono stati gli interventi dell’allora Comunità Montana, che hanno interessato la messa in sicurezza dei sentieri, ma anche la costruzione delle panchine che si trovano lungo tutti i percorsi, la realizzazione della cartellonistica e l’allestimento dell’area pic-nic, che si trova sopra il Terzo Paradiso. L’ingresso dalla piazza è stato veramente suggestivo: varcare la porta che si apre sulle mura urbane, erette già in epoca romana (II-I sec. A.C.), ci ha fatto vivere un’esperienza paragonabile all’episodio delle Cronache di Narnia, quando attraverso l’armadio i ragazzi si lasciano alle spalle il mondo reale per entrare in un mondo fantastico e senza tempo. E infatti entrando da quella porta ci si lascia dietro il rumore della città, che a partire da questa stagione pullula di turisti e visitatori e si entra in un luogo silenzioso e tranquillo. Questa uscita ci ha senza dubbio arricchiti e ora siamo pronti per affrontare la fase finale!   [caption id="attachment_22827" align="alignnone" width="377"]Pronti per la visita! Pronti per la visita![/caption] [caption id="attachment_22875" align="alignright" width="405"]Immersi nel natura..... Immersi nel natura.....[/caption]

Titolo del Report di Monitoraggio

IL BOSCO DI SAN FRANCESCO: "L'ALTRA META' DI ASSISI".

Link a Report di monitoraggio pubblicato su Monithon.it

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Blog Post di racconto

Venerdì 18 marzo ci siamo recati per la seconda volta al Bosco di San Francesco, questa volta per incontrare il responsabile FAI del bosco, dott. Luca Chiarini e il signor Leonello Armillei, responsabile della Comunità Montana dei Monti Martani, Serano e Subasio, che era l’ente attuatore del progetto. Attualmente la Comunità Montana non esiste più essendosi trasformata in Agenzia Forestale Regionale. Questa volta siamo entrati dall’ingresso di Piazza della Basilica Superiore e dopo aver attraversato la Selva, parte di bosco di proprietà del Sacro Convento di Assisi, ci siamo inoltrati nell’area appartenente al FAI fino a raggiungere il complesso monastico di Santa Croce, dove era stato fissato il nostro appuntamento. Lì abbiamo dapprima intervistato Il dott. Chiarini che ci ha illustrato nei dettagli come è avvenuta la bonifica del bosco, la riapertura dei sentieri e la loro messa in sicurezza, nonché la ristrutturazione degli edifici. Ci ha anche dato informazioni sui fondi utilizzati, sulle iniziative messe in essere dal FAI per il loro reperimento, sui progetti futuri e sulla manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Abbiamo così scoperto che il piano per la riqualificazione ha una durata ventennale e dunque occorrono ancora altri 15 anni di lavori per la realizzazione completa del progetto. Quindi abbiamo intervistato il signor Armillei, il quale ci ha esposto quali sono stati gli interventi dell’allora Comunità Montana, che hanno interessato la messa in sicurezza dei sentieri, ma anche la costruzione delle panchine che si trovano lungo tutti i percorsi, la realizzazione della cartellonistica e l’allestimento dell’area pic-nic, che si trova sopra il Terzo Paradiso. L’ingresso dalla piazza è stato veramente suggestivo: varcare la porta che si apre sulle mura urbane, erette già in epoca romana (II-I sec. A.C.), ci ha fatto vivere un’esperienza paragonabile all’episodio delle Cronache di Narnia, quando attraverso l’armadio i ragazzi si lasciano alle spalle il mondo reale per entrare in un mondo fantastico e senza tempo. E infatti entrando da quella porta ci si lascia dietro il rumore della città, che a partire da questa stagione pullula di turisti e visitatori e si entra in un luogo silenzioso e tranquillo. Questa uscita ci ha senza dubbio arricchiti e ora siamo pronti per affrontare la fase finale!   [caption id="attachment_22827" align="alignnone" width="377"]Pronti per la visita! Pronti per la visita![/caption] [caption id="attachment_22875" align="alignright" width="405"]Immersi nel natura..... Immersi nel natura.....[/caption]

Immagine in evidenza

Domanda 1

Dalla documentazione inviataci dall’architetto Sigismondi risulta che i fondi finora impiegati sono stati di circa 4.000.000€ dei quali la maggior parte provenienti da sponsor aziende e privati cittadini. E’ stato complicato reperirli?

Risposta 1

ll Bosco è arrivato al FAI grazie ad una donazione di Banca Intesa nel 2008 e ci sono voluti circa due anni di raccolta fondi prima di iniziare i lavori di restauro che sono iniziati nel maggio del 2010 e sono terminati nel novembre 2011. Abbiamo inaugurato l’11/11/2011 alle 11:11 proprio per non dimenticarci quel momento. In realtà i lavori non sono terminati poiché il piano di riqualificazione prevede 20 anni: per ora abbiamo recuperato soltanto le parti più belle con i due sentieri principali (quello che da Piazza della Basilica di San Francesco scende fino al complesso benedettino di santa Croce e quello che dalla strada di fronte a Santa Croce passa per l’area del Terzo Paradiso prosegue fino alla zona pic-nic e arriva al Belvedere da dove c’è una splendida vista della Rocca di Assisi). Ci tengo a dire che proprio durante i lavori per la realizzazione dell’opera di Michelangelo Pistoletto il giorno in cui l’artista stesso stava tracciando il solco con l’aratro ci giunse la notizia della donazione di un privato che aveva acquistato la torre e il terreno circostante che si trovano nell’ area del terzo paradiso e li aveva donati al FAI in memoria della giovane figlia che era venuta a mancare: proprio in suo onore la torre è stata denominata Annamaria.

Domanda 2

Perché c’è l’area denominata Terzo Paradiso?

Risposta 2

Nel 2003 Michelangelo Pistoletto scrive il manifesto del Terzo Paradiso e ne disegna il simbolo costituito da tre cerchi: i due estremi tra loro in conflitto a significare natura e artificio e quello centrale che rappresenta una nuova umanità che vuole superare il conflitto distruttivo tra natura e artificio attraverso la sostenibilità ambientale. Abbiamo voluto inserire questa simbologia poiché crediamo nel rispetto della natura: tutte le opere di ristrutturazione sono state fatte secondo l’ottica dell’eco-compatibilità: a partire dai materiali utilizzati quali il cor-ten per la cartellonistica le sonde geodinamiche per il riscaldamento della chiesa fino ad arrivare ai prodotti serviti al ristorante che devono essere prevalentemente a km 0 biologici e tendenti a valorizzare le tradizioni culinarie locali. Tengo inoltre a precisare che l’artista ci ha fatto dono dell’opera il FAI ha soltanto sostenuto le spese per la realizzazione del percorso per gli olivi e il loro interramento.

Domanda 3

Un vostro slogan recita: Bosco di San Francesco l’altra metà di Assisi. Che significa?

Risposta 3

l Bosco è dal punto di vista geologico l’altra metà della collina: la città sta tutta dall’altro lato. Da una parte possiamo infatti vedere la Basilica e dall'atra precisamente dal Terzo Paradiso la Rocca e ciò indica che siamo siamo completamente al di là della città. Tuttavia non soltanto dal punto di vista geologico siamo l’altra metà di Assisi infatti da quando il Bosco è stato riaperto noi offriamo al visitatore un altro modo di vivere la città offriamo cioè la parte più naturalistica vicino all’abitato. C’è anche l’Eremo delle Carceri ma quello è un po’ fuori si deve raggiungere in auto o camminando molto. Qui invece basta infilarsi in un portone per scendere nella parte più verde e tranquilla dell’Umbria. Ogni anno sempre più turisti apprezzano questa offerta anche perché nonostante Assisi sia chiamata la città della pace essa è sempre piena di turisti ed il bosco consente di stare in pace in silenzio e di usufruire della calma della natura.

Video del Monitoraggio Civico

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Edizione ASOC: 1516

Scuola di appartenenza:

Istituto Professionale di Stato Servizi per l'Enogastronomia e Ospitalit� alberghiera - Servizi Commerciali di Assisi

ASSISI (PG)

Europe Direct Umbria CeSar - Centro per lo sviluppo agricolo e rurale