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Articolo di Data Journalism

Lo sviluppo dei Big Data

Di recente i dati hanno assunto importanza crescente nell’organizzazione delle attività di produzione e scambio e sono considerati la risorsa economica principale in vari settori. Grazie ai progressi dell’Information e Communication Technology (ICT), le organizzazioni raccolgono ed elaborano dati in tempo reale per migliorare i propri processi decisionali e li memorizzano per riutilizzarli, o estrarne nuova conoscenza. La creazione di dati segue un processo esponenziale: secondo l’osservatorio permanente del Politecnico di Milano, nel 2018, il volume totale di dati creati nel mondo è stato di 28 zettabyte (ZB),aumentando più di dieci volte in un anno, con la previsione che nel 2025 arriverà a 163 ZB, secondo elaborazioni AGCM. In tale ambito si inserisce il progetto SIDECO, con l'obiettivo di ideare e sviluppare un sistema di supporto alle decisioni mediante l'implementazione di un'imponente base informativa integrata e tecniche di advanced Big Data Management & Analytics. Il progetto SIDECO ha avuto  l'obiettivo di raccogliere e analizzare informazioni sulla produzione e i consumi energetici, la gestione tecnico amministrativa degli stessi, sotto forma di dati grezzi o evoluti, provenienti da PAL e da gestori energetici. Il progetto di Ricerca Industriale e di Sviluppo Sperimentale co-finanziato con i Fondi PONREC dal MIUR nell'ambito dei Bandi Startup della Linea Big Data, ha avuto un contributo totale di 523.771,45€ così ripartito; 111.860,85€ al CIRA - Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, 112.134,40€ a BIDATA di A. Della Peruta, 187.916,20€ all’E-MOTIVE S.R.L. e  111.860,00€ al DISTABIF dell’università L. Vanvitelli (fig.1).

Le big come Amazon, Apple, Facebook e Google per prime, hanno basato il proprio business sulla capacità di utilizzare enormi quantità di dati a loro disposizione; intuizione seguita da numerose aziende, tanto da far crescere il mercato mondiale dei big data e della business analytic del 12,4% l’anno e raggiungere nel 2020 quota 170,8 miliardi di $, (IDC-marzo 2020). L’emergere di nuove fonti di dati, tra cui IOT e la possibilità di immagazzinarli ed elaborarli a costi inferiori, ha spinto numerose startup a concentrarsi su tale business con risultati promettenti. Secondo ICD, le imprese che si occupano di big data avrebbero ricevuto finanziamenti per 4,6 milioni di $; una cifra leggermente superiore a quella rilevata dall’Osservatorio Startup Intelligence del Politecnico di Milano in collaborazione con Polihub. Secondo l’Osservatorio, che ha condotto un’analisi a partire da un campione di 220 startup operanti a livello nazionale ed internazionale, la mediana dei finanziamenti ricevuti è pari a 3,7 milioni di $, mentre, in totale, le startup analizzate avrebbero raccolto 3,13 miliardi di $. La somma arriva soprattutto da imprese americane (64,5%), europee (24,5%) e asiatiche che pur rappresentando l’8,2% del campione, sono quelle che raccolgono i finanziamenti più alti (mediamente 23,9 milioni di $). Secondo una ricerca del 2019 dell’Osservatorio Big Data Analytics and Business Intelligence del Politecnico di Milano, che ha coinvolto oltre 600 CEO, responsabili IT e responsabili Analytics di diverse aziende, il mercato italiano dei Big Data Analytics ha raggiunto il valore di 1,393 miliardi di €, in crescita del 26% rispetto all’anno precedente. Un risultato che conferma il trend positivo degli ultimi anni, in cui il settore è cresciuto del 21% annualmente, con ampio divario fra grandi imprese, che si dividono l’88% della spesa complessiva, e le pmi, che rappresentano il 12% del mercato. Tra i comparti merceologici i primi per quota di mercato sono le banche (28%), manifatturiero (25%) e telco - media (14%), seguiti da servizi (8%), GDO/Retail (7%), assicurazioni (6%), utility (6%) e PA e sanità (6%). Il 45% della spesa in Analytics è dedicata ai software, il 34% ai servizi e il 21% alle risorse infrastrutturali. I software sono l’ambito con la crescita più elevata (+37%), seguito da servizi (+23%) e risorse infrastrutturali (+9%) (Infografica n.2). Il mercato delle soluzioni Big Data Analytics si propone tra le priorità d’investimento di CIO e Innovation manager delle grandi aziende italiane. A livello italiano c’è forte presenza di startup in ambito analytics systems, anche se stanno crescendo le imprese che hanno sviluppato un’offerta specializzata a una particolare industry o area aziendale». Tra gli ambiti più presidiati ci sono l’healthcare (25%), il finance (20%), il travel (11%) e l’automotive (8%). Se si guarda alle aree aziendali, la ricerca evidenzia come parte delle startup (61%) si rivolga al marketing, il 39% delle rimanenti si suddivide tra security (20%), supply chain logistics & operations (7%), hr (6%), finance & controlling (5%) ed it (1%). Un trend che secondo l’Osservatorio si ritrova a livello internazionale dove la categoria col maggior numero di imprese è quella delle applications con 117 startup (53%), seguita dagli analytics systems con 73 startup (33%).