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Articolo di Data Journalism

Form-Azione: quando imparare un mestiere è molto più che avere un lavoro

Il fenomeno migratorio 

A partire dalla metà degli anni Settanta l’Italia ha vissuto una lunga fase migratoria espansiva che ha poi registrato una vera e propria impennata negli anni Duemila. 

Dal 2008 questa crescita si è interrotta, per toccare il suo punto più basso nel 2020, in coincidenza della crisi pandemica (Fonte: Osservatorio sul fenomeno migratorio della Regione Emilia Romagna)

Le persone si muovono in  cerca di migliori opportunità lavorative o di istruzione, altri vogliono raggiungere un membro della propria famiglia, oppure hanno necessità di cure specifiche nel nostro paese. Ma molti ancora fuggono dalla persecuzione, dai conflitti o dalla violenza nei propri Paesi. Le migrazioni sono maggiori dai paesi dove vi sono guerre, catastrofi ambientali e disparità nelle condizioni di vita.

Il contesto recente

Al 1° gennaio 2020 i cittadini stranieri residenti in Emilia-Romagna sono 562.387, pari al 12,6% della popolazione complessiva. L’Emilia-Romagna si conferma così prima regione in Italia per incidenza di residenti stranieri sul totale della popolazione residente.

Più recentemente (2018-2020) si assiste a un calo delle richieste di permessi di soggiorno, più marcato a Bologna (-42% nel 2019 e -49% nel 2020) rispetto al resto della regione Emilia Romagna (-27% nel 2019 e -39% nel 2020).

 

Fonte: Elaborazioni dati ISTAT

 

Analizzando il periodo precedente, cioè il triennio 2015-2017, questo trend era inverso, e il fenomeno migratorio in forte crescita.

 

QUALI MOTIVAZIONI SONO ALLA BASE DI QUESTE MIGRAZIONI?

 Tra le diverse motivazioni di richiesta di permessi di soggiorno si ha un andamento crescente delle richieste di asilo: acquisiscono un peso crescente nel 2011 (6,7% del totale) e poi ancora più marcato nel periodo 2015-2017, divenendo la seconda motivazione più frequente dopo quella familiare, arrivando oltre il 31% nel 2017. Nel 2018 si assiste a una drastica contrazione (15,5% del totale), confermata nel 2019 quando tale motivazione si attesta all’11,8% (dati ISTAT).

MA COSA SI INTENDE CON RICHIESTE DI ASILO?

Sono i permessi che vengono rilasciati a coloro che fanno domanda di asilo politico o ai rifugiati, ovvero a coloro che hanno ottenuto il riconoscimento a godere dell’asilo politico da parte del nostro Paese. 

Motivi umanitari – in questa motivazione sono raccolte tutte le forme di protezione diverse dall’asilo politico che l’Italia riconosce ai cittadini di paesi terzi. Il decreto legge n. 113/2018 (c.d. “decreto Salvini”), entrato in vigore il 5 ottobre 2018 ha abrogato questa motivazione

Fonte: Elaborazioni dati ISTAT

 

RICHIESTE DI ASILO IN %  RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE (elaborazione dati ISTAT)

 

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

Italia

 

313

-46

-16

150

41

16

30

-36

-57

-51

Emilia Romagna

 

273

-58

-7

208

67

35

28

-60

-45

-42

Bologna

 

324

-40

-28

163

99

41

-20

-5

-53

-60

 

COSA PROPONE LA NOSTRA CITTA’? 

Tra il 2015 e il 2016 molti richiedenti asilo resteranno stabilmente e proprio per questo è essenziale garantire loro un accesso al mercato del lavoro per raggiungere l’autosufficienza nel minor tempo possibile. 

Tra le varie azioni messe in campo per migliorare la rete di accoglienza, viene istituito a Bologna dal 2015 al 2017 il progetto PERCORSI DI INCLUSIONE LAVORATIVA RIVOLTI A PERSONE RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATE- AREA URBANA DI BOLOGNA

L'obiettivo di questa operazione è l’inclusione attiva per incrementare la partecipazione al mercato del lavoro delle persone richiedenti asilo. 

Le azioni proposte, rivolte a 44 rifugiati e richiedenti asilo, sono state realizzate da un partenariato composto da CEFAL ER (capofila), Ciofs e dal Comune di Bologna.

Nel concreto ha reso disponibile opportunità orientative a 20 partecipanti, e di accompagnamento al lavoro a 24 partecipanti.

 

Fonte: Dati CEFAL

La selezione è stata effettuata dallo sportello lavoro del Comune di Bologna. Durante la realizzazione del progetto non è sempre stato facile garantire una frequenza regolare in quanto i partecipanti vivevano problematiche quotidiane complesse; l’indennità di tirocinio ha incentivato la frequenza. Il percorso è stato utile soprattutto per le persone con poca esperienza lavorativa e con percorsi di studio frammentati.

Durante la nostra ricerca abbiamo potuto approfondire tante tematiche attuali che ci hanno permesso di osservare il fenomeno della migrazione e delle richieste di asilo attraverso i numeri e i dati statistici.

Inoltre abbiamo potuto riflettere su come apprendere possa far recuperare  fiducia nelle proprie capacità e dia senso di appartenenza ad una comunità.

Purtroppo non è stato possibile rispondere a tutte le domande e in particolare non abbiamo potuto raccogliere molte informazioni sulla situazione lavorativa attuale dei partecipanti in quanto non sono più in contatto con l’ente di formazione e hanno cambiato città. In futuro cercheremo di approfondire l’importanza dei percorsi di formazione attraverso la voce dei diretti interessati.