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Articolo di Data Journalism

Un cantiere alternativo per gli Umarells: il Laboratorio aperto di Modena

Noi Umarells di solito ci soffermiamo a guardare i cantieri di cemento, ma oggi ci soffermiamo su un cantiere in particolare: il Laboratorio Aperto di Modena. I fondi sono stati impiegati per la creazione di una rete di “Laboratori aperti” spesso creati a partire da strutture ormai dismesse: il Laboratorio aperto di Modena, situato in Viale Buon Pastore 43, è stato realizzato dove in precedenza erano presenti un magazzino e una centrale elettrica. I Laboratori Aperti di Modena Piacenza Ferrara Forlì Ravenna sono gestiti da RTI (raggruppamenti temporanei di imprese) diversi, al cui interno è capofila la stessa società, I 5 Laboratori hanno quindi dei coordinatori comuni. In ogni Laboratorio, ci sono uno o più innovation officer che si occupano della gestione. Chi si occupa della gestione del Laboratorio di Modena è in questo momento affiancata da una studentessa Unimore di Marketing e Organizzazione d'impresa che sta svolgendo il suo tirocinio curriculare, nelle attività di gestione degli spazi e in ufficio. Il progetto per la costruzione del Laboratorio è stato finanziato dal comune e si è concluso nel 2017, ma le attività durante la Pandemia hanno subito un notevole rallentamento. È aperto tutto l’anno. Con alcune scuole ha avviato varie collaborazioni. Per quanto riguarda le attività di robotica (bracci robotici edo. comau), è presente un bando della Camera di Commercio, le scuole possono partecipare al bando e accedere gratuitamente a una serie di laboratori di robotica. Il bando è il risultato di una convenzione tra Camera di Commercio di Modena ed il Laboratorio Aperto per la realizzazione di attività riconducibili ai temi dello sviluppo economico, sociale e culturale del territorio modenese, delle sue competenze e innovazione.

Negli ultimi sette mesi, il Laboratorio ha ospitato tre festival, anche se al momento non sono in programma nuovi eventi. Il Laboratorio è finanziato dal Comune, perciò i responsabili sono tenuti a presentare un dato numero di attività ogni anno. Il Laboratorio affitta stanze e sono presenti diverse attività online: un digital atelier, una digitalizzazione dei musei, ed è presente persino una zona adibita alla creazione di scenografie teatrali sia digitali sia non indirizzata alle professioni teatrali, è curioso pensare che in questo luogo si possa conciliare il frutto di un’arte antichissima e la modernità.

Non tutti i dati sono stati reperibili ma, da quelli ricavati dai siti dell’Istat, dal sito del progetto e dai responsabili del Laboratorio aperto, abbiamo scoperto che per la sua creazione sono stati investiti circa 2,3 milioni di euro presi dai fondi pubblici. Di circa 2,2 milioni di euro è stato monitorato il pagamento (corrispondenti circa al 97% del totale). Dei soldi spesi, 0,6 milioni sono stati versati dall’Unione europea; 0,2 milioni dalla regione e più di 1 milione di euro dal Comune di Modena. A questi fondi bisogna aggiungere quelli provenienti dal Fondo di rotazione. Quest’ultimo è alimentato sia da risorse pubbliche, sia dai soldi restituiti dalle imprese che ne hanno già usufruito a rate. Il denaro preso a prestito dal fondo di rotazione è circa mezzo milione. L’inizio del progetto, previsto per giugno 2016, è stato posticipato in ottobre. Nel 2018 erano stati versati circa l’85% dei fondi che alla fine sono stati utilizzati per la realizzazione del progetto, la cui conclusione vera e propria è avvenuta nel 2022 a seguito della pandemia, anche se ha aperto nel 2017. Nel Comune di Modena abitano circa 180.000 persone anche se il totale di persone residenti a Modena e provincia sia circa 700 mila abitanti, probabilmente parteciperanno volentieri alle attività del Laboratorio aperto soltanto coloro che abitano in zone limitrofe, a differenza di coloro che abitano nella provincia. Inoltre, non tutte le fasce d’età sono probabilmente interessate, come i bambini e i ragazzi fino ai quattordici anni. Invece saranno probabilmente coinvolti i giovani fra i 13 e i 30 anni, soprattutto considerando che al Laboratorio Aperto si è tenuto anche “Vinokilo”, iniziativa irresistibile alla gioventù.

Come si può notare dal grafico, i modenesi fra i 13 e i 30 sono in media 7000 per ogni anno, per un totale di circa 105 mila potenziali partecipanti. possiamo dire che almeno 2500 persone di quella fascia d'età hanno frequentato il Laboratorio e svolto delle attività al suo interno, ma in realtà i giovani che hanno partecipato alle attività sono molti di più se consideriamo che spesso non è possibile raccogliere tutti i dati dei partecipanti agli eventi, soprattutto quelli che non sono gestiti direttamente da loro. Anche se possono sembrare molte, in rapporto ai giovani di Modena sono ancora poche, inoltre è da considerare che le iniziative riguardano anche persone anziane. Pertanto, vi invitiamo a prendere parte alle attività. Il Laboratorio aperto di Modena è un luogo per tutte le età nel quale anche noi Umarells possiamo trovare spazio per la prima volta per i nostri suggerimenti, non sempre graditi, ma siamo pur sempre Umarells e non può mancare un consiglio al “cantiere” del Laboratorio: riteniamo importante farsi conoscere maggiormente dai giovani, soprattutto quelli di età compresa tra i 13 e i 22 anni per poter rendere a tutti gli effetti il Laboratorio aperto un teatro di attività conosciute dal maggior numero possibile di persone.