Contatti

Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Articolo di Data Journalism

Meno CO2 per il 2030: la nostra soluzione

Meno CO2 per il 2030: la nostra soluzione

 

Il traffico stradale è una delle principali fonti di inquinamento ed assume un maggiore rilievo in ambito urbano. Questo articolo introduce il problema della valutazione degli effetti dell’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico stradale. È molto importante sottolineare che nessuna auto sarà mai ecologica al 100%, ma se davvero abbiamo bisogno di usare un’auto, un’auto elettrica è la migliore alternativa. I motori elettrici sono più efficienti dei motori a combustione e, soprattutto, non producono emissioni di inquinanti atmosferici, come ossidi di azoto e particolato.

 

«La rete elettrica dovrà evolversi in relazione all’aumento delle auto elettriche in circolazione»

Per supportare questa evoluzione, è necessario sviluppare un sistema di infrastrutture intelligenti atte alla ricarica di veicoli elettrici, gestiti con le più avanzate tecnologie informatiche per il controllo remoto. Da sottolineare che la gestione di un’auto elettrica avrebbe un costo comunque inferiore rispetto a quello di una qualsiasi auto alimentata a benzina o diesel e, di conseguenza, ciò contribuirebbe anche alla diminuzione dell’elevato prezzo di acquisto dei veicoli elettrici.

 

«Il Ministero intende contribuire in modo concreto»

Il quadro 2030 per il clima e l'energia comprende obiettivi e politiche nell’UE per il periodo compreso tra il 2021 ed il 2030. Obiettivi chiave per il 2030:

•       riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990

•       miglioramento di almeno il 32,5% dell'efficienza energetica.

L’uso di vetture alimentate da energia elettrica al posto dei combustibili fossili permette, infatti, di ridurre la produzione di CO2, aiutando a mantenere più pulita l’aria delle città.

 

«Problematiche e soluzioni future»

Nel nostro paese i tempi di ricarica molto lunghi e i costi d’acquisto sono decisamente superiori a quelli delle automobili termiche. Se negli scorsi anni l’acquisto di auto elettriche poteva apparire rischioso, proprio a causa dell’autonomia ed anche per il prezzo di acquisto alquanto elevato, oggi questa scelta può non sembrare più così azzardata. Si stima, infatti, che nel2030 circolerà in Italia un numero di auto elettriche compreso tra 2,5 e 7 milioni: queste copriranno, dunque, circa il 30% delle immatricolazioni totali. Ad oggi, si calcola la presenza sul suolo italiano di circa 3124 colonnine di ricarica normale e rapida, un aumento del 14% rispetto al 2017. Quanto alle previsioni di sviluppo dell’infrastruttura di ricarica, pubblica e ad uso privato, l’evoluzione da adesso al 2030 è significativa: si va da un minimo di 34.000 a un massimo di 73.000 punti di ricarica. Punti di ricarica ad oggi: Lombardia (1134), Trentino-Alto Adige (709), Veneto (528), chiudono la classifica Calabria (79), Sardegna (76), Abruzzo (48), Basilicata (27) e Molise (8).

 

«Pericolo gas serra»

L’effetto serra è un fenomeno naturale da cui dipende la temperatura della superficie terrestre, dovuto alla presenza nell’atmosfera dei cosiddetti gas serra (anidride carbonica, metano, ossido nitroso, ozono e clorofluorocarburi).

I gas serra sono dunque molecole naturali, ma l’industrializzazione ha provocato un aumento della loro concentrazione atmosferica. Le attività umane che influiscono maggiormente su questo aumento sono quelle che bruciano combustibili fossili ( attività industriali ) ma anche  scarichi di automobili, argomento che ora affronteremo più nel dettaglio.

 

 

«Il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni di CO2 in Europa»

Il 72% delle emissioni di CO2 viene prodotto dal solo trasporto stradale. Le auto e i furgoni producono circa il 15%. Le emissioni di CO2 nel settore deitrasporti passeggeri differiscono tra loro in rapporto alla modalità (stradale, ferroviario, aereo e marittimo). Per quanto riguarda i mezzi su strada in Europa, le autovetture sono fra quelle più inquinanti, infatti generano il 60,7% del totale delle emissioni.

 

 

«...55 milioni di tonnellate di CO2 solo in Italia»

La media della produzione di CO2 dei mezzi privati, varia notevolmente da regione a regione: quelle in cui le auto ne emettono di più sono Trentino Alto Adige(123g/km) e Valle d’Aosta(121g/km). Le regioni con meno emissioni, in cui le auto circolanti sono solitamente di cilindrata inferiore, sono quelle meridionali, come la Campania (94 g/km)la Sicilia (96g/km) e la Sardegna (108g/Km). Ulteriore conferma arriva dall’analisi dei dati delle province. Sondrio è la provincia italiana con le maggiori emissioni (124g/Km) davanti a Bolzano (123g/Km), mentre chiudono la classifica: Vibo Valentia (90g/Km) e Napoli (91g/Km).

 

 

 

«Gli ultimi 18 anni sono stati i più caldi mai registrati»

I cambiamenti climatici stanno trasformando il nostro pianeta. Gli scienziati avvertono che, in mancanza di interventi urgenti, entro il 2060 il riscaldamento globale supererà di oltre 2°C i livelli preindustriali e verso la fine del secolo si spingerà fino a 5°C. Questo aumento delle temperature globali avrà un impatto devastante sulla natura, con cambiamenti irreversibili in molti ecosistemi. L'UE è uno dei firmatari dell'accordo di Parigi, che punta a limitare le temperature ben al di sotto dei 2ºC e a  mantenerlo entro i 1,5°C.

Se ci si chiede quali siano i tassi delle emissioni  prodotte da un’auto, bisogna tenere in considerazione, non solo la CO2 rilasciata durante l’uso del veicolo, ma anche quelle causate dalla produzione e dallo smaltimento del veicolo stesso. Dal momento che è in corso uno sviluppo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, le auto elettriche hanno dimostrato più volte di essere la migliore alternativa per preservare il nostro futuro.