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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

Menti unite: a favore di un ambiente "eco"

Eccoci di nuovo qui, anche quest’anno il Liceo Scientifico “Zaleuco” di Locri decide di partecipare al percorso ASOC (A Scuola di Open Coesione) con un team formato da 23 ragazzi di classi diverse (2 della IV D – 8 della IV C e 13 della IV F), spinti da una gravosa emergenza che interessa la Locride in questi ultimi anni: lo smaltimento dei rifiuti e il mal funzionamento dell’impianto   TMB (Trattamento Meccanico Biologico) sito in contrada San Leo di Siderno (RC). La gestione dei rifiuti in Calabria avviene tramite il Dipartimento Ambientale e Territorio e prevede la raccolta differenziata, il piano gestionale dei rifiuti e lo smaltimento di questi ultimi. Rilevante è proprio la raccolta differenziata che, come obbiettivo, si pone il raggruppamento in modo omogeneo dei rifiuti affinché sia possibile ridurre il flusso degli scarti da inviare allo smaltimento e condizionare positivamente il sistema gestionale. Nel nostro territorio la raccolta differenziata porta a porta ha visto coinvolti solo l’88% dei comuni calabresi, ma ciò non basta. Interventi di messa in sicurezza e bonifica dei siti inquinati ad alto rischio sono stati messi in atto per effettuare un vero risanamento ambientale, attraverso la rimozioni dell’amianto da strutture pubbliche e recuperi di aree degradate. Per l’impianto di Siderno, il PRGR (Programma Regionale di Gestione dei Rifiuti) prevede la trasformazione dell’esistente impianto di trattamento meccanico biologico, in una moderna piattaforma di riciclaggio, chiamata “Eco distretto”, tramite la trasformazione della linea aerobica in una nuova sezione anaerobica. Tuttavia, l’amministrazione comunale, non concorde con le direttive sopra citate, ha chiesto di mantenere la linea di trattamento aerobico, migliorandone i presidi ambientali. Vivere una vita al passo con l'ecologia è un argomento ormai fin troppo attuale: con l'imminente cambiamento climatico, ora più che mai queste problematiche devono essere portate alla luce; noi stessi abbiamo sperimentato in prima persona cosa vuol dire non rispettare la natura. Il non essere riusciti a stringere un accordo ha portato ad un vero e proprio disastro ambientale: il 24 settembre di quest'anno, nel tardo pomeriggio, gli abitanti di Siderno hanno mirato nel cielo l'innalzarsi di una nube scura e densa, proveniente dall'oramai in fiamme “Impianto di trattamento rifiuti di San Leo”. Ciò ha causato il rilascio nell'aria di sostanze tossiche, quali diossine e furani, che ha portato la popolazione limitrofa a chiudersi in casa nei giorni successivi, onde evitare di entrare in contatto con i gas nocivi. Pertanto, sotto lo stimolo del Convegno online sulle Politiche di coesione e i fondi europei, organizzato dall’Associazione Eurokom di Gioiosa Jonica, guidata dalla dott.ssa Alessandra Tuzza, avvieremo il nostro percorso di monitoraggio.

 La nostra ricerca, ovviamente, è iniziata sul portale Open Coesione, dove abbiamo individuato il progetto in questione. Si tratta di un finanziamento di 9.000.000,00 di euro dei quali dovrebbero essere stati spesi il 71%, parliamo al condizionale perché viste le condizioni in cui versa l’impianto sembra impossibile ci sia stata un’adeguata manutenzione o per lo meno una riqualificazione dello stesso, così come è sottolineato nel progetto. Oramai è da tempo che tale impianto procura disguidi di carattere ambientale, sia a livello di qualità dell’aria che nei protocolli di sicurezza, in quanto le vie di scorrimento dei rifiuti passano attraverso centri abitati e questo è inaccettabile. Noi ci proponiamo di sbloccare queste criticità, non per eliminare l’impianto, ma per renderlo ECO – SOSTENIBILE, in modo da non nuocere e intaccare il benessere della collettività, perché le risorse ci sono e si devono concretizzare.

Per questo motivo abbiamo scelto delle parole – chiave che meglio esprimono la realizzazione del nostro progetto:

  • Cambiamento, perché con il nostro lavoro e il nostro impegno .vogliamo apportare un miglioramento concreto al nostro territorio
  • Sviluppo sostenibile,  perché nè un obiettivo prioritario che vogliamo raggiungere: dare una spinta civica che porti ad un ambiente sempre più sostenibile, dal punto di vista economico, sociale e ambientale
  • Territorio, perché vivere un territorio più sano, vivibile e sostenibile può portare ad un territorio più competitivo a livello regionale e nazionale
  • Collettività, perché attraverso il nostro iter di monitoraggio, tutta la collettività venga coinvolta nella sensibilizzazione ambientale
  • Eco – sostenibilità, perché avere sensibilità ambientale dovrebbe essere una priorità per ogni cittadino, che ha diritto a vivere in un ambiente florido di benessere e ricco di opportunità

Sicuramente la scelta del nome “Eco – mind” non è tardata ad arrivare; dopo i fatti avvenuti all’impianto in questione, tale nome esprimeva al meglio il nostro impegno sul territorio. Non solo una mera ricerca di dati e informazioni, ma anche un’azione che riesca a coinvolgere tutta la persona, mente e coscienza responsabile, propense a custodire l’ambiente che ci circonda. Noi ragazzi non possiamo più stare ad attendere, come spettatori pigri, che qualcosa accada per migliorare e sanare la nostra terra, dobbiamo agire e mettere in moto le nostre idee, le nostre speranze, perché queste possano mettere radici e rendere fecondo, sano, vivibile il luogo in cui viviamo, per apprezzarlo e amarlo e non vederlo come qualcosa da cui fuggire. Il logo del team, infatti, spiega al meglio il nostro proposito. Una mente (immagine del cervello) prolifera, atta a suscitare un’autentica sensibilità ambientale, robusta (tronco dell’albero)) e rigogliosa (chioma dell’albero), che sviluppi nelle coscienze il desiderio di seguire la linea del “verde” (colore del logo) e porti alla volontà e all’impegno di garantire alle future generazioni un territorio eco – sostenibile a tutto tondo.

Noi ragazzi, per primi, seguiremo questa linea, lo faremo grazie ad ASOC, per questo ci siamo subito cimentati nell’apertura dei canali social, per meglio incidere sulla collettività in maniera diretta e veloce, soprattutto sul versante giovanile, proiettato al futuro e più vicino alle problematiche ambientali. Inoltre, coinvolgeremo nel nostro percorso tutte quelle componenti sociali interessate all’argomento: associazioni ambientali, ingegneri ambientali, ma anche rappresentanti delle amministrazioni locali e regionali, per dare maggiore risonanza alla tematica e scuotere le coscienze affinché qualcosa cambi, non può sempre andarci di mezzo il benessere del cittadino. Certo, il percorso sarà arduo e non privo di ostacoli, non sempre avremo le risposte da parte dell’amministrazione pubblica, ma essere scomodi ci fa capire che le criticità nella Locride ci sono e il nostro compito, da bravi monithors in erba, sarà quello di superare il muro dei silenzi per dare voce alla speranza per una terra migliore, dove mettere radici per il futuro.

A questo punto è doveroso far conoscere i nomi dei componenti del team e i ruoli che ricoprono:

PROJECT MANAGER: Balsamo Francesca Zoe, Spatara Mariagrazia, Bumbaca Clara, Cusato Gioia

SOCIAL MEDIA MANAGER: Morabito Chiara, Crisarà Lorenzo, Criaco Bruna Domenica, Policheni Ilenia, Pugliese Ilaria

STORYTELLER: Serafino Laura, Carlino Alfredo, Virone Rachele Paola

DESIGNER: Callà Deborah Elena, Mustaca Mariasole

ANALYST: Novembre Gabriele, Misogano Lorenzo, Ruso Francesco, Mammoliti Francesco Giuseppe

BLOGGER: Diana Michael, Arcidiacono Giorgio

CODER: Fazzari Flavia, Renna Martina Antonia, Giordano Luciana