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Politiche di Coesione nelle scuole italiane

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Per il progetto A Scuola di Open Coesione noi studenti della 3B del corso di Scienze Umane del Liceo Classico Francesco Scaduto abbiamo preso in esame "Villa ex Castello", che si trova in Corso Baldassarre Scaduto tra Bagheria e la frazione marinara di Aspra, in provincia di Palermo. Ad attirare la nostra curiosità è stato il legame di questo progetto con la legalità: infatti, Villa ex Castello è un immobile confiscato alla mafia che diventerà un centro sociale polivalente.

Abbiamo deciso di chiamare il nostro team "The Dreamers of Legality" poiché sogniamo un mondo che si ispiri al valore e alla cultura della legalità. Per questo, come logo, abbiamo scelto un acchiappasogni. Intorno a questi si svilupparono diverse leggende tra le tribù indiane. La leggenda  di Ojibwa racconta di una bella donna di nome Asibikaashi, detta anche la donna ragno, la quale tesseva ogni notte una tela invisibile sulla culla di tutti i bambini per intrappolare i brutti sogni e farli scomparire al nuovo giorno. Così come nella leggenda, noi vogliamo allontanare tutti i soprusi e vivere in un Paese libero e rispettoso delle regole. Nel nostro logo è inoltre presente una farfalla che indica la libertà che ne comporterebbe. Ci impegneremo affinché questo non rimanga solo un sogno ma diventi realtà!

Per svolgere il lavoro ci siamo divisi in gruppi e ognuno ha scelto il  ruolo che avrebbe rivestito durante tutta la durata del progetto. Ad ogni incontro abbiamo svolto differenti attività: nella prima videoconferenza (martedì 17 novembre 2020) gli esperti del settore, tra cui il Dr. Mimmo Caeti, ci hanno illustrato il funzionamento del progetto e le indicazioni principali; in seguito (lunedì 23 novembre 2020) ci siamo trovati nuovamente il pomeriggio insieme ai professori per individuare il progetto sul quale avviare il percorso di monitoraggio civico, navigando sul sito OpenCoesione.

Ognuno di noi ha selezionato l'argomento che più riteneva interessante e l'ha illustrato alla classe attraverso la compilazione di un Canvas. Conclusa questa operazione abbiamo deciso di comune accordo tramite delle votazioni per alzata di mano su quale progetto concentrarci: la scelta è ricaduta sul progetto "Infrastrutture per il sociale attraverso il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: Villa Castello", che ha l'obiettivo di dare nuova linfa vitale ad un edificio abbandonato da anni e confiscato alla criminalità organizzata. 

Lunedì 30 Novembre abbiamo cominciato, attraverso ricerche più approfondite, una prima stesura del testo riguardante l’esposizione del progetto. In data 2 Dicembre, abbiamo avuto la possibilità di intervistare, in videoconferenza, l’Assessore al Bilancio e Tributi, Cultura, Politiche ambientali, Legalità e Beni confiscati,  Daniele Vella sulla gestione del bene confiscato, Villa ex Castello. Abbiamo posto diverse domande: il nostro obiettivo era quello di comprendere come il Comune stia portando avanti le attività finalizzate alla realizzazione del progetto, quanti fondi sono stati stanziati, da dove provengono e in che maniera verranno gestiti, se sono stati spesi o quali difficoltà abbiano causato un rallentamento della spesa.

L’Assessore  ci ha informati del fatto che nel 1982 è stato introdotto nel codice penale il reato di associazione mafiosa, secondo cui è obbligatoria la confisca di beni appartenenti  alla criminalità organizzata e che nel 1996 è stata introdotta la legge per il  riutilizzo sociale di questi beni. Abbiamo appreso che Bagheria  è destinataria di diversi terreni e immobili confiscati alla mafia e che all’interno del Comune è presente un ufficio per la gestione di quei beni. Questi vengono riassegnati alla cittadinanza attraverso dei bandi pubblici. Spesso, i beni oggetto di confisca vengono danneggiati dalla criminalità organizzata per impedirne un successivo utilizzo. Purtroppo la stessa sorte è toccata a Villa Castello, danneggiata nella sua struttura e nelle sue aree di pertinenza, diventando una discarica di materiale di risulta e di amianto.

Questi danneggiamenti, purtroppo, hanno reso inaccessibile la struttura e risultava impossibile per il Comune sostenere le spese di bonifica delle aree di pertinenza. Nonostante il Bene fosse stato formalmente restituito alla collettività a seguito di confisca, tuttavia il suo mancato utilizzo diventa un tradimento dei principi della legge che ne ha permesso la confisca.

Grazie al finanziamento di circa €571.000 di finanziamenti europei, tramite l'azione 9.6.6 del P.O.  Fesr 2014-2020, il Comune di Bagheria potrà ristrutturare, riqualificare e riutilizzare questa struttura per fini sociali a favore della collettività e garantire una piena accessibilità della struttura anche ai cittadini con special needs.

Il Progetto prevede la rifunzionalizzazione dell'intero edificio e di tutti gli spazi esterni di pertinenza alla Villa realizzando attività sociali in senso ampio a servizio del territorio, al fine di rafforzare e accrescere la cultura della legalità e creare opportunità di sviluppo e di lavoro, con l'obiettivo di creare centri e luoghi di aggregazione al fine di combattere il disagio sociale, l'emarginazione, l'isolamento e la disoccupazione.

Se da una parte, infatti, il Progetto "Infrastrutture per il sociale attraverso il riuso e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: Villa Castello" prevede l'abbattimento delle barriere fisiche che ne impediscono l'accessibilità, nostro compito è monitorare quali attività verranno promosse e realizzate dal Comune di Bagheria e dagli enti partner che gestiranno la struttura per il bene della collettività e l'affermazione della cultura della legalità.