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Open Data, Monitoraggio Civico,

Politiche di Coesione nelle scuole italiane

Raccontare la ricerca

Una ricerca attraverso passato, presente e futuro

Quando i nostri professori ci hanno parlato del progetto OpenCoesione siamo stati subito curiosi di partecipare perché trovavamo interessante l’idea di lavorare in gruppo per produrre qualcosa di utile per noi e per gli altri.

In questo periodo così strano per la scuola, dove tutto deve essere fatto da lontano, abbiamo cominciato a conoscere il concorso di "A Scuola di OpenCoesione" (ASOC) attraverso un incontro organizzato all'inizio del mese di novembre su Google Meet. Questo momento è stato utile per capire, in generale, cosa ci aspettava. Ci sono stati presentati i due siti di riferimento e abbiamo conosciuto tutti gli studenti che avevano deciso di partecipare e le docenti che ci avrebbero dato supporto.

Durante questa riunione abbiamo scoperto che ci saremmo divisi in quattro gruppi e avremmo dovuto scegliere un tema tra quelli proposti sul sito di OpenCoesione; un'iniziativa di open government sulle politiche di coesione in Italia. Su questo portale sono navigabili dati di tanti tipi diversi che permettono, a chi lo desidera, di conoscere e valutare come le risorse economiche del nostro Paese vengano utilizzate. All'incontro eravamo davvero in tanti, studenti di tutti gli indirizzi di studio del nostro Istituto interessati a collaborare allo sviluppo dei vari progetti.

La scuola aveva iscritto i gruppi di lavoro ma i componenti non erano ben definiti; abbiamo subito dovuto organizzarci. Nel nostro gruppo, chiamato "gruppo misto", una parte degli studenti era appartenente alla stessa classe (la terza I con indirizzo Architettura e Ambiente del liceo Artistico). Questo gruppo in modo immediatamente coeso ha scelto rapidamente un tema per la ricerca al quale poi altri studenti hanno deciso di aderire. In pochi giorni il nostro gruppo era costituito e pronto a mettersi all'opera composto da 14 studenti del liceo Artistico, 7 studenti del liceo di Scienze Umane, 2 studenti del linguistico.

Troviamo che sia stimolante lavorare con diverse persone che provengono da indirizzi di studio diversi appartenenti allo stesso Istituto perché può essere utile approfittare delle diverse capacità dei componenti del team preparati su materie di indirizzo diverse dai compagni di progetto.

Ci siamo scambiati i numeri di telefono e abbiamo creato un gruppo su whatsapp dove condividere idee e pensieri.

Abbiamo deciso di dedicarci subito al tema del progetto di riqualificazione urbana che comprende la costruzione del nuovo ponte sul fiume Tanaro. Si tratta di un progetto firmato da un architetto americano di fama internazionale, Richard Meier, e ci ha subito incuriosito il motivo per cui avesse lavorato in un posto così vicino a noi. Inoltre siamo stati attratti dalla bellezza di questo ponte e dalla sua storia, si trova proprio in corrispondenza della Cittadella di Alessandria, un bene di grande importanza sia in termini architettonici che relativi al paesaggio.

L’interazione tra noi e i docenti di riferimento avviene attraverso la piattaforma G-suite (con tutte le relative applicazioni), in particolare attraverso Classroom dove possiamo interagire con i nostri professori e programmare riunioni tra di noi e con esperti esterni.

Due settimane dopo la prima riunione del nostro gruppo ormai costituito e deciso sul progetto da monitorare, abbiamo fatto un incontro dove abbiamo deciso quali ruoli attribuire ad ognuno di noi, dopodichè é stata creata una lavagna interattiva su cui lavorare contemporaneamente, dove ogni giorno sono stati aggiunti nuovi contenuti e nuove idee, grazie alle quali abbiamo scelto sia il logo che il nome del Team. Durante l’incontro ci sono state date le indicazioni su come entrare sul sito di OpenCoesione e successivamente ci sono state fornite le credenziali di accesso alla piattaforma di “A Scuola di OpenCoesione”, su cui abbiamo dovuto cominciare a caricare i nostri lavori relativi alla prima fase della nostra ricerca.

Prima di decidere il nome e il logo per il nostro gruppo abbiamo fatto una breve ricerca per vedere cosa era stato fatto da studenti come noi nelle edizioni precedenti del concorso. Inoltre abbiamo cominciato a documentarci sul progetto scelto facendo ricerche online e approfittando di qualche spunto datoci dalle nostre insegnanti.

Abbiamo iniziato a pensare ad un nome originale che potesse rappresentare il nostro gruppo di lavoro in modo che possa anche ricordare il progetto che abbiamo scelto e abbiamo deciso di creare un logo che rappresentasse il ponte e che si ispirasse anche il nome del team. Il logo è stato abbozzato da uno dei componenti del gruppo dei Designer partendo da alcune considerazioni fatte durante i nostri incontri "virtuali". Il segno che ne è derivato ci ha fatto ragionare molto in relazione al nome. Nei video che abbiamo visto veniva ripetuto molte volte che anche l'architetto si era ispirato al concetto di unione delle due sponde con un'idea di ricongiungere il presente con il passato e il futuro. Inizialmente avevamo pensato che il legame avvenisse tra due sponde, tra due mondi, tra città e Cittadella; poi ci siamo resi conto che il legame era fra tre momenti della storia di questo luogo: è così che abbiamo scelto di chiamare il nostro Team "i TreMondi". A seguito di questa scelta anche il logo è stato rielaborato per meglio adattarsi alla decisione del nome.

Dopo aver scelto il nome del nostro gruppo abbiamo chiesto l'apertura di un account dedicato al progetto con il quale potremo gestire i nostri profili social e procedere con le comunicazioni ufficiali. Fatto questo abbiamo eseguito l’accesso sul sito e aperto i nostri profili social su Instagram, Facebook e Twitter dove condivideremo alcune parti dei contenuti del nostro progetto.

Dalle prime analisi sui documenti ufficiali rintracciati sul sito di OpenCoesione e sul sito ufficiale del Comune di Alessandria abbiamo potuto notare che gran parte delle spese sostenute per questo progetto erano legate al mondo della comunicazione, alla pubblicità e alla gestione dei media. Questo elemento ci è parso interessante e abbiamo provato a rintracciare qualcuno dei professionisti che avevano partecipato alle fasi del PISU di cui ci stiamo occupando. Abbiamo contattato Lucio Laugelli del quale abbiamo scovato online numerosi video e, attraverso lui, abbiamo potuto conoscere Tomaso Serloreti. All’inizio del mese di dicembre ci siamo incontrati per ascoltare le testimonianze dei due esperti che hanno lavorato nella progettazione della comunicazione e della grafica legata al progetto del ponte. Ci hanno raccontato la loro esperienza e ci hanno fornito alcune informazioni che ci potranno servire durante la realizzazione del progetto. L’incontro è stato utile anche per mostrare ciò che avevamo fatto fino a quel momento rispetto alla progettazione dell’immagine del nostro Team.

Tra i tanti obiettivi abbiamo deciso di utilizzare il nostro lavoro come spunto per rispondere ad alcune domande che ci siamo posti man mano che scoprivamo informazioni relative a questo intervento. Le principali sono: 

  • sono state necessarie tutte quelle spese per la comunicazione?
  • perché c’è voluto così tanto per costruire il ponte?
  • sono state prese correttamente le decisioni relative all’iter progettuale?
  • perché non fare un bando meno costoso e far costruire il ponte a qualcuno di più vicino invece che chiedere direttamente a Meier?

Dal sito ufficiale di OpenCoesione abbiamo capito che la nostra ricerca sarà rivolta ad approfondire il ruolo del Comune di Alessandria (soggetto attuatore, beneficiario e realizzatore). I prossimi passi da compiere saranno certamente legati alla definizione dei contatti con questa amministrazione da cui immaginiamo di poter ricavare molte informazioni e soprattutto le risposte alle nostre domande.