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Raccontare la ricerca di dati e informazioni

Indagini e dati

Noi ragazzi de “i TreMondi” siamo curiosi e con tanta voglia di conoscenza nei confronti di questo progetto, ampio e importante che riserva però parecchie domande e misteri. Dopo esserci armati di tanta pazienza e volontà ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo impugnato la tastiera e abbiamo dato il via con lo smanettamento sul computer, tramite ricerche e incontri (esclusivamente virtuali) con personaggi molto informati nel settore, che hanno potuto darci dritte e consigli sul da farsi. Una corsa verso le informazioni anche le più nascoste.

In particolare ci siamo subito interessati al Ponte Meier perchè è una costruzione considerevole, che salta immediatamente all’occhio; una struttura stupenda dal punto di vista architettonico e ingegneristico ma, soprattutto diversa dal solito. La sua forma segna in modo nuovo lo skyline della città e si rapporta direttamente con uno dei complessi militari più affascinanti del nostro Paese: la Cittadella di Alessandria. Il Ponte Meier, bianco, imponente e maestoso, riserva tuttavia delle questioni interessanti, quesiti non da poco.

Prima di lui era presente già un altro ponte, anzi oserei dire diversi ponti; dapprima un ponte in legno che collegava due borghi che poi diedero vita alla città, poi un ponte in pietra più resistente. In seguito ci fu un’alluvione e fu costruito un altro ponte, un collegamento tra i due borghi, che si sono ingranditi sempre più. Anni dopo al ponte fu aggiunta una nuova pavimentazione e una copertura, cose completamente nuova e innovativa. La sua forma segna in modo nuovo lo skyline della città e si rapporta direttamente con uno dei complessi militari più affascinanti del nostro Paese: la Cittadella di Alessandria. Infine, una costruzione nuova, robusta e destinata a durare nel tempo, fatta di mattoni pieni e pietra: il "Nuovo Ponte", che però a causa dell’alluvione del ‘94 nella quale le arcate di esso si ostruirono di rami e fango. Era necessario abbattere un ponte secolare, che comunque ha passato diverse guerre e dimostrato resistenza durante appunto questa violenta alluvione? Non è che magari bastava prendersene semplicemente cura?

La storia di questa città narra di ripetute distruzioni e costruzioni di ponti ma ci chiediamo se non sia abbastanza prendersi cura del verde e  delle sue acque. Non sarebbe meglio magari tenere i letti dei fiumi più puliti invece che ad ogni alluvione si butta giù un ponte e se ne ricostruisce uno nuovo?

Poi come mai la città di Alessandria, ormai avanzata e attiva non ha cercato una collaborazione più vicina ed economica invece di cercare un progettista straniero e così facendo aumentare la spesa?

Perchè affidarsi proprio all’architetto Meier invece che fare un bando e trovarne uno dei dintorni? Non avrebbe avuto abbastanza successo? Non sarebbe forse piaciuto? Credevano che nessuno sarebbe stato all’altezza forse? Eppure abbiamo così tanti ingegneri e architetti, alcuni già ben noti, altri ancora da scoprire; non sarebbe stato giusto inoltre dare la possibilità a uno “dei nostri”?

Ovviamente è un discorso ben più grande di quello che conosciamo e/o comunque che possiamo comprendere, è proprio per questo che siamo pronti a ricercare, incontrare e trovare delle risposte.

Speriamo, andando avanti con il progetto, di poter andare sempre più vicino ai diretti interessati, come il Comune di Alessandria, per ricevere delle risposte ai nostri quesiti.

La maggior parte dei dati raccolti derivano da ricerche fatte online, dal il portale di “OPENCOESIONE” e il sito ufficiale del Comune di Alessandria. Per il Ponte Meier sono stati utilizzati ben 6.717.416,37 euro,1.302.460 dati dall’Unione Europea, 1.530.234 dati dal Fondo di Rotazione, 458.840 dati dalla Regione, 3.425.882 dati da fonti pubbliche. I materiali che lo caratterizzano sono il calcestruzzo, un prefabbricato bianco Italcementi, e l’acciaio verniciato, che costituisce l’unica campata che sostiene il ponte. Un progetto lungo vent’anni, innovativo e completamente diverso rispetto ai precedenti. Tra le particolarità del progetto si può evidenziare la presenza di un passaggio pedonale separato da quello carrabile che consente ai fruitori del ponte di poter godere della visione del fiume e degli scorci del paesaggio circostante.

Il ponte è costituito da circa 320 elementi, che uniti insieme caratterizzano una vera e propria opera d’arte, un’innovazione unica e spettacolare e un nuovo modo di vedere il fiume.

L'alluvione che segnò le sorti del ponte in muratura è avvenuta nel 1994 ma solo nel 2009 si è proceduto alla sua demolizione. Dal quel momento al 2016 la città è rimasta divisa sulle due sponde senza il collegamento che tutti erano abituati ad usare. I lavori di ricostruzione, previsti con inizio dal 2012, cominciarono con un anno di ritardo; furono molto lunghi e dispendiosi ma gli ottimi risultati si sono poi effettivamente visti. I soggetti principali coinvolti sono la Regione Piemonte e il Comune di Alessandria.

L'obiettivo non era solo costruire un nuovo ponte più sicuro, ma anche la crescita e la diffusione delle funzioni urbane oltre al miglioramento del collegamento tra territori sovracomunali.

Sicuramente la maggior parte delle nostre risposte le troveremo contattando il Comune di Alessandria, sperando che sia disposto ad ascoltarci, accoglierci e dare risposte alle nostre domande, sarebbe fantastico avere una collaborazione da parte loro. Siamo solo all'inizio di un percorso di conoscenza, ce la metteremo tutta per chiarire i nostri dubbi. Vorremmo scoprire le motivazioni che hanno condotto alla scelta di Richard Meier e che hanno determinato tempi così lunghi; soprattutto se l'obiettivo finale era la sicurezza della popolazione e la definizione di una corretta viabilità per il commercio.