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Articolo di Data Journalism

COME UN GRUPPO DI RAGAZZI HA SCOPERTO UNA RICERCA CONTRO IL TUMORE AL FEGATO

Può sembrare un titolo clickbait ma è proprio così: i ragazzi del Liceo Oberdan di Trieste si sono imbattuti in una ricerca per l’identificazione e il trattamento del tumore al fegato ​​denominata “SERMI4Cancer”. La proposta di monitorare questa difficile ricerca è stata accolta con entusiasmo e i ragazzi hanno immediatamente cominciato a raccogliere informazioni a riguardo. Il progetto voleva sviluppare un sistema POC per rilevare i microRNA e segnalare la presenza di tumori al fegato silenziosi, un tipo di tumore che non si manifesta immediatamente chiamato “carcinoma epatocellulare” (HCC): è la tipologia di cancro più diffusa: 'incidenza di 800.000 nuovi casi all’anno, con buona percentuale di contrazione da esposizione al virus di epatite A, B, C *[Grafico 1]. Da qui l’idea di usare il miRNA (microRNA, piccole molecole endogene di RNA non codificante a singolo filamento) circolante come biomarcatore per la rilevazione del tumore. L’idea era di riuscire a determinare la presenza del carcinoma in modo più efficace e in un tempo più breve e offrire una terapia personalizzata ottimale.
Il sistema POC è composto da tre parti:
1.Supporto di separazione del legame del microRNA
2.Sistema di rilevamento con uno spettrometro portatile di tipo RAMAN-SERS
3.Sistema di raccolta dati
Funziona con la prelevazione di uno striscio di sangue filtrato, da sottoporre a analisi del RAMAN. Il laser dello spettrometro interagisce con le vibrazioni molecolari ottenendo, grazie all’energia dei fotoni, delle “barre colorate”. La lettura del pattern così trovato fornisce informazioni riguardo la composizione molecolare del sangue e quindi fa capire se vi è il tumore.

Aziende beneficiarie:
Fondazione Italiana Fegato: si occupa di ricerca, sperimenta metodi per riconoscere e trattare vari tipi di cancro al fegato
Alphagenics Biotech, una tra le realtà di ricerca più qualificate in Italia
Insiel Mercato, sviluppa soluzioni e-health e e-government affinchè la Sanità e la PA offrano migliori servizi

Partner
-Ditta DOTT. DINO PALADIN, sviluppa e produce prodotti biotecnologici e nanotecnologici come dispositivi medico-diagnostici in-vitro
-Università di TS, Dip Ingegneria ed Architettura, prepara figure di elevato profilo professionale e fornisce supporto tecnico-scientifico

In Italia ogni giorno ci sono circa 1.000 nuove diagnosi di tumore maligno infiltrante *[1]
I casi di tumore al fegato variano in base al sesso: circa 8.000 casi negli uomini e 4.600 nelle donne. Non tutti sono maligni. I dati dell'ISTAT indicano per il 2016 (ultimo anno disponibile) poco più di 179.000 decessi per tumore, tra i circa 600.000 decessi dell’anno: 2° causa di morte (29%), dopo le malattie cardio-circolatorie (37%). Negli uomini tumori e malattie cardio-circolatorie causano circa lo stesso numero di decessi (34%), nelle donne il peso delle malattie cardio-circolatorie è più rilevante rispetto ai tumori (40% vs 25%). Mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di un tumore. Negli uomini il tumore al fegato è il quarto dei tumori in base al tasso di mortalità, pari al 7%, mentre in tutta la popolazione è il 4%. Nelle donne c’è un’incidenza maggiore al Sud/Isole. Il dato è messo in relazione a condizioni genetiche e ambientali (prevalenza di epatite B e/o C *[Graf. 2]). Il 70% dei casi di carcinoma epatocellulare è dovuto a fattori come epatite C e B, abuso di alcol,specie nel Nord Italia, (quasi 1/3). Meno rilevanti: obesità, specie se complicata da diabete, steopatite non alcolica, emocromatosi, tabacco. Nella diagnosi è impiegato principalmente lo screening. Per ridurre la mortalità si usano vaccini contro l'HBV e misure preventive contro l'HCV.Il trattamento è strettamente collegato alla tipologia di tumore e alla sua estensione, la procedura chirurgica può andare dalla resezione epatica alla completa rimozione del fegato. Meno drastici sono i trattamenti locali ablativi e chemioembolizzazione tramite TACE (catetere arterioso). In casi più avanzati si usano terapie sistemiche con l'inibitore multitarget sorafenib. Le sorveglianze PASSI (18-65 anni) e PASSI D'ARGENTO (over 65) nascono per raccogliere informazioni sullo stato di salute della popolazione e sui fattori di rischio associati all'insorgenza di malattie croniche, per guidare a livello locale le azioni di prevenzione e valutarne l'efficacia. Il progetto si è svolto a Trieste, presso Elettra Sincrotrone con un costo di € 349.000, 279.200 da finanziamento pubblico (UE: 139.600, Rotazione 97.720, Regione FVG 41.880). Questa ricerca inizia il 20/06/2017 e finisce il 21/8/2019: totale finanziato di € 886.493,75 dal 2017 al 2019, come si può vedere dai grafici *[2 e 3]. Lo scopo primario del progetto, di incentivare le imprese e le aziende ad investire nella ricerca ed effettivamente, è stato raggiunto: quasi il 70% dei finanziamenti sono arrivati da privati.

*I grafici sono stati caricati sul sito di ASOC