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Articolo di Data Journalism

Bonificare é bene, prevenire é meglio.

Al fine di monitorare i dati relativi al progetto "Bonifica e riqualificazione ambientale dell'ex discarica RSU contrada Palma di Licata" abbiamo esplorato il sito di Opencoesione da cui abbiamo ricavato i dati relativi al nostro progetto.  Il primo passo è stato quello di rendere in forma grafica l'erogazione dei pagamenti nel corso degli anni. La cifra impiegata che ammonta a quasi 4 milioni di euro, secondo il nostro team, avrebbe dovuto dare risultati molto visibili  sul territorio.

Abbiamo trovato dei dati molto interessanti su un documento redatto precedentemente dall'Ufficio del Commissario Delegato per l'Emergenza Rifiuti e per la Tutela delle Acque in Sicilia (http://www.regione.sicilia.it/presidenza/ucomrifiuti/piano/piano%20bonif... ). Tale documento riporta un censimento relativo ad aree  inquinate da discariche di diversa natura esistenti nella nostra regione. Utilizzando questi dati,  abbiamo compilato un grafico nel quale si evidenziano i diversi tipi di discariche in varie parti della Sicilia con le varie tipologie di rifiuti pericolosi, rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali, rifiuti inerti, discariche abusive, rifiuti da definire. E' stata eseguita un'analisi del rischio per la salute e per l'ambiente. Da tale documento l'inizio dei lavori era previsto nel 2003. Tra i 1009 siti censiti sono state rilevate 110 aree contaminate, 20 siti con rifiuti tossici innocui, 4 siti coinvolti in un primo programma di interventi e 24 siti da bonificare a breve termine. Le varie aree sono state suddivise in aree industriali, discariche, discariche provvisorie, discariche controllate, abbandoni, depositi e tipologie di siti non specificati. Nel grafico in allegato vengono illustrate le percentuali delle varie tipologie di rifiuti.

La ricerca si è rivelata piuttosto interessante perché abbiamo scoperto che sebbene siano stati versati fondi a favore di interventi di bonifica, ad oggi nel nostro territorio è evidente la presenza di vari tipi di inquinamento dovuti ad un cattivo smaltimento dei rifiuti. Nel frattempo abbiamo anche intervistato l'architetto Antonino Cellura che aveva seguito i lavori di bonifica dal progetto da noi monitorato. La scoperta di questi dati é risultata alquanto inquietante, perchè ha messo in luce la quantità di aree contaminate dai rifiuti. Riguardo al sito della  discarica in questione,  appartenente al Comune di Licata  abbiamo saputo che fino all’epoca dei lavori, essa serviva per depositare rifiuti solidi urbani. Ma ciò che abbiamo evinto é che se non si trovano soluzioni alternative ed ecosostenibili si creeranno costantemente nuove discariche che necessiteranno di nuove opere di bonifica. 

Come spiegato dell’architetto Cellura, l’unico modo per ridurre l’impatto negativo dei rifiuti sul territorio è la raccolta differenziata che nel Comune di Licata non viene ancora effettuata. Vengono ricordati alcuni tentativi finanziati da FSE, ma che poi sono stati interrotti  per motivi a noi sconosciuti. Sembra che al momento i rifiuti solidi urbani del  Comune di Licata vengano depositati nella discarica di Siculiana.  Questo dato non é rassicurante poichè mostra che la città non é autonoma nell’espletamento del servizio. Attraverso un articolo piuttosto recente abbiamo rilevato la situazione attuale relativa alla raccolta differenziata in Sicilia che abbiamo illustrato nel grafico allegato.

 La ricerca è stata utile perché ci ha fatto comprendere la situazione attuale riguardo alle discariche. Abbiamo appreso che attualmonte i rifiuti prodotti nel Comune di Licata vengono smaltiti a Siculiana che dista circa 100 km.  Da qui sono emersi alcuni quesiti. Primo fra tutti: perché smaltire i rifiuti in un luogo così lontano dal nostro comune? Ciò significa aumentare i costi che gravano sui cittadini.Altra domanda alla quale non riusciamo a dare una risposta  é  perché non viene effettuata la raccolta differenziata? Se venisse effettuata, la comunità licatese avrebbe molti vantaggi, quali il riciclo di materiali come cartone,  plastica e vetro. Ciò comporterebbe una diminuzione dei rifiuti indifferenziati. Altra parte riciclabile potrebbe essere costituita dai rifiuti organici che potrebbero essere inseriti in un processo di compostaggio da riutilizzare per scopi agricoli. In questo modo, i rifiuti indifferenziati da smaltire si ridurrebbero di molto.